La Compagnia Belle Bandiere porta in scena, al Tieffe Teatro Menotti, uno spettacolo difficile ma di grande impatti visivo e testuale.

Elena Bacci e Marco Sgrosso – attori e registi dello spettacolo – scelgono di mettere in scena un grande testo contemporaneo per riscoprire e portare all’esasperazione il contrasto tra verità e menzogna, realtà e finzione, linguaggio e movimento: dualismi così inconcepibili ma così comuni nella nostra quotidianità.
Uno spettacolo tutto incentrato sul continuo passaggio di rapidissimi quadri dal tono leggero ma incalzante che spiazza di continuo lo spettatore, al punto da non dargli la possibilità di trovare, fino al termine della rappresentazione, la chiave di lettura necessaria a comprendere il significato più profondo dell’opera.
I due protagonisti si muovono su una scena apparentemente senza confini ma, a una seconda lettura, assolutamente claustrofobica e senza vie di fuga, come fossero due bambole di un carillon incastrate in una scatola da cui non possono scappare.

I loro gesti sono, a tratti, macchinosi e precisi al punto da sembrare finti – così come tutto quanto appare sulla scena. Gli oggetti hanno funzione simbolica più che funzionale e contribuiscono ad aumentare la confusione che si insinua nello spettatore.

Gli interpreti cambiano continuamente identità diventando, di volta in volta, personaggi diversi con caratteri diversi, così da perdere completamente la percezione del sé.

Ed è proprio questo il punto. Chi sono davvero Richard e Sarah? E perché attuano questo continuo gioco al massacro che mette in discussione il loro ruolo di felice coppia borghese per ribaltare continuamente il gioco delle relazioni e trovare, forse, in questo sadico mix di tradimenti finti o reali un equilibrio perfetto? Qual è la loro vera identità? Sono davvero marito e moglie o sono, piuttosto, il Max e la Puttana in cui si “trasformano” nei loro pomeriggi fedifraghi?

Uno spettacolo davvero difficile ma reso scorrevole dalla bravura degli attori e dalla loro abilità di registi, sempre precisi e puntuali. Un ottimo punto di partenza per una più profonda riflessione sul gioco dei ruoli, su quello che siamo, che vorremmo essere o che, semplicemente, vorremmo apparire.

Lo spettacolo è andato in scena:

Tieffe Teatro Menotti


via Menotti 11 – Milano


L’amante

di Harold Pinter

traduzione Alessandra Serra
progetto
interpretazione e regia Elena Bucci e Marco Sgrosso
drammaturgia
sonora Elena Bucci
disegno
luci Maurizio Viani

produzione CTB Centro Teatrale Bresciano – Le Belle Bandiere