L’arte di sorprendere

Che valore ha il circo contemporaneo in Italia? Qual è il suo valore specifico rispetto alle più canoniche espressioni del teatro, della danza, della performance? Perché programmatori, direttori artistici e produttori italiani hanno una certa reticenza nell’inserire spettacoli di circo all’interno della propria stagione? Sonata per tubi al Teatro dei Luoghi Fest & Fineterra ci mostra tutto il valore di un’arte che più di tante altre sa emozionarci e tenerci con il fiato sospeso.

Circo Contemporaneo, riflessioni e prospettive, un’indagine del 2018 sul circo contemporaneo del progetto Corpo e Visioni, risponde almeno in parte alle domande di cui sopra. L’indagine meriterebbe un approfondimento che in questa sede deve essere necessariamente riassunto in poche righe. Sostenuta dal Mibact e dalla regione Emilia Romagna, l’inchiesta sul circo contemporaneo è stata condotta sul campo da direttori artistici, giornalisti, critici e operatori teatrali tra cui Antonio Audino (giornalista e critico teatrale), Gigi Cristoforetti (Direttore del Torino Danza Festival in quell’anno), Elena Dapporto (ispettrice della creazione artistica teatro, circo, arti di strada, marionette del Ministero della Cultura e della Comunicazione Francese), Luisa Cuttini (Direttrice di C.L.A.P.Spettacolo).
L’inchiesta Circo Contemporaneo, riflessioni e prospettive, attraverso 754 questionari somministrati tra gli spettatori presenti al Festival Dinamico e alle sale teatrali coinvolte dal Centro Teatrale Ma.Mi.Mò nei comuni di Bologna, Castelfranco, Correggio, Modena e Vignola, altrettanti questionari online (circa 128) e anche grazie a due focus group sugli spettatori nel comune di Correggio, evidenzia quanto il circo contemporaneo venga ben accolto da un pubblico eterogeneo. Il test è stato sottoposto a un pubblico di abbonati alle sale teatrali coinvolte e di utenti che dichiarano sul questionario che «vanno almeno qualche volta a teatro».
È da ricordare, inoltre, che il circo contemporaneo è riuscito a rientrare a pieno titolo insieme a musica e teatro e danza solo dopo il Decreto Ministeriale del 1 luglio 2014, mentre nel panorama europeo, soprattutto in Francia e in Spagna, il circo invade letteralmente le stagioni teatrali.
Tuttavia c’è una compagnia bolognese che sembra non preoccuparsi di tutto questo e andare oltre, ed è proprio quella andata in scena su un enorme palcoscenico tondo portato dalla stessa compagnia alla Masserie Tagliatelle durante il Festival Teatro dei Luoghi & Fineterra: lo spettacolo si chiama Sonata per tubi e loro sono la Compagnia di Nando & Maila.

La Compagnia di Nando & Maila fonda la propria ricerca artistica sulla sperimentazione e sulla commistione tra teatro, cabaret, danza, musica e arti circensi. La biografia della compagnia parla chiaro, basta visitarne il sito per perdersi in una miriade di appuntamenti (residenze, festival, rassegne, piazze e teatri in Italia e all’estero). Ma non si tratta di semplici tournée in cui è coinvolta la compagnia bolognese, perché l’obiettivo è anche quello di coinvolgere scuole, amministrazioni comunali, associazioni culturali e circuiti regionali per diffondere e promuovere laboratori e corsi di circo d’innovazione e di teatro, viaggiando – come nella canzone The Road di Danny O’ Keefe, conosciuta nella versione italiana La strada tradotta da Lucio Dalla e cantata da Ron – in lungo e largo e puntando sul valore del viaggio e su tutto ciò che esso, in senso letterale e metaforico, può apportare alla costruzione di una identità mutevole come la loro.

Viaggio come ricerca che si mette in moto e in gioco, che trova soluzioni per vivere. Una ricerca non utopica, non idealistica, non metaforica, ma che porta a risultati tangibili sul palco, evidenti come nel caso di Sonata per tubi, uno spettacolo per tutte le età.

Siamo davvero pronti a sorprenderci come spettatori, critici, operatori teatrali e giornalisti? O siamo condizionati da un fantasma amletico che condiziona quando si scegliere cosa andare e non andare a vedere? E se questo fantasma fosse proprio quello del nostro sistema teatrale che poco spazio dà all’alternativa e si trova spesso piegato in una logica degli scambi forse produttiva dal punto di vista economico-logistico, sicuramente meno da quello della creatività?

Sonata per tubi sorprende senza ombra di dubbio e lo fa con la naturalezza spiazzante con cui Ferdinando D’Andria, Maila Sparapani e la loro figlia tredicenne Marilù D’Andria si destreggiano tra verticalismo, acrobazie e giocoleria uniti a una manipolazione di oggetti come tubi che diventano strumenti musicali polifonici. Una naturalezza che è risultato di tanti anni di studio sul proprio stesso corpo e che indica una delle tante strade attraversando le quali, come critici e operatori teatrali, organizzatori e pubblico, potremmo imparare di nuovo a sorprenderci.

Lo spettacolo è andato in scena all’interno di  Teatro dei Luoghi Fest & Fineterra
Masseria Tagliatelle, Lecce
venerdì 31 luglio

Compagnia di Nando & Maila presenta
Sonata per tubi
di e con Ferdinando D’Andria, Maila Sparapani, Marilù D’Andria
supporto tecnico e organizzativo Federico Cibin