Comunicato stampa

Un gioco registico in cui le due interpreti fungono da canto e controcanto di frammenti di vita; un testo che prima ancora che raccontare, svela le verità nascoste dietro la quotidiana normalità. Un toccante omaggio che l’autrice Miceli ha dedicato ai tanti volti conosciuti nei centri Caritas. Perché la storia di ognuno di loro potrebbe diventare la nostra.

Laura è alla stazione che non aspetta nessun treno. O per strada, senza fretta di andare in nessun posto. Se la vedi volti lo sguardo e la dimentichi velocemente. Il resto del tempo è o resta invisibile. Eppure ha un nome e una storia come ognuno di noi. Ma c’è qualcuno che si ricorda di lei?
Beatrice invece non la incontri per strada con molta facilità, ma se succede non puoi non voltarti e notare la sua classe. Ha scelto di non vivere di ricordi. Il suo tempo è un calendario invisibile che profuma di cipria e si veste di perle. Ma a volte, lei, il tempo lo ferma. Quasi scompare. Mentre Laura canta. Sembra impossibile che queste due donne possano toccarsi, ma potrebbero essersi sfiorate.
Cosa possono avere in comune una barbona e una ricca borghese? Forse nulla, forse pezzi di vita che si è scelto di mettere da parte. Due mondi a confronto, due realtà talmente vere da sembrare irreali. Due donne che si scontrano senza mai incontrarsi davvero, che si sfiorano senza toccarsi.

La recensione di Scompaio di Simona Ventura

Teatro Trastevere
via Jacopa de’ Settesoli, 3 Roma
17 e il 18 ottobre 2015
sabato ore 21, domenica ore 18

Scompaio
diretto e interpretato da Francesca Romana Miceli e Manola Rotunno