Ritratti d’autore

Abbiamo intervistato Silvia Giulia Mendola e Elena Rolla a proposito di Se io fossi come te, tu non mi vorresti, in scena dal 7 al 9 novembre al Teatro PimOff di Milano. Prodotto dalla  Compagnia DanzAtelierStudios (DAS), lo spettacolo di teatro-danza si basa su un testo di Serena Sinigaglia. Esso, attraverso lo spaccato di vita di una coppia isolata a causa di una bufera di neve, sonda gli equilibri della convivenza e del dominio, quando marito e moglie – terminate le scuse – si confrontano e si interrogano sulle derive della proprio esistenza in comune in quello spazio.

Come è nata la collaborazione con Serena Sinigaglia e come si è sviluppato il progetto?
Compagnia DAS: «Nel 2010, quando Silvia Giulia le ha chiesto di scrivere Signore Linee, un testo per  la mise en espace con tema il corpo delle donne, in occasione della rassegna Vogliamo Vivere. Serena ha scritto un testo per un personaggio femminile, per una sola voce. In seguito lo abbiamo affrontato insieme sia dal punto di vista recitativo che della danza, cercando di restituire un nuovo modo per raccontare uno stesso personaggio con due linguaggi. Questa è stata l’occasione per proporre una commistione che stimolasse entrambe le parti, ma ci siamo rese conto che per creare uno spettacolo teatrale “completo” serviva la controparte maschile. Abbiamo dunque chiesto a Serena di integrarlo con battute maschili, in questo caso affidate a Pasquale Di Filippo».

Che parte ha avuto il concetto di isolamento sul piano scenografico?
CD: «L’isolamento scaturisce dal testo e dalla ricerca gestuale sulla costrizione. In realtà, dal punto di vista scenografico ci sono solo due elementi: uno specchio su cavalletto, finestra sull’interiorità di questa donna “divisa” tra voce e corpo, e una sedia, luogo di lui rivolto al pubblico, mai in relazione diretta con Lei».

Che genere di lavoro si è fatto con luci e musiche?
CD: «Le luci e le musiche sono essenziali per questo allestimento perché servono a delineare lo spazio. Le musiche sono strettamente connesse alle  coreografie e alle suggestioni dello spazio. Oltre alla musica, le parole stesse degli attori sono intese come basi per i movimenti coreografici; a volte sul senso, a volte sulla sonorità».

Secondo il danzatore, coreografo e teorico Rudolf Laban, azione, spazio, dinamica e relazione sono gli elementi costitutivi di ogni tipo di movimento. Che cosa ha comportato l’adattamento di un testo dialogato nella prospettiva di tale assunto?
CD: «Tutta la ricerca gestuale e di coreografia scaturisce appunto da un analisi coreologica del quotidiano; esattamente gli aspetti delle teorie di Laban elencati. Più nello specifico, le azioni quotidiane ripetute, ma riportate con  dinamiche diverse, diventano danza; d’altro canto  lo spazio, giocando sui vari livelli, ci ha permesso di riflettere e proporre aspetti intrinseci alla costrizione e alla complessità del personaggio femminile. Lo sdoppiamento di uno dei due personaggi implica una scelta dal punto di vista della relazione che, come Laban ci insegna, pone dunque il corpo degli interpreti nel loro duplice aspetto di corpo-strumento e corpo-persona. Cosa accade quando da un punto di vista della relazione un corpo-persona si confronta con un corpo-strumento? Cosa ne percepisce lo spettatore di queste complessità dei rapporti tra uomo e donna?».

Quali sono i nuovi progetti in cantiere?
CD: «Nell’immediato la ripresa di uno spettacolo che ci vede coinvolte insieme: MarylinMonAmour, da un testo di Cinzia Spanò, che andrà in scena  nel 2015 a Cuneo e a Bergamo. La scorsa stagione passò al Teatro Franco Parenti. Inoltre stiamo gettando le basi per un nuovo lavoro».

Teatro PimOff
Via Selvanesco 75 – Milano

SE IO FOSSI COME TE, TU NON MI VORRESTI
Da un testo di Serena Sinigaglia
Regia Silvia Giulia Mendola e Elena Rolla
Coreografie Elena Rolla
Con Pasquale Di Filippo, Silvia Giulia Mendola, Elena Rolla
Assistente alla regia Alessandro Loi
, Melissa Boltri
Durata 60′