Contro un mondo di cellofan

Fino al 1° maggio è andato in scena, al Teatro della Corte di Genova, uno spettacolo liberamente tratto da I rusteghi di Carlo Goldoni, con la regia di Gabriele Vacis.

Il sipario è già aperto e gli attori sono in scena quando il pubblico entra in sala. Due tra i protagonisti, in primo piano, iniziano a dialogare tra loro in dialetto veneziano. All’affermazione di uno di loro: «Questi non capiscono, non sono dei nostri», sopra le loro teste, su un telo nero, vengono proiettati i sottotitoli in lingue sconosciute, con strani simboli a sostituire gli improperi da loro pronunciati. Alle loro spalle, gli altri attori e una scenografia – di Roberto Tarasco – totalmente incellofanata, simbolo forse del mantenimento dello status quo di cui si fanno promotori i rusteghi protagonisti della commedia di Carlo Goldoni.

Una commedia che Gabriele Vacis mette in scena in maniera insolita, in un via vai tra passato e presente, tra filmati tv di commedie goldoniane, momenti che ritraggono la gioventù di oggi e battute dello scrittore veneziano tradotte in italiano, per l’occasione, dal regista e da Antonia Spaliviero.

I quattro protagonisti sono uomini ottusi, maschilisti e profondamente all’antica. Lunardo (Natalino Balasso), sposato in seconde nozze con Margherita (Alessandro Marini), vuole che la figlia Lucietta sposi Felippetto, figlio dell’amico Maurizio, ma senza che i due promessi si vedano prima del matrimonio. Le mogli degli altri rusteghi, Marina (Daniele Marmi), zia di Felippetto e moglie di Simon (Eugenio Allegri) e Felice, moglie di Canciano (Jurij Ferrini), ne vengono a conoscenza e studiano un piano per far conoscere i due futuri sposi.

Tutto questo in una rappresentazione tutta al maschile; sono uomini anche le mogli dei rusteghi, vestiti alla bell’e meglio come se non si trattasse di un vero e proprio spettacolo ma di una prova, dove gli attori – tutti fenomenali, anche quelli che mettono in scena i ruoli femminili, soprattutto Daniele Marmi nel ruolo di Marina – entrano ed escono continuamente dai loro personaggi.

Uno spettacolo divertente e mai banale, assolutamente moderno nonostante i due secoli e mezzo che sono passati dalla prima rappresentazione della commedia originale. D’altronde si tratta, per dirla con le parole di Gabriele Vacis, di una: «Commedia che parla ancora al nostro tempo, all’intolleranza travestita da moralismo, alla difficoltà di mettersi in relazione, alla mancanza di comunicazione di un’epoca che proprio della comunicazione fa il proprio vessillo»

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Stabile di Genova – Teatro della Corte
piazza Borgo Pila, 42 – Genova
fino a domenica 1° maggio
orari: feriali ore 20.30 – domenica ore 16.00
Rusteghi, i nemici della civiltà
da I rusteghi di Carlo Goldoni
traduzione e adattamento di Gabriele Vacis e Antonia Spaliviero
regia di Gabriele Vacis
con Eugenio Allegri, Mirko Artuso, Natalino Balasso, Jurij Ferrini, Nicola Bremer, Christian Burruano, Alessandro Marini e Daniele Marmi
produzione Teatro Stabile di Torino, Teatro Regionale Alessandrino