Schizofrenia pirandelliana

teatro-dell-orologio-romaUn gigantesco panino, una famiglia stracciata e vagamente alla Addams e una rappresentazione eclettica nel suo insieme: ecco i Sei personaggi in cerca d’autore andati in scena al Teatro dell’Orologio per la regia di Gabriele Paolocà.

Luigi Pirandello è uno dei più grandi autori del Novecento italiano: innovatore, rivoluzionario e indagatore, costruisce le sue opere ponendo punti interrogativi sui quali, almeno una volta, chi è passato sulla strada del palcoscenico teatrale, si è quantomeno arenato.
Come si suol dire uno di quei “mostri sacri” con i quali non è mai facile misurarsi, tantomeno se si sceglie audacemente il suo dramma più famoso, Sei personaggi in cerca d’autore. La storia vuole che durante la prima rappresentazione, avvenuta nel 1921 al Teatro Valle di Roma, grande fu lo sdegno da parte del pubblico che contestò apertamente il dramma al grido di «Manicomio! Manicomio!».
Ancora oggi l’idea di svelare il teatro nel teatro, dunque, i meccanismi che si celano dietro la creazione artistica e drammaturgica, è di grande fascinazione non solo per gli addetti ai lavori ma anche per il pubblico. Lo stesso pubblico che ha apprezzato in maniera pressoché entusiastica il lavoro svolto dalla compagnia VicoQuartoMazzini, composta da giovani e preparati attori che hanno saputo rendere ancora più attuale un evergreen del teatro italiano .
La trama è nota, ma, ai giorni nostri, il drammaturgo che viene “importunato” dai personaggi è drammaticamente un ex teatrante che ha smesso di fare teatro anche se continua a rivestire panni ben poco gratificanti, quelli di un gigantesco panino che si guadagna da vivere attraverso il volantinaggio. Ed è lui stesso a dichiarare «Io non voglio più essere io»: mente, sapendo di mentire anche a se stesso. Forse è proprio questo il primo grande nodo che riporta il testo pirandelliano a una attualità disarmante: nell’affrontare le tematiche del teatro nel teatro, si aggiunge un nuovo spunto che è poi l’impossibilità di fruire realmente di questo mezzo così potente. Una impossibilità derivante da uno svilimento di questa forma d’arte, non tutelata, calpestata e bistrattata da chi, invece, dovrebbe averne cura.
Tornando al nostro spettacolo, le trovate più interessanti riguardano senza dubbio la messa in scena che, scarna nella scenografia ma potente nel gioco di luci e di movimenti dei personaggi, restituisce alla perfezione tutta l’anima del testo pirandelliano. Tra personaggi che vagamente ricordano la famiglia Addams, scaldamuscoli fluorescenti, una Madama Pace stile drag-queen, una parte per il tutto a rappresentare alcuni dei personaggi – una parrucca e una casacca alla marinara – anfibi e magliette con su scritto «silence is sexy», si consuma il dramma dei sei personaggi, impossibilitati a “vivere” poiché messi a tacere. E dunque si confondono le linee di confine tra il reale e l’irreale, cadono le strutture drammatiche convenzionali e restano gli interrogativi senza fine.

Lo spettacolo è andato in scena
Teatro dell’Orologio
Via dei Filippini, 17/a – Roma
dal 17 febbraio al 1 marzo
orari: da martedì a sabato ore 21, domenica ore 17.30

VicoQuartoMazzini presenta
Sei personaggi in cerca d’autore
da Luigi Pirandello
regia Gabriele Paolocà
con Michele Altamura, Nicola Borghesi, Riccardo Lanzarone, Paola Aiello, Natalie Norma Fella