Nelle sue sembianze

teatro-palladium-romaMusica, colori, suoni e silenzi. Una danza concettuale che catapulta lo spettatore nell’universo femminile.

L’identità e il cambiamento sono le due istanze sulle quali si basa il nuovo lavoro di Yasmeen Godder. Queste due realtà intangibili si manifestano infatti in maniera esplosiva in See her change. Sul palcoscenico tre donne, ognuna con una particolarità che sia l’età, il colore dei capelli o il modo di vestire. Abiti colorati e accessori saltano in aria. Le danzatrici sprigionano l’energia che accompagnerà tutto lo spettacolo.
La donna, nelle sue molteplici sfaccettature, è la molla che fa scattare la coreografia. Una figura femminile auto-ironica, in grado di essere «il clown di se stessa» e capace di mutare per assumere diverse sembianze. Un mutamento tangibile che avviene attraverso repentini cambi d’abito e parrucche colorate.
La musica segue il cambiamento: dai ritmi dance, ai suoni puri, fino al silenzio. Un silenzio al quale si lasciano andare le performers, libere di esprimere l’essenza concettuale della loro danza.
«Vedi il suo cambiamento» è l’esortazione che la Godder confida al pubblico. La femminilità si sprigiona attraverso la metamorfosi fisica e caratteriale. Il corpo, la voce e i gesti plastificano gli stati d’animo. Le danzatrici Dalia Chaimsky, Shuli Enosh e la stessa Godder partono da un’idea di improvvisazione per dare vita a una coreografia dal ritmo serrato. Esempi di donne come il personaggio di Gelsomina nel film La Strada di Federico Fellini o la diva Marlene Dietrich, diversi tipi di femminilità che hanno ispirato il gesto di un momento. Icone che non si cerca di imitare ma attraverso le quali è possibile indagare un aspetto forse presente in ogni donna.
Cinema, arte e musica. La crossmedialità è un altro segno del linguaggio della coreografa israeliana. Come in un concerto vengono presentati i musicisti, così qui conosciamo i nomi e parte della vita delle performers. Uno squarcio estraniante all’interno dello spettacolo, ma che oltre a catturare l’attenzione vuole creare un legame tra chi sta sul palcoscenico e chi guarda. Un palcoscenico che porta i segni di una danza che vuole essere affermazione d’identità.
La Godder guarda senza filtri all’immagine della donna come viene vista e come si vede, per dare vita a una coreografia intensa e fragile al tempo stesso.

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Lo spettacolo è andato in scena all’interno di Romaeuropa Festival 2013
Teatro Palladium
Piazza Bartolomeo Romano, 8 – Roma
sabato 23 e domenica 24 novembre, ore 21.00

See her change
coreografia Yasmeen Godder
performers Dalia Chaimsky, Shuli Enosh, Yasmeen Godder
disegno luci Andreas Harder
costumi e accessori Tom Krasny