Una lotta eterna

tertulliano-teatro-milano11Recensione Se io fossi come te, tu non mi vorresti. Sul palco dello Spazio Tertulliano di Milano, si consuma una tra le tante battaglie che dividono uomini e donne: se io fossi come te, tu non mi vorresti.

Tutto accade nell’arco di un’ora in una piccola casa di montagna. Una battaglia: quella fra una lei (interpretata sia da Silvia Giulia Mendola che da Elena Rolla) e un lui (Pasquale Di Filippo) – che fa parte di una guerra iniziata col mondo. Da una parte la donna, dall’altra l’uomo. Al centro l’amore, il sesso e il modo di concepire la vita. Quello di lei più riflessivo e profondo; quello di lui più materiale e semplice, ma non per questo sbagliato. Entrambi con le proprie ragioni. E, infatti, ha ragione lei quando dice che il suo io è “incasellato” in tanti piccoli ruoli decisi di volta in volta dall’età e dai momenti che vive: è una bambina, una sorella, una figlia, una puttana, una moglie, una fidanzata, ma non è mai semplicemente se stessa. Ha ragione lui quando afferma che l’amore in realtà è una cosa semplice ed è inutile perdere tempo dietro paranoie assurde che non portano a nulla: molto meglio uscire, andare a fare una passeggiata e non pensare. Ma lei non si arrende. E la battaglia continua.

Il campo da guerra è una casa isolata di montagna che, nelle intenzioni, doveva essere un rifugio di pace e serenità dopo una settimana di lavoro stressante. Almeno così pensava lui. Al contrario, si trasforma presto in una prigione (fisica e psicologica) senza via d’uscita. Lei butta via le chiavi, vuole parlare, riflettere, capire ed essere capita. Vuole liberarsi di tutte le “caselle” che l’hanno sempre ingabbiata. Lo vuole così tanto che non si ferma nemmeno davanti alla crescente rabbia di lui – prima calmo disposto a ragionare, poi sempre più esasperato. Fino alla morte.

È difficile trattare un conflitto tanto profondo e complicato quanto quello tra uomini e donne. In molti hanno provato a fornire soluzioni. Tra tutte, nessuna è migliore dell’altra, ma abbiamo trovato particolarmente interessante quella proposta dall’autrice del testo, Serena Sinigaglia. Se il problema non può essere risolto a livello globale, non è detto che non si possa trovare una soluzione all’interno della singola coppia. Tra due persone, tra un uomo e una donna, si può riuscire a essere onesti fino in fondo, si può arrivare ad avere la voglia, la forza e la libertà di scoprire il proprio io, senza paura o vergogna.

Lo spettacolo continua:
Spazio Tertulliano
via Tertulliano, 68 – Milano
fino a domenica 23 giugno

Se io fossi come te, tu non mi vorresti
regia di Silvia Giulia Mendola ed Elena Rolla
con Silvia Giulia Mendola, Elena Rolla e Pasquale Di Filippo
coreografie Elena Rolla
assistente alla regia Alessandro Loi
produzione Fondazione Egri per la Danza in collaborazione con Pianoinbilico testo di Serena Sinigaglia