Madre Gothel: la più odiata dai popolani

Al Teatro Brancaccio Lorella Cuccarini conquista adulti e bambini col suo ruolo di cattiva nel musical Rapunzel. Liberamente ispirato alla favola dei fratelli Grimm, ma soprattutto al film della Disney, la storia della Principessa dai capelli lunghissimi sarà in scena fino al 25 gennaio.

Da qualche mese i cartelloni, presenti un po’ ovunque a Roma, annunciavano la sua presenza al Teatro Brancaccio dal 18 dicembre nel ruolo di Madre Gothel e così Lorella Cuccarini, con la grinta che l’ha sempre contraddistinta e la voglia di rimettersi in gioco con un personaggio molto lontano dalla sua persona, è tornata a occupare la scena teatrale con una favola molto apprezzata: Rapunzel. Era infatti il 2010 quando con Il pianeta proibito scandalizzò il pubblico, ma sempre con eleganza, indossando solo una chitarra. Quello in cui si muove ora la nota showgirl è un altro pianeta, più vicino al mondo dei bambini, nascendo l’idea dalla fiaba Raperonzolo dei fratelli Grimm e dal film della Walt Disney Rapunzel, di cui lo spettacolo attinge delle scene pressoché identiche.

È un menestrello (Lorenzo Grilli) a introdurre la storia e i suoi protagonisti, o forse è il caso di dire le sue protagoniste, essendo due sorelle molto diverse tra loro a dar vita alla vicenda che vede sbocciare un bel fiore come Rapunzel, che Madre Gothel (Lorella Cuccarini) sottrae alla sorella, la Regina Gretel (Barbara Di Bartolo), in fasce.
Rapunzel (Alessandra Ferrari) per Madre Gothel è l’elisir di giovinezza; grazie alla nipote la donna riesce infatti a conservare la sua bellezza e per questo la tiene rinchiusa in una torre dalla quale la stessa Gothel sale e scende aggrappandosi ai lunghissimi capelli biondi della fanciulla. Un bel giorno si rifugia nella torre il bel Phil (Giulio Corso), un ladruncolo che ha appena sottratto una corona d’oro e diademi e che per Rapunzel rappresenta l’unica via di fuga, il profumo della libertà. Madre Gothel però è sempre in agguato e pronta a riprendersi la “sua” Rapunzel dai capelli magici.
Durante la prima un problema tecnico blocca a metà l’apertura delle porte della torre, costringendo il regista Maurizio Colombi a interrompere per qualche minuto lo spettacolo, scusandosi per l’inconveniente.
Solo un episodio che si dimentica facilmente essendo lo spettacolo ben ritmato, e ricco di effetti speciali realizzati da Erix Logan e Max Martinelli, a cui si devono le lanterne che si elevano dalla platea alla galleria e che fanno vivere un vero sogno magico a occhi aperti.
In alcuni punti la favola si fa un po’ parodia e rompe la normale scrittura fiabesca introducendo nel testo riferimenti moderni discutibili, come quando Phil confessa a Rapunzel di aver sempre sognato di diventare un calciatore come Messi o Totti e si avvicina a una pagina di varietà con l’introduzione dei personaggi di Rosa e Spina, i due fiori che fanno parte dell’arredo della stanza della protagonista, che si esprimono cantando motivetti ripresi dagli evergreen nostrani.
Insieme alla Cuccarini, trionfano sulla scena Alessandra Ferrari, nel ruolo di Rapunzel, apprezzata dal pubblico già nel ruolo di Esmeralda in Notre Dame de Paris e protagonista anche nel Romeo e Giulietta di Cocciante e Giulio Corso, che quest’anno ha esordito al cinema con Walking on Sunshine. Entrambi danno vita a una coppia di giovani innamorati con due voci potenti in grado di emozionare, soprattutto quando sulle note di Dove sarai, grazie a un interessante studio di regia, Phil dalla prigione e Rapunzel dalla torre cantano, sovrapponendosi, quella libertà che per un giorno è stata sia dell’una che dell’altro.
I numeri musicali, ballati e recitati dalla “più amata dagli italiani” sono però il punto di forza dello spettacolo. Lorella Cuccarini è straordinaria, tanto che quella cattiveria, oltretutto motivata, che spicca del suo personaggio, si confonde spesso con una sensualità disarmante, soprattutto quando con i locandieri si concede in un ballo sexy fasciata in un abito rosso, che mostra le belle gambe che si muovono con lo stesso fascino di Jessica Rabbit.
La sua poliedricità in vari momenti la rende anche buffa e se la conversione di Madre Gothel è troppo repentina poco importa. Nei panni dell’anziana zia di Rapunzel la Cuccarini è oltremodo divertente e con la voce da vecchietta sembra quasi omaggiare Sandra Mondaini, pur non ispirandosi a nessuno, tanto che la stessa Lorella ha affermato di non aver voluto rivedere il film d’animazione per non farsi influenzare.
Un musical divertente, che ha molta presa anche sugli adulti, risultando lo spettacolo perfetto per le feste di Natale con una serata speciale per Capodanno.
Una vera scommessa anche per Alessandro Longobardi, che oltre a essere il direttore del Brancaccio è anche il produttore di Rapunzel – Il musical, in cartellone fino al prossimo 25 gennaio.
Il disegno luci, le scenografie imponenti, i curatissimi costumi e gli inserti video che si alternano tra i vari cambi scena, sono insieme alle originali musiche di Magnabosco, Procacci e Barillari il frutto di un lavoro studiato alla perfezione in cui emerge un grande spirito di squadra, non solo creativo.
Mentre ci si avvicina verso l’uscita del teatro, a spettacolo concluso, si canticchia il motivetto che accompagna i saluti e che scandisce bene il nome della protagonista «Erre – A – Pi – Punzel», difficile da dimenticare.

Lo spettacolo continua:
Teatro Brancaccio
via Merulana, 244 – Roma
fino a domenica 25 gennaio
orari: da martedì a giovedì ore 19.00, venerdì ore 21.00, sabato ore 17.00 e 21.00, domenica ore 17.00, giovedì 25 dicembre ore 17.00, venerdì 26 dicembre ore 17.00 e 21.00, mercoledì 31 dicembre ore 21.00
(durata 2 ore e mezza intervallo escluso)

Luigi e Alessandro Longobardi presentano
Rapunzel – Il musical
regia Maurizio Colombi
con Lorella Cuccarini, Alessandra Ferrari, Giulio Corso, Goffredo Maria Bruno, Barbara Di Bartolo, Maurizio Semeraro, Lorenzo Grilli, Donato Altomare, Ezio Domenico Ferraro, Alfonso Capalbo, Giovanni Mocchi, Filippo Grande, Alessandra Ruina, Martina Gabbrielli, Maria Chiara Centorami, Vanessa Innocenti, Eleonora Peluso
musiche originali di Davide Magnabosco, Alex Procacci, Paolo Barillari
scene Alessandro Chiti
costumi Francesca Grossi
disegno luci Alessandro Velletrani
suono Maurizio Capitini
effetti di magia Erix Logan
effetti speciali aerei Max Martinelli
direzione musicale e arrangiamenti Davide Magnabosco
coreografie Rita Pivano