Lui, lei e le altre

Al Teatro Manzoni di Roma è in scena fino al 22 aprile Quattro donne e una canaglia, una commedia di Pierre Chesnot con Marisa Laurito, Corinne Clery, Barbara Bouchet e Gianfranco D’Angelo.

È il sempre energico Gianfranco D’Angelo, la “canaglia” che dà il titolo alla pièce, a fare gli onori di casa Gaudenzi dopo l’apertura del sipario al Manzoni di Roma. Uscendo per qualche istante dal personaggio, si rivolge al pubblico parlando del potere che gli applausi hanno sugli attori di annullare la distanza tra platea e palcoscenico. Regola messa in pratica per tutta la durata dello spettacolo intervallato anche e soprattutto da fragorose risate.

Quattro donne e una canaglia, d’altronde, è una commedia brillante e molto chiassosa essendo Walter circondato appunto da quattro straordinarie, quanto diverse, donne, per le quali afferma essere la vittima e non il colpevole, se non fosse però che i fatti parlino chiaro: l’uomo è infatti sposato con Brigida (Marisa Laurito), ma in casa con loro fa tappa fissa la prima moglie Barbara (Barbara Bouchet), mentre gli gira attorno ancora quella che si definisce l’amante legittima Kathrine (Corinne Clery) – dopo dieci anni -, abbandonata a sua volta per la giovane Roberta (Ester Vinci).
Walter dichiara di avere ancora «molte cartucce da sparare» alla sua età, ma a mancargli è il fucile e poco può fare, durante la serata per il proprio compleanno, l’amico Paolo (Nicola Paduano), uomo di grande charme e scrittore di libri horror, che dopo un incidente ha un brutto rapporto con la parola “sangue”, tanto che è passato a scrivere libri per l’infanzia.

Gran parte del cast di questa vivace commedia era già presente in Tre donne in cerca di guai, sempre diretta da Nicasio Anzelmo, abile nel gestire insieme molte attrici di spessore. Se lì l’elemento dirompente tra la Bouchet e la Clery era rappresentato da Iva Zanicchi, in Quattro donne e una canaglia è Marisa Laurito a catturare l’attenzione con esplosiva simpatia. L’attrice col suo verace accento napoletano, tra una battuta e l’altra, cita anche la canzone Il babà è una cosa seria presentata a Sanremo nel 1989, personalizzando il copione tratto da Un beau Salaud di Pierre Chesnot.

A dar colore alla storia contribuiscono anche gli appariscenti costumi di Graziella Pera, che di ogni donna ne evidenzia anche il carattere; solare per lo svolazzante abito della Laurito, sopra le righe per il vestito aderente alla sempre in forma Barbara Bouchet e sensuale per le sottane indossate dall’eternamente sexy Corinne Clery, che agile si ritrova sia sopra, sia sotto il divano, all’interno dell’elegante appartamento in cui si svolge tutto lo spettacolo, curato nei dettagli da Daniele Cupini.

Quattro donne e una canaglia, che durante la prima del 27 marzo ha visto tutti gli attori un po’ provati per l’improvvisa morte (il giorno precedente) di Fabrizio Frizzi, ricordato nei saluti finali, sarà in scena al Teatro Manzoni fino al 22 aprile. Un’occasione di svago per perdersi tra gli innumerevoli equivoci, causa-effetto di paradossali bugie, provocati da un singolo uomo, uno tra le tante canaglie che popolano palcoscenici reali.

Lo spettacolo continua:
Teatro Manzoni
via Monte Zebio, 14 – Roma
fino a domenica 22 aprile
orario: martedì a venerdì ore 21.00, sabato ore 17.00 e 21.00, domenica ore 17.30, giovedì 19 aprile ore 19.00, domenica 22 aprile ore 15.00 e 17.30
(durata 1 h e 30 minuti intervallo escluso)

Spettacoli Teatrali Produzioni presenta
Quattro donne e una canaglia
tratto da Un beau Salaud di Pierre Chesnot
regia Nicasio Anzelmo
adattamento Mario Scaletta
con Marisa Laurito, Corinne Clery, Barbara Bouchet, Gianfranco D’Angelo, Ester Vinci, Nicola Paduano
musiche Andrea Tosi
costumi Graziella Pera
scene Daniele Cupini