Now is the Winter of our Discontent

versiliana.loc_L’antagonista più camp della scena shakespeariana, Riccardo III, debutta alla Versiliana in una versione firmata da Massimo Ranieri – regista e interprete.

Il problema con i testi shakespeariani è sempre lo stesso: possono il linguaggio altamente eufuistico del Bardo – un po’ datato per le nostre orecchie avvezze all’italiano sub-standard – e i suoi temi universali – al contrario, sempre attuali – conciliarsi in una rappresentazione efficace, ossia in grado di esprimere con parole altre verità a noi ben note?

Ci era riuscito perfettamente, per quanto riguarda Riccardo III, Richard Loncrain, regista di una versione cinematografica del 1995, dove un superbo Ian McKellen – circondato da uno stuolo di attori tanto noti quanto bravi – dava una lettura camp del proprio personaggio, regalando oltre a un’ottima interpretazione del villain per eccellenza, anche (in quanto sceneggiatore del film) un’interessante trasposizione dove – come nel miglior Cocktail Party (alla Eliot, in blank verse) – le famose tirate di Richard ben si sposavano al ritmo frenetico e alla messinscena eccessiva e volutamente volgare di un nazi-fascistello in cerca di vanagloria.

Ci riesce meno questa regia di Massimo Ranieri sia perché gli attori non si esprimono tutti allo stesso livello e, soprattutto, non rispettano la medesima lettura scenica sorniona e, a volte, volutamente sopra le righe – che ben si sposerebbe con il testo shakespeariano – e sia perché la continua apertura/chiusura di sipario a ogni scena (benché motivata dallo spostamento dei pochi oggetti presenti sul palco) rallenta l’azione e, alla fine, diventa prevedibile.

Essendo un debutto, quello a La Versiliana, ci permettiamo quindi di far notare due particolari. Mentre la recitazione di Ranieri, dei due sicari (mandati a uccidere Clarence) e di Tyrrel si sposano bene l’una all’altra e a una lettura ironica di sé e dell’opera, gli altri attori hanno un che di maniera e un modo stereotipato e/o gridato di esprimere le emozioni (il dolore, soprattutto) che spezza l’unità di interpretazione del testo. Allo stesso modo, vista anche l’esiguità del numero di oggetti in scena, molte interruzioni con chiusura e apertura di “sipario” potrebbero essere eliminate. Un solo esempio: per richiamare un lutto recente non si ha bisogno di una bara, basterebbe bensì un velo da lutto portato via dalla stessa Lady Anna.

Le potenzialità non mancano, ma la realizzazione dovrebbe essere affinata.

Lo spettacolo è andato in scena:
Festival La Versiliana
Marina di Pietrasanta
venerdì 26 luglio, ore 21.15

Ercole Palmieri per Ghione Produzioni in collaborazione con La Versiliana Festival presentano:
Massimo Ranieri in
Riccardo III
di William Shakespeare
traduzione e adattamento di Masolino D’Amico
regia Massimo Ranieri
scene Lorenzo Cutuli
costumi di Nanà Cecchi
musiche originali di Ennio Morricone
prima nazionale