Vietato calpestare i sogni

Il Silvano Toti Globe Theatre apre il mese di agosto con il Sogno di una notte di mezza estate: l’opera shakespeariana più divertente e sognante: l’unica ad essere rappresentata ogni anno.

L’effetto che produce il Globe Theatre di Roma nell’animo di chi vi entra per la prima volta è dirompente. Calda l’atmosfera, luminosa la prospettiva di assistere a uno spettacolo che va in scena da almeno tre secoli e che racconta dei nostri sogni e della loro bellezza.
In scena, per le prossime due settimane, va il Sogno, per la regia di Riccardo Cavallo, regista prematuramente scomparso nel 2013 e che ne ideò la messa in scena otto anni fa. Da allora l’opera continua a essere replicata ogni anno con la stessa struttura pensata da Riccardo: segno di grande affetto e stima da parte della compagnia e del Globe.
«La notte di mezz’estate è una notte magica», diceva il regista, è una notte che cade alla metà di maggio, quando nell’aria inizia ad avvertirsi il risveglio della natura. Inizio della vita, è il momento in cui si abbandona il sonno, gli occhi si aprono e si può iniziare finalmente a sognare.
Shakespeare ci diverte raccontando il Sogno su tre differenti piani narrativi, ognuno caratterizzato da un proprio linguaggio e da proprie atmosfere: il mondo della fantasia degli spiriti e dei folletti dispettosi, il mondo teatrale dei saltimbanchi e il mondo reale di Teseo, Ippolita e degli amanti. Le tre storie sono collegate fra loro dal matrimonio tra Teseo, duca di Atene, e Ippolita, regina delle Amazzoni, suo bottino di guerra e quindi costretta a sposarlo. Composta probabilmente in occasione della celebrazione di solenni nozze dell’aristocrazia inglese, la scena si apre con l’annuncio del matrimonio e si chiude con la celebrazione dello stesso.
Una compagnia di attori fanfaroni, dall’azzeccato sapore della commedia di Eduardo, prepara una recita per l’occasione. Titania e Oberon, regina e re delle fate, protettori dei talami nuziali, sono in lite fra loro per il possesso di un servitore. Inizia così una serie di dispetti che finiscono per coinvolgere due coppie di amanti in fuga nel bosco (Ermia, Lisandro, Elena e Demetrio).
Il teorema è sull’amore e sugli amanti che si incontrano per una serie di casualità di cui non sono padroni, che si innamorano e si desiderano senza alcuna spiegazione, e che si rincorrono poi affannosamente per amarsi. Un gioco eccitante che in un istante diventa crudele e poi di nuovo dolce, tutto a causa di una natura incostante e dispettosa.

Inevitabile nell’uomo il conflitto continuo tra istinto e ragione, la necessaria convivenza di questi due aspetti.
All’arte il compito di avvicinare il mondo ideale a quello della vita reale, affinché la ragione non soffochi nei meandri del quotidiano, ma possa prendere respiro dei sogni. E per questo l’atmosfera che attraversa l’opera non può che essere quella della visione, del notturno, della veglia inquieta che precede il sonno. La scenografia di Silvia Caringi e Omar Toni magicamente accende questo momento, costruendolo con candele e piccole piume bianche. «Se noi ombre vi abbiamo irritato non prendetela a male, ma pensate di aver dormito, e che questa sia una visione della fantasia noi altro non v’offrimmo che un sogno».
Delicato e leggero, Shakespeare da tre secoli ci offre un’opera che in una calda notte d’estate è ancora capace di immergere l’anima nella bellezza dei nostri sogni e nella consapevolezza che dovremo difenderli da chiunque voglia portarceli via.

«Il mondo è folle e folle è l’amore». Riccardo Cavallo

Lo spettacolo continua
Silvano Toti Globe Theatre

Parco di Villa Borghese – Roma
fino a domenica 17 agosto
ore 21.15, lunedì riposo

Sogno di una notte di mezza estate
regia di Riccardo Cavallo
traduzione di Simonetta Traversetti
con
Gerolamo Alchieri, Nick Bottom
Claudia Balboni, Titania regina delle fate
Federica Bern, Elena
Sebastiano Colla, Demetrio
Francesca De Berardis, Ippolita regina delle amazzoni
Roberto Della Casa, Snug
Martino Duane, Teseo duca d’Atene
Daniele Grassetti, Lisandro
Fabio Grossi, Puck
Valentina Marziali, Ermia
Claudio Pallottini, Tom/Snaout
Andrea Pirolli, Fairy
Raffaele Proietti, Maestro di cerimonie
Carlo Ragone, Oberon
Alessio Sardelli, Egeo
Marco Simeoli, Peter Quince
Roberto Stocchi, Francs/Flut

Costumi: Manola Romagnoli
Scene: Silvia Caringi e Omar Toni
Musiche a cura di: Stefano De Meo
Assistenti alla regia: Mario Schittzer ed Elisa Pavolini
Disegno luci: Umile Vainieri
Progetto fonico: Franco Patimo
Prodotto da Politeama Srl