Retroscena… con niente addosso

Dopo sette anni di repliche, Skené Company Milano ripropone Rumori fuori scena in un nuovo allestimento: ritmi serrati, grande humor e un brillante cast.

Uno spettacolo memorabile, quello di martedì scorso nella sala del Libero di Milano: un’esibizione di bravura e talento al plurale – interpreti all’altezza del più grande teatro di commedia.
Rumori fuori scena, capolavoro brillante di Michael Frayn, ci offre la possibilità di dare un’occhiata a quella che è per il pubblico, di norma, una zona proibita: le prove e il dietro le quinte di uno spettacolo teatrale. È il classico esempio di metateatro – ovvero il teatro che racconta se stesso – dove i personaggi sulla scena si trovano a interpretare il ruolo di attori che stanno preparando, prima, e rappresentando, poi, la commedia Con niente addosso.
La trama dal ritmo incalzante e piena di gag riguarda le varie fasi della costruzione di uno spettacolo da parte di una compagnia scalcinata: dalle prove con un regista esausto prima dell’imminente debutto, alle repliche che, pian piano, si rivelano disastrose per le nevrastenie dei protagonisti, gli screzi in scena, le sbronze. Il testo che i personaggi devono rappresentare è assurdo: un autore che scappa per evitare la morsa del fisco, un agente immobiliare che utilizza la sua villetta per un appuntamento erotico con un’impiegata, un ladro che ritrova la figlia e una cameriera con il suo piatto di sardine. La pièce del drammaturgo britannico Frayn appare una macchina perfetta che produce sorrisi a volontà giocando sulle manie, le gelosie e le invidie dell’essere umano – e, ancor di più, dell’attore, tutto concentrato su se stesso e sulla propria riuscita professionale.
Sul palco durante la recita e fuori scena accade di tutto: errori, interruzioni continue che mettono a disagio i compagni di lavoro, tensioni di ogni sorta, riappacificazioni forzate. La direzione, affidata a Claudia Negrin – qui, anche in veste di attrice – è sferzante e impeccabile, supportata da un cast di ottimo livello. Nelle note di regia è Negrin stessa a svelare che: “la caratteristica base è di essere un lavoro d’équipe: senso del tempo e grande adattamento fra gli interpreti sono qualità indispensabili per la buona riuscita di questa pièce. In questa messinscena si è quindi voluto calcare su ritmi molto serrati in cui gli esilaranti inciampi spicchino ancora di più come note di gusto“.
Lo spettacolo vede la preziosa collaborazione dell’ingegnere Aldo Mandozzi, ideatore e realizzatore delle scene, belle e funzionali alla buona riuscita della performance. In particolare, l’interno di una casa di campagna, sviluppato su due piani e realizzato interamente in alluminio, si presenta come una struttura solida e, allo stesso tempo, molto leggera. I cambi scena, rigorosamente a vista, sono organizzati come “lavori in corso”, eseguiti dagli stessi interpreti che restano, comunque, nei personaggi – sempre credibili e veri. Un cartello appoggiato su un lato della quinta avvisa il pubblico del trasformarsi della scena; gli spettatori, anche nelle due pause caffè tra un atto e l’altro, continuano a sentirsi parte integrante della compagnia affaccendata. E ancora, i costumi, ideali per ogni personaggio, sono il frutto del lavoro accurato di Paola Arcuria.
Per quanto riguarda gli interpreti, va sottolineata la recitazione sana e genuina della bravissima Anna di Maio, nel ruolo della cameriera, signora Esposito – favolosa nel monologo iniziale, in apertura di spettacolo, momento che ogni teatrante sente come particolarmente difficile e di grande responsabilità. Il personaggio di Vicky, simpatico e dall’aria insieme stupida e compiaciuta, è recitato da un’esilarante Sabra di Mare. Eccezionale anche la caratterizzazione di Daniele Ornatelli che interpreta l’autore Filippo Brenta – Ornatelli possiede un’ottima vena comica e una maschera teatrale che raggiunge grande intensità, dai toni irresistibili e, al tempo stesso, misurati.
I restanti attori hanno una tale statura artistica che costituiscono un caso più unico che raro – tra questi, lo spassosissimo Claudio Gherardi.
Già la sera del debutto la platea del Teatro Libero, colma al massimo della capienza, ha risposta con entusiasmo e ammirazione alla buona prova dell’intera compagnia.

Lo spettacolo continua:
Teatro Libero
via Savona, 10 – Milano
fino a lunedì 30 gennaio 2012, ore 21.00

Rumori fuori scena
di Michael Frayn
traduzione Filippo Ottoni
regia di Claudia Negrin
con Michele Bottini, Daniele Ornatelli, Claudia Negrin, Alberto Pistacchia, Anna di Maio, Claudio Gherardi, Sabra del Mare, Gabriele Amietta, Elena Redaelli, Cecilia Broggini e Luisa Mauro
scenogra?a Aldo Mandozzi
costumi Paola Arcuria
assistente ai costumi Ornella Ban?
luci Chiara Senesi
direttore di produzione Cristina Carlini
produzione Skené Company Milano e Teatri Possibili
(durata 2 ore e 30 minuti, con due intervalli)