Inequilibrio Festival 2017. Sabato 1° luglio

Tre perle di teatro d’avanguardia nel mare di Castiglioncello.

Il Festival organizzato da Armunia giunge al clou nella giornata di sabato. Alle 19.30 si parte con la performance/installazione del 2011, Rzeczy/Cose.
Come ne Il dio delle piccole cose di Arundhati Roy, quando ci si trova di fronte al lavoro di Deflorian Tagliarini un universo di minuzie quotidiane, tic, nevrosi, modi di dire, esperienze di vita comune, lentamente, a ondate successive, al ritmo di quel respiro universale che allontana i mondi, si trasforma nel dramma epico dell’esistenza, quello al quale tutti e ognuno di noi partecipa, con la propria fragile umanità intessuta di retropensieri, errori, strade sbagliate, possibilità non colte, porte chiuse eppure dotate di spiragli imprevedibili. E tra quelle piccole cose, di una donna polacca o della coppia che vediamo in scena – in delicato equilibrio tra verisimile e metateatralità – ritroviamo noi stessi in un rispecchiamento insieme lieve ed emozionante.

A seguire, Studi verso Luciano – Ecografia di un corpo, dove Danio Manfredini – maestro della scena – torna sul personaggio di Luciano e su alcune tematiche a lui care – dalla malattia mentale, alla prostituzione fino a un’omosessualità vissuta ai margini – già approfondite in capolavori come Al presente, Cinema Cielo e Tre studi per una crocifissione.
Il progress, avanti nella lavorazione e praticamente finito per quanto visto, si giova come sempre di ottime interpretazioni, scene minimaliste eppure iconograficamente indicative a livello di tempi situazioni e luoghi, luci e musiche puntuali e consone alle atmosfere ricreate e, ovviamente, della presenza scenica di Manfredini – sempre credibile e poeticamente impoetico.
E però, nonostante tutto questo, ci chiediamo perché rievocare, ancora una volta, quell’universo ormai lontano, in cui l’omosessualità era una condizione ghettizzante e non una scelta di vita che finalmente chiede e ottiene pieno riconoscimento (proprio di questi giorni l’approvazione anche in Germania del matrimonio tra persone dello stesso sesso). Oggi esistono indubbiamente condizioni di marginalità, dai nuovi migranti alla povertà dilagante a causa della crisi economica ma, soprattutto, dell’austerity che sta distruggendo anche in Europa il poco welfare state ancora in essere, e queste condizioni avrebbero bisogno più che mai di specchiarsi in un teatro civile ed empatico, come quello di Manfredini.

In chiusura di serata l’opera rock di Roberto Latini, che rilegge le parole del Cantico sublime alla lettera, restituendolo al suo valore passionale ed erotico.
Con un look a metà strada tra Edward mani di forbice e Robert Smith dei Cure, Latini gioca e snocciola parole, insieme segni e significanti. Ma il risultato va aldilà della prova attorale e delle qualità vocali dell’interprete, perché è la messinscena – a metà strada tra lo studio per le registrazioni radiofoniche e il camerino teatrale – che rimanda intimamente alla metateatralità dello stesso rapporto d’amore. Ai ruoli che ricopriamo, tutti, nel nostro quotidiano erotico – dall’adolescenza alla maturità, dai primi incontri in cui mostriamo una tra le infinite maschere pirandelliane alla coscienza dell’ambivalente rapporto tra eros e thanatos, laddove il piacere si limita nel dolore e il dolore attanaglia e ferisce quanto il piacere.

A Inequilibrio, una giornata à bout de souffle.

Gli spettacoli hanno avuto luogo nell’ambito di Inequilibrio Festival 2017:
Castello Pasquini – varie location
piazza della Vittoria
Castiglioncello (LI)

sabato 1° luglio
Sala del Camino, ore 19.30
Deflorian/Tagliarini presentano:
Rzeczy/Cose
(teatro)

Tenso 2, ore 21.00
 Danio Manfredini presenta:
Studi verso “Luciano” – Ecografia di un corpo
(teatro, spettacolo in formazione)

Sala del Ricamo, ore 22.15
Fortebraccio Teatro presenta:
Il Cantico dei Cantici
(teatro)