Mozart/ Salieri, ovvero la storia di un grande amore

sottooÈ andato in scena al Teatro di Sotto di Napoli con la regia di Maurizio Tieri lo spettacolo Sonata irregolare per anime inquiete, un omaggio al complicato rapporto tra due grandi musicisti, ma anche la storia tutta umana e terrena di due amici dalle personalità decisamente contrapposte.

Siamo nel dicembre del 1791: in una Vienna prolifera di pianisti, compositori, direttori d’orchestra, violinisti e organisti, tra una bestemmia, un’ode e uno sputo al cielo si spegne la vita di uno dei più grandi maestri della musica di tutti i tempi, Wolfgang Amadeus Mozart.
Solo trentacinque gli anni che un genio indiscusso come lui trascorre sul pianeta Terra, molti di più quelli in cui si continuerà a parlare di lui.
Arriviamo al 2013, quando Maurizio Tieri porta in scena per la prima volta lo spettacolo Sonata irregolare per anime inquiete dedicato non solo al maestro Mozart, ma anche e soprattutto al rapporto tumultuoso che lo unì al musicista Antonio Salieri.
Il 27 e 28 febbraio 2016 la piéce torna in scena al Teatro di Sotto di Napoli, incantando, divertendo e invitando alla riflessione il pubblico accorso.
La scelta di recuperare la storia di due grandi musicisti è motivata dal regista stesso: vi è, alla base, il bisogno di parlare di talento, di invidia, di ossessioni, insomma di sentimenti umani universali, senza tempo e senza spazio, che sono nascosti e crudeli, ma anche appassionati e disarmanti. Per fare tutto questo Tieri sceglie di servirsi non del linguaggio apoetico e impersonale degli attuali mezzi di comunicazione, ma di quello musicale e potente di due personaggi di grande calibro.
Mozart è un genio precoce che a sei anni compone già la sua prima opera e che ha all’attivo numerosissime sinfonie; Salieri è un famosissimo musicista nonché tra i più acclamati maestri del tempo alla cui corte si formano artisti come Beethoven.
Grande stima vi è tra i due personaggi, ma anche tanto risentimento da parte di Salieri che cerca – senza mai riuscire a trovare – le note di Mozart sul suo pentagramma.
La leggenda vuole che Mozart sia morto per mano dello stesso Salieri; egli morì, invece, a causa della sifilide contratta in uno dei tanti rapporti smodati e occasionali che avevano caratterizzato la sua vita.
Il mondo però aveva bisogno di credere in questa leggenda, aveva bisogno di credere alla vittoria dell’invidia ignorando che questa nascondesse la storia d’amore e di rispetto tra due grandi amici.
La scelta degli attori è quantomai azzeccata; perfetti nei loro ruoli per fattezze fisiche e predisposizioni attoriali, in scena vi sono Raffaele Imparato per Mozart e Ciro Giordano Zangaro per Salieri. Magistrale, avvincente e convincente la loro interpretazione; la prosopopea non infastidisce, anzi coinvolge ed emoziona.
Da una parte l’ironia, la gioia di vivere, la lussuria, la passione per bettole e prostitute del giovane Mozart; dall’altra la pesantezza d’animo, la frustrazione, la devozione religiosa, l’immobilismo classico di Salieri. Il confronto tra i due è serrato e brillante grazie a intensi dialoghi e monologhi; continui sono i battibecchi, gli incontri e gli scontri che raccontano un odi et amo lungo secoli.
Aspetto interessante della sceneggiatura è poi il dialogo immaginario post-mortem, tra Salieri e l’ei fu, Mozart, che ritorna dall’aldilà dopo essere riuscito finalmente a ultimare il requiem che aveva avuto difficoltà a comporre in vita. Il suo tentativo di suonare la composizione in presenza dell’amico/ avversario è però fallimentare; la messinscena termina con la risata fragorosa di Salieri dinanzi all’impossibilità (ovvero la scoperta mortalità) dell’altro e la disperazione di Mozart, costretto ad accettare, infine, la sua morte.
La scenografia si compone di pochi elementi: un clavicembalo coperto da un arazzo dell’epoca, una sedia, candelabri, qualche calice, un tavolino, una rosa.
Essenzialità vi è anche nelle luci e negli effetti musicali, quest’ultimi – laddove presenti – riproducono ovviamente le sinfonie del grande maestro.
Sinfonie che – a distanza di circa tre secoli dalla morte dell’artista – continuano a rappresentare la musica classica per eccellenza grazie alla loro armonia, al grande senso melodico, all’eleganza, alla calma imperturbabile e all’olimpica serenità.
Insomma, è così intramontabile, unico e irripetibile il valore della musica di Mozart da non avere problema alcuno nel comprendere come a lui sia stato dedicato un cratere col suo nome sul pianeta Mercurio.
O ancora, risulta semplice capire il motivo che ha portato negli anni Settanta gli astronomi del progetto Seti (che lavora alla ricerca di intelligenze extra-terrestri) a lanciare nello spazio le sinfonie di Mozart assieme a una serie di altri messaggi, parole, immagini che raccontassero il pianeta Terra a eventuali altre civiltà presenti nel cosmo.

«Non è la droga a darmi la pelle d’oca ma
pensare a Mozart in mano la penna d’oca là
sullo scrittoio a disegnare quella nota fa
la storia senza disco né video né social. »

China Town, Caparezza.

Lo spettacolo è andato in scena
Teatro di Sotto
Via Tasso n. 296, Napoli
26 e 27 febbraio 2016
Sonata irregolare per anime inquiete
di Massimo Smith e Maurizio Tieri
con (o.d.a) Raffaele Imparato, Ciro Giordano Zangaro
costumi Maria Pennacchio
adattamento e regia Maurizio Tieri