L’unione perfetta

Il CRT, Centro di Ricerca per il Teatro, celebra l’unione tra danza e spettacolo. È Short Formats, Festival internazionale della nuova danza, dove teatro e ballo si incontrano, si amano e si fondono in una cosa sola.

Gli spaghetti e il pomodoro, Amore e Psiche, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. Due cose, due concetti, due entità distinte che per un gioco del destino si uniscono e insieme diventano qualcosa di diverso, di unico, di magico. Per il teatro e la danza vale lo stesso principio. Grandi e molte volte indimenticabili da soli, in coppia diventano immortali. Quando li si vede insieme non si può fare a meno di pensare: “Non può che essere così”. Perché non esiste teatro senza danza e non esiste danza senza teatro.

Concretamente questa unione trova forma e sostanza nello Short Formats 2011 running out of culture, festival internazionale della nuova danza. Dieci spettacoli, nove prime nazionali, tre film in prima visione che, dal 7 al 10 ottobre, si sono alternati senza sosta sul palco del Teatro Salone. Un festival per capire e ribadire l’importanza che la danza ha nella nostra vita. Perché il ballo fa parte dell’esistenza di ognuno di noi anche se, come spesso accade per le cose più intime, vere e profonde, non ce ne rendiamo conto. Ci muoviamo cantando sotto la doccia; in metro o in tram, con le cuffie nelle orecchie, il piede batte il ritmo sul pavimento; una notizia bella e inaspettata e subito iniziamo a saltellare. Perché la danza è un’espressione artistica universale, un modo di comunicare che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo provato.

Il protagonista assoluto di questa XII edizione del festival è Daniel Linehan, ballerino e coreografo. Vent’anni o poco più, fisico minuto, biondo, americano, se non fosse un genio sarebbe un folle. Suoi gli spettacoli più belli della rassegna: Not about everything e Zombie aporia.

Nel primo Daniel gira su se stesso, all’interno di un cerchio di libri, per 30 minuti. Chiunque altro sarebbe svenuto dopo il secondo giro. Diverse velocità e diversi movimenti delle braccia e del corpo accompagnano un testo apparentemente senza senso: “This is not about everything, ciò non riguarda ogni cosa…”. E poi ancora: “Questa cosa non riguarda me. Questa cosa non riguarda te. Questa cosa sono io. Questa cosa sei tu. Questa cosa è questa cosa. Anche questa cosa passerà. Questa cosa è tutto. Questa cosa è girare…”. Eppure, anche se le frasi sembrano negarlo Daniel richiama l’attenzione del pubblico su una serie di questioni non da poco: diritti umani, riscaldamento globale, scandali politici. Danza, spettacolo, prova di resistenza fisica. Pensare, parlare, reagire, rivolgersi al pubblico senza mai interrompere il suo incessante e vorticoso girare: la lotta di Daniel per creare uno spazio dove poter riflettere.

In Zombie aporia, insieme a Daniel Linehan ci sono Salka Ardal Rosengren e Thibault Lac. Anche loro giovanissimi, biondi, americani e bravi come Linehan. Tre zombie che si muovono a scatti, che contorcono il loro corpo seguendo la voce dell’altro. Tre zombie capaci di far impallidire di vergogna quelli di Thriller, video musicale di Michael Jackson. Senza accorgersene si arriva al punto in cui non c’è più divisione tra voce e movimento, tra suono e immagine, tra ritmo e significato. Il pubblico ride, è partecipe della tensione continua che sale e scende, che rallenta e accelera seguendo il ritmo dei movimenti e delle parole.

Se lo scopo era quello di far capire alla gente comune che la danza non è solo una forma di comunicazione estetica ma uno strumento capace di trasmettere opinioni, messaggi, pensieri, sentimenti, l’obiettivo è stato raggiunto con successo.

Il festival è andato in scena:
Teatro Salone
via Ulisse Dini, 7 – Milano
fino a lunedì 10 ottobre
Short Formats 2011
runningn out of culture/ a corto di cultura
Festival internazionale della nuova danza – XII edizione
 
Zombie aporia
concetto/idea e coreografia Daniel Linehan
creazione ed esecuzione Daniel Linehan, Salka Ardal Rosengren, Thibault Lac
distribuzione Damien Valetteproduzione
coordinamento: Daniela Goeller
 
Not about everything
creazione ed esecuzione Daniel Linehan
drammaturgia Juliette Mapp
con il contributo di Bassie Schonberg/First Light Commissioning Program e al Creative Residency Program of Dance Theatre Workshop