Solo un padre

Al Teatro Ghione Giuseppe Pambieri è Re Lear. In scena fino al 20 novembre, la tragedia del Bardo, coinvolge lo spettatore grazie al riuscito adattamento del regista Giancarlo Marinelli e alla bravura degli interpreti, tra cui spicca Claudia Campagnola.

Shakespeare e le sue tragedie si ritrovano spesso nei cartelloni teatrali e il più delle volte aleggia il timore che ogni opera, rappresentata nella sua sintesi, possa subire dei tagli compromettenti per la completa comprensione della storia.
Non è questo il caso di Re Lear, che il Bardo scrisse nel 1605, in cinque atti, e del quale, l’adattamento proposto al teatro Ghione da Giancarlo Marinelli, in poco più di due ore, evidenzia bene i temi, nonostante la difficoltà insita nella tragedia stessa, dalla quale scaturisce un doppio intreccio.
È Giuseppe Pambieri, circondato da uno stuolo di giovani talenti, a dar vita a un impeccabile Re Lear, con la giusta maturità scenica del personaggio e la straordinaria capacità dell’attore di trasferire emozioni col solo sguardo, restituendo quel sentimento e quella follia caratterizzanti il testo.

Colui che vuole abdicare in favore delle tre figlie sottoponendole a una dichiarazione d’amore nei suoi confronti è dunque il protagonista di questa tragedia, che sembra essere senza tempo, rappresentata all’interno di uno spazio scenico senza fronzoli.
Nessun arredo infatti è presente sul palcoscenico, ma solo una pedana di legno e alcuni specchi (nel secondo atto) mettono alla prova la bravura degli attori, che saltano, lottano e si muovono con abiti di scena, sofisticati nella loro semplicità e contrastanti col complesso ed epico racconto, scandito nei momenti più cruciali da musiche potenti. Son proprio queste, però, a interrompersi troppo bruscamente lì dove un’altra scena sta per essere rappresentata, allentando quella continuità che un’opera del genere deve saper tenere.

Accanto alla grandiosità del veterano Pambieri, a rendere più leggeri i toni drammatici della vicenda ci pensa il buffone, ovvero il fedele giullare del Re, egregiamente personalizzato da Claudia Campagnola, eccellente nel far affiorare su quel volto truccato di bianco l’allegria e quella vena malinconica, che caratterizza quel personaggio sopra le righe che si muove con disinvoltura nelle larghe vesti del Fool. Intensa e racchiusa anche nell’eleganza degli abiti, l’interpretazione delle tre donne che restituiscono le figlie del Re, Goneril (Silvia Siravo), Regan (Guenda Goria) e Cordelia (Stella Egitto) e, se le prime due fanno a gara di ipocrisia elaborando sdolcinate parole piene di finto affetto, la figlia minore si rifiuta di fare il gioco delle sorelle in virtù di un amore puro e sincero nei confronti del padre.

Un plauso va anche agli altri attori maschili. Per lo spessore dei loro ruoli meritano di essere citati Giuseppe Bisogno, un più che convincente Conte di Gloucester, anche actor coach dello spettacolo, insieme a Mauro Recanati e Francesco Maccarinelli, che interpretano rispettivamente i figli del Conte, Edgar ed Edmund. Simili anche fisicamente i due giovani hanno entrambi un’importante padronanza scenica e la giusta virilità propria dei due fratellastri, cui il regista affida una scena di lotta/ballo carica di sensualità.

È invece suggestivo e di grande impatto emotivo il finale, reso più evocativo da un gioco di luci che accompagna tutta la pièce, in cui forte e mirato è il contrasto di colori, ricercato anche nei costumi. Re Lear resterà in scena fino al 20 novembre promettendo un “temporale inesorabile” di emozioni.

Lo spettacolo continua:
Teatro Ghione

via delle Fornaci, 37 – Roma
fino a domenica 20 novembre
orari: da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 17.00
(durata 2 h e 15 minuti intervallo escluso)

Re Lear
di William Shakespeare
adattamento e regia Giancarlo Marinelli
con Giuseppe Pambieri, Andrea Zanforlin, Antonio Rampino, Martino D’Amico, Giuseppe Bisogno, Mauro Racanati, Francesco Maccarinelli, Martina Tonarelli, Claudia Campagnola, Silvia Siravo, Guenda Goria, Stella Egitto
scene Lisa De Benedittis
costumi Daniele Gelsi
actor coach Giuseppe Bisogno
luci Luca Palmieri