Un magico mondo d’ombre

maison-de-la-danseShadowland della compagnia statunitense Pilobolus è uno spettacolo che si muove delicatamente sulle note di un sogno. La danza diviene soffio umbratile, brezza bidimensionale che detiene la forza della roccia per dissiparsi immediatamente l’istante successivo.

La Maison de la Danse di Lione ha proposto una delle creazioni più famose della leggendaria compagnia statunitense Pilobolus: Shadowland. Scritta dall’autore di Spongebob, Steven Banks, quest’opera miscela sapientemente arti come la danza, lo spettacolo acrobatico, la musica, il teatro d’ombre e anche una certa letteratura.

Si tratta di una breve ed intricata storia. Un’adolescente, novella Alice, si libera delle catene della propria realtà attraverso un sogno dove tutto scorre alla velocità della luce, senza che ci si possa riposare un istante. Il sogno è, dunque, l’aspetto mediatore tra la realtà asfissiante e i desideri più profondi di questa nostra anonima protagonista. Proprio come l’Alice di Lewis Carroll, la giovane attraversa mondi straordinari (che escono, quindi, dall’ordinario, dal quotidiano), popolati di strane creature. Cuochi cannibali la inseguono in una folle corsa per tagliarle la testa e per farla diventare un ingrediente di una strana zuppa. Fiori antropomorfi, vermiciattoli timidi ma estremamente curiosi, accompagnano tutto il viaggio della ragazza. E quest’ultimo è, anche, un viaggio simbolico, che mostra la differenza e la non accettazione che la ragazza vive nella vita di tutti i giorni. Plasmata e condannata da una gigantesca mano divina, la ragazza possiede una testa canina, motivo di scherno da parte degli umani che incontra durante il suo viaggio. E, come ogni viaggio letterario che si rispetti, il suo non è un semplice viaggiare senza meta, ma un errare provvisto di una finalità. Quest’ultima pare essere quella del raggiungimento di un castello nel quale potrà finalmente trovare la normalità. O, meglio, un suo simile, capace di viverla e di amarla al di là delle apparenze.

Shadowland è un racconto che parla a tutti, senza distinzione di età. Il linguaggio utilizzato non concepisce la parola ed è completamente costruito attraverso gesti, ombre, corpi che si muovono creando linee e spazi significanti attraverso l’utilizzo di una semplice carezza. La storia di questo errare umano è comune a tutti ma ciò che ipnotizza il pubblico, tanto quello giovane quanto quello adulto e “acculturato”, è l’incredibile poesia della struttura estetica che mantiene tutto il racconto. L’errare giunge, alla fine, ad una meta che mostra una trasformazione e una nuova accettazione. Un finale tranquillizzante che mostra il suo aspetto salvifico e di ricucitura con il mondo esteriore.

foto in evidenza di Emmanuel Donny

Shadowland est l’une des créations les plus poétiques de la compagnie de danse américaine Pilobolus. Un voyage onirique d’une nouvelle Alice au Pays des Merveilles, qui mélange avec intelligence danse, musique, théâtre d’ombre, littérature et une incroyable dextérité acrobatique. La Maison de la Danse de Lyon a eu le grand mérite de présenter ce merveilleux spectacle poétique capable de parler à tout le monde.

Lo spettacolo è andato in scena:
Maison de la danse
8, avenue Jean Mermoz – Lione (Francia)
fino a domenica 13 aprile 2014

La Maison de la Danse di Lione e la compagnia Pilobolus presentano
Shadowland
di Steven Banks, Robby Barnett, Renée Jaworski, Matt Kent, Itamar Kubovy, Michael Tracy
in collaborazione con Josie M. Coyoc, Mark Fucik, Molly Gawler, Christopher Grant, Damon Honeycutt, Beth Lewis, Roberto Olvera, Derek Stratton, Lauren Yalango
con Lauren Yalango, Heather Jeane Favretto, Klara Beyeler, Nathaniel Buchsbaum, Krystal Butler, Victoria e Renzo, Jared Doster, Christopher Grant, Morgani Houghton, Keith Kaplin, Maddy Landi, Jacob Michael Warren
musiche originali David Poe
luci Neil Peter Jampolis
scenografie Neil Patel
costumi Liz Prince
http://www.maisondeladanse.com/
https://pilobolus.org/