Così è la vita

Al Teatro Ghione di Roma è in scena, fino al 31 marzo, Que Serà, uno spettacolo di Roberta Skerl con Paolo Triestino, regista anche della pièce, Edy Angelillo e Giancarlo Ratti. Tre amici inseparabili e una miriade di sentimenti che esplodono all’improvviso.

Cosa c’è di più bello di una rimpatriata tra amici, soprattutto quando si vuole evadere per un po’ dai problemi quotidiani? Nulla, a maggior ragione se è Filippo ad organizzare il tutto con i suoi amici di sempre: Giovanni e Ninni, la “roscia” del gruppo.

È Edy Angelillo, con la sua inconfondibile chioma rossa, a incarnare la vitalità esasperata di questa donna, una straordinaria attrice che come non mai quest’anno, continua a misurarsi con personaggi molto interessanti e ricchi di sfaccettature. In questa stagione teatrale, infatti, è stata protagonista di diverse commedie in cui ha dimostrato ancora una volta la sua inesauribile verve e bravura: ha dato vita a Doris, insieme a Blas Roca Rey, nello spettacolo L’anno prossimo… Alla stessa ora e al fianco di Enrico Montesano in Rugantino, ha entusiasmato il pubblico nei panni di Eusebia. In Que serà, questa struggente pièce di Roberta Skerl, dalle infinite sfumature, in scena al Ghione fino al 31 marzo, la sua Ninni è una donna dei giorni nostri molto provata dalla vita. Lavora in un negozio di abbigliamento intimo, ma è alle prese con una madre affetta dall’Alzheimer e con un fratello che non se ne vuole prendere cura, per cui, frustrata, come può si sfoga con i suoi due inseparabili amici, Filippo e Giovanni, che hanno l’anima e l’estro rispettivamente di Paolo Triestino e Giancarlo Ratti.

Giovanni ha un bel lavoro, una bella casa, una bella barca (parcheggiata in garage) e un bel conto in banca, eppure non è felice, soprattutto perché ha tre figlie femmine che lo fanno disperare. Filippo, da poco tornato da un viaggio a Parigi, apparentemente per un convegno di lavoro, ha preparato in giardino una cena brasiliana in cui esalta la sua feijoada e Ninni, invece, è in ritardo. Una serata tra chiacchiere all’insegna dell’amicizia è quel che ci vuole per respirare un’aria diversa, ma niente è come sembra. Dietro le apparenze di un sorriso e al silenzio mascherato con allegria si può nascondere il più feroce dei traumi.

Triestino, visto di recente in Note di cioccolata, è anche regista dello spettacolo ed è lui a fare gli onori di casa sul palco del Ghione, dove ha abituato il pubblico a interpretazioni che lasciano sempre il segno, ma mai come questa volta con un personaggio così sentito. Vincente è la sua interpretazione sempre spontanea in cui sa ben condire, oltre ai sapori di una particolare cucina, anche quegli aspetti della vita egregiamente racchiusi nel testo. Un copione dove fanno quasi a pugni i sentimenti, dove la rabbia si prende gioco dei sogni e dove comunque la vita vince sulla morte, perché esaltata dal traboccante amore che lega in questo frangente tre esistenze. Superlativo anche Ratti nei panni di questo uomo, che non sa riconoscere quanto ha fin quando non si presentato i veri problemi altrui, che lo annientano, dando al suo personaggio tanti registri che abilmente trasmette.

Le luci fanno ombra sui protagonisti accerchiati da una scena pulita e vivace; un tavolo, delle sedie da giardino e una fontana formata da pneumatici, con a capo un’ananas, sono gli unici elementi presenti, oltre a un albero stilizzato e rappresentato sullo sfondo a simboleggiare la vita.
La canzone O que serà di Chico Buarque, riportata in parte nel titolo, è ovviamente il motivo ricorrente dello spettacolo, intervallato, nei momenti di più profondo silenzio, dai quei battiti che pulsano e che lasciano spazio all’immaginazione, ricalcando anche quello che è il claim di questa stagione del Ghione, il Teatro del cuore appunto.

Lo spettacolo continua:
Teatro Ghione

via delle Fornaci, 37 – Roma
orari: da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 17.00
fino a domenica 31 marzo
(durata 1 h e 20 minuti circa senza intervallo)

Que Serà
di Roberta Skerl
regia Paolo Triestino
con Paolo Triestino, Edy Angelillo, Giancarlo Ratti
scene Francesco Montanaro
costumi Lucrezia Farinella
aiuto regia Giorgio Santi
luci Alessandro Nigro
foto Stefano Sarghini
organizzazione Alessandra Cotogno