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Un gruppo di giovani coraggiosi dà vita ad un nuovo spazio culturale costruito su incontri e scambi in uno dei quartieri romani più in evoluzione degli ultimi tempi, Montesacro. Scopriamo insieme a Pietro Zampetti, Giulia Martinis e Michele Cruciani, cos’è Sinestetica.

In una città come Roma, capitale d’Italia, ricca di bellezza e di cultura, è un paradosso rilevare come siano tanti i siti culturali costretti a chiudere o a rimanere in un limbo inutilizzati. La prima domanda quindi è per il giovane gruppo di organizzatori e responsabili di questa nuova realtà. Qual è stato il percorso e quali le modalità per riuscire a ottenere in gestione uno spazio da trasformare in realtà polivalente? E quali le maggiori difficoltà incontrate durante la realizzazione?
Sinestetica
: «La realtà romana è sicuramente molto difficile, ma anche ricca di fermenti che proprio a causa di queste difficoltà stentano a trovare terreno fertile in cui svilupparsi. Noi cerchiamo di offrire una casa alle iniziative artistiche e culturali che ne hanno bisogno. Il nostro approccio è stato fin da subito molto pratico, ci comportiamo come una piccola impresa: abbiamo preso in affitto uno spazio privato, un ex magazzino di materassi, lo abbiamo sistemato e attrezzato per svolgere le nostre attività. La maggiore difficoltà è dovuta alla scelta di contare solo sulle nostre forze, ritagliandoci spazi e recuperando energie fra un lavoro e l’altro, ma crediamo moltissimo in questo progetto e perciò stiamo riuscendo a realizzarlo».

Parliamo più nello specifico dell’attività di Sinestetica: quali sono gli obiettivi e quale il tipo di pubblico/spettatore a cui vi rivolgete?
S
: «Sinestetica ha l’obiettivo di offrire uno spazio disponibile e attrezzato per accogliere le diverse forme d’espressione culturale e proporle al territorio della città e del quartiere. Da un lato ci rivolgiamo quindi a chi lavora nel campo dell’arte, della letteratura, della musica, del cinema, che trova un posto dove incontrarsi, lavorare, farsi conoscere e testare le proprie idee con il pubblico, cercando di ricevere il riconoscimento economico adeguato al proprio lavoro. Dall’altro lato, la presenza quotidiana su strada e l’ospitalità verso operatori e associazioni del territorio, mettono in contatto le nostre proposte culturali con gli abitanti del quartiere, creando un punto di riferimento per chi è interessato alle attività che si svolgono negli spazi di Sinestetica».

Fino a ora, qual è stata la risposta della città e, più nello specifico, del quartiere Montesacro?
S
: «La risposta finora è stata buona. Non ci sono posti simili nei dintorni, ma chi abita e vive questo quartiere è molto interessato alle forme culturali che ospitiamo. Frequenta la libreria, viene a vedere le mostre, ad ascoltare i concerti e a vedere i film. Insomma partecipa alle varie attività che svolgiamo, con stupore e forse un po’ di gratitudine».

Volendo offrire una informazione utile a chi volesse proporsi per una collaborazione, come avviene la selezione artistica?
S
: «Non ci precludiamo nulla a priori, per noi Sinestetica è soprattutto un’occasione per esplorare e scoprire. Nel tempo però ci siamo resi conto che è più fruttuoso collaborare con chi vede nel proprio progetto culturale anche un obiettivo di vita, piuttosto che con chi si occupa di arte o cultura solo nel tempo libero. Questo è sicuramente un discrimine importante: crederci veramente. Altrimenti il prodotto ne risente sensibilmente».

Cosa vi sentireste di consigliare a chi volesse intraprendere un’avventura similare alla vostra?
S: «Un consiglio che si potrebbe dare è saper attendere i frutti del proprio lavoro, avere pazienza. Ma soprattutto trovare i giusti compagni di strada con cui condividere la propria avventura».

Concludiamo con qualche accenno agli eventi in programmazione per il prossimo futuro ma anche, se possibile, con qualche anticipazione sugli eventi estivi.
S
: «In questi giorni stiamo lavorando a una nuova mostra collettiva di architettura, ideata da Franco Purini e curata da Enrico Ansaloni e Maurizio Coccia. Una mostra che riflette sulla nostra città in termini progettuali, mettendo a confronto diverse generazioni di architetti. La inaugureremo il 5 maggio. Più avanti avremo una serata in cui si incontreranno vino e teatro e poi una in cui l’ascolto del jazz si fonderà con una degustazione enogastronomica. Continuano inoltre le nostre rassegne di cinema e di musica classica. A giugno avremo una serata dedicata alla Spagna, con un musicista che verrà appositamente da Siviglia a suonare il flamenco, e poi per luglio stiamo organizzando una grande festival della sinestesia con una mostra collettiva, presentazioni di libri, concerti, proiezioni, degustazioni e molti ospiti».

Sinestetica
Viale Tirreno, 70 A/B – Roma
Tel.: 06 943 75 745
orari: lunedì chiuso / martedì – sabato 10:30-12:30 e 17:00-22:00 / domenica 17:00-22:00