Potenza del teatro

Una storia d’amore al quadrato è andata in scena al Teatro Trastevere fino all’11 novembre con Radice di due.

Il Teatro Trastevere ha fatto da cornice fino all’11 novembre a Radice di due, pièce vincitrice nel 2007 del premio di scrittura teatrale Diego Fabbri e nel 2008 del premio nazionale alla drammaturgia Oltreparola scritta da Adriano Bennicelli, prolifico autore romano classe ’ 65.
I poli opposti di due magneti, un agente riducente e uno ossidante: questo sono sempre stati Tommaso e Geraldina l’uno per l’altra, sin dal loro primo incontro nel parchetto dietro casa quando il primo (Tom) era solo un bambino impacciato che odiava la matematica e sognava di cavalcare una Harley Davidson come il suo eroe Poncharello, il protagonista della nota serie tv Chips, e lei invece una bambina stravagante affascinata dalle teorie di Rudolf Steiner. Le loro strade si separeranno, ma poi casualmente nel corso della vita torneranno più volte a incrociarsi perché come citava il teosofo austriaco «due spiriti affini quando si incontrano, si attirano. È possibile che si respingano ma poi finiscono sempre per rincontrarsi attirandosi e respingendosi». L’ amore, quello con la A maiuscola che devasta l’esistenza come una bomba a orologeria, il senso della nostra esistenza, i sogni, la malattia, la morte: sono tutti questi i temi che si rincorrono all’infinito come rette parallele nel testo tragicomico scritto da Adriano Bennicelli.
È un Tommaso (Luca Basile) ormai anziano alle soglie della pensione, in piedi sul proscenio e illuminato da un unico cerchio di luce, a introdurre la sua lunga storia di amore e amicizia con Geraldina (Viviana Colais). Nella scelta drammaturgica di Marco Zordan, attore e direttore artistico del Teatro Trastevere, appare evidente sin dal prologo l’importanza rivestita dalla musica, sicuramente uno dei punti di forza della messa in scena. Guidato dagli accordi di Stuck in the middle with you degli Stealers Wheel, dalle note graffiate del rock di PJ Harvey, e dal suono malinconico degli archi della colonna sonora di Up – lungometraggio animato della Disney Pixar vincitore di due Academy Awards – Zordan opta per una regia fluida e scattante in cui i monologhi dei protagonisti fanno da contrappunto a dialoghi serratissimi dando vita a un affascinante pas à deux verbale. Dar vita a un personaggio ripercorrendone tutte le fasi della vita – dall’infanzia alla vecchiaia – non è certo un’impresa semplice per un attore, ma Luca Basile nei panni di Tommaso ci riesce grazie a una interpretazione ricca di sfumature in cui al comico si accompagna il tragico. Nelle mani del giovane interprete romano, Tommaso smette di essere un personaggio per diventare una persona reale con i suoi dubbi e le sue certezze incrollabili. Viviana Colais non risulta invece altrettanto convincente: quando si tratta di essere una Geraldina bambina e poi una teenager dark innamorata della musica di Robert Smith, infatti, la sua interpretazione risulta poco sentita e a tratti caricaturale per poi invece riscattarsi quando si tratta di mettersi in scena adulta, essere fragile ed esplosivo allo stesso tempo che nasconde insicurezze dietro un manto di iperattività.
Quello che non ti aspetti da uno spettacolo con il tessuto drammaturgico di Radice di due, commedia in cui a catalizzare lo sguardo dello spettatore dovrebbe essere in primis l’interpretazione data dagli attori, è che invece a ipnotizzarlo siano l’affascinante disegno luci di Pietro Frascaro e l’estrosa scenografia di Anthony Rosa, che utilizzando solamente delle funi è in grado di trasformare il palco nell’altalena di un parco giochi, nel vagone di un treno merci dove si svolgono rave clandestini, nell’appartamento ipertecnologico di un ingegnere giapponese e, infine, nella ragnatela in cui è intrappolato il corpo di una Gerry ormai anziana colpita da una malattia invalidante.
Nonostante la messa in scena sia stata parzialmente penalizzata dallo squilibrio delle prove date da Luca Basile e Viviana Colais, Radice di due è una commedia delicata dalle mille sfumature in cui vengono affrontate tematiche pressoché universali che continua a conquistare il favore del pubblico come dimostra il tutto esaurito delle date romane.

Lo spettacolo è andato in scena
Teatro Trastevere

via Jacopa de’ Settesoli 3
6 – 11 Novembre

Radice di due
di Adriano Bennicelli
con Luca Basile, Viviana Colais
regia Marco Zordan
disegno luci Pietro Frascaro
scenografia Anthony Rosa
assistente scene Cristina Gasparrini