7 note x 5 musicisti

Allo Zelig Cabaret di Milano, la Rimbamband porta in scena il nuovo spettacolo, dopo il felice esordio nella sezione Off della produzione televisiva. Capacità di rinnovamento e maestria musicale rendono il loro cabaret sempre più straordinario – all’insegna della risata e dello stupore.

È sempre complicato riuscire a creare qualcosa di soddisfacente, che abbia successo, susciti la risata, ma allo stesso tempo soddisfi in prima persona l’interprete per il risultato ottenuto. Figuriamoci riuscirci per la seconda volta e, oltretutto, con uno spettacolo migliore del precedente – se possibile. È un processo che riesce solo ai grandi artisti – a teatro come nella musica. Lo scetticismo di fronte a una seconda opera, dopo che la prima ha conquistato il pubblico è un elemento immancabile e la stroncatura è sempre dietro l’angolo.
Non è il caso questo del secondo Rimbaconcerto del quintetto del tacco d’Italia, che presenta uno spettacolo in cui, come sempre, la musica e il cabaret si intrecciano nella composizione di un’armonia perfetta al fine della risata. Rispetto, però, al primo spettacolo – presentato anch’esso sul palco del locale milanese – i cinque giocolieri della nota si sono raffinati notevolmente, aprendo a una teatralità che incanta, in cui gli strumenti sono usati non solo per suonare, ma anche – in un gioco di sinestesie – per mostrare “visivamente”.
Dietro al lavoro dei Rimbamband si notano: ricerca, metodo e una tecnica invidiabile – un mix che catalizza gli sguardi e l’attenzione del pubblico con estrema semplicità.
Alla stupefacente bravura musicale, i cinque ragazzacci pugliesi abbinano capacità mimiche e gestuali, tali da rendere ogni gag una sintesi di intrattenimento pressoché perfetta. Nessuna pausa, non si hanno interruzioni se non quelle riservate alla richiesta di bis. Il ritmo forsennato è cadenzato da note di jazz all’italiana e digressioni comiche: nell’intero spettacolo diversi sono i brani presentati, ma neanche uno è suonato in condizioni normali dall’inizio alla fine – autentico manifesto del perfetto cabaret musicale.
Un’orchestra della risata che risulta, in alcuni frangenti, “accademica” per bravura e pedagogica per il genere di musica scelto. Forse questo è l’aspetto che andrebbe sottolineato: ogni artista di cabaret ha un suo seguito di aficionados che si innamorano del testo – piuttosto che di un personaggio in particolare – ma ha anche altrettanti detrattori. Se riempissimo un teatro – durante un concerto dei Rimbamband – con un centinaio di persone che non li hanno mai visti, difficilmente ci sarebbe anche un solo spettatore che rimarrebbe indifferente: per il valore musicale, oppure per la comicità che rimanda in parte a quella di Benny Hill, o ancora per le trovate mimiche – anche i palati più fini sarebbero comunque stuzzicati e gli applausi scroscerebbero spontaneamente.
Essere suonatori di livello e divertire allo stesso tempo – senza fare parodie o imitazioni – è un’impresa non da poco. Si contano sulla punta delle dita gli esempi di originalità in tal senso; tra questi sicuramente Elio e le Storie Tese che, seppure in altri tempi e con un altro stile, hanno pure loro calcato il palco di Zelig.
A questi cinque fantastici e bizzarri Rimbamband non rimane che augurare altrettanta fortuna, senza disdegnare, nel frattempo, di alzarsi per tributare un giusto applauso e gridare: «Bravi! Bis!»

Lo spettacolo è andato in scena:
Zelig Cabaret

viale Monza, 140 – Milano

Rimbamband Show Reloaded
con i Rimbamband: Francesco Pagliarulo (tastiera), Vittorio Bruno (contrabbasso), Nicolò Pantaleo (fiati), Raffaello Tullo (voce e ballo), Renato Ciardo (batteria)