Dubitate gente, dubitate

Attenzione a cosa può accadere se si osserva la realtà allo specchio. L’uomo, o il suo riflesso, al teatro Millelire di Roma in Sono diventato etero!

Una dichiarazione scioccante. Una scelta inspiegabile. Una frase inequivocabile: sono diventato etero.
Qualsiasi genitore sarebbe destabilizzato da questa notizia, per non parlare degli amici, sempre restii ad accettare subitanei cambiamenti. Così accade a Marco, gay dalla nascita, che dichiara la sua eterosessualità, gettando la madre e l’amico nel panico e nella smaniosa premura di “dover fare qualcosa per il suo bene” .
Comincia così la dispendiosa e folle operazione “salvare mio figlio” condotta da Isabella, nome in codice “Bella” nella sua passata esperienza nei servizi segreti, con l’aiuto incondizionato dell’amico Dodo. In un gioco intricato di sotterfugi, ciascuno tenta di spiare, depistare e ingannare l’altro per raggiungere i propri fini, in un crescendo di pericolosa ossessione che esplode in un finale inaspettato.
La commedia musicale Sono diventato etero! è un paradosso raffinato, una costruzione diabolica che inganna sin dai primi istanti e dissemina indizi solo per rendere ancora più cocente la presa di coscienza finale. Il perfetto capovolgimento illude senza sospetti e solo all’ultimo istante ci si accorge di aver guardato lo spettacolo allo specchio.
Le dinamiche sono riproposte e sottolineate in chiave musicale, in brani puntuali dove i personaggi si parlano di sponda o si svelano in uno squarcio di personalismo incuneato nella narrazione. Il profilo psicologico dei tre protagonisti è disegnato con cura e reso plasticamente da movenze e toni di voce calzanti alla perfezione. Due personalità forti agli estremi, madre e figlio, e una più tenera al centro, Dodo, che lì rimane senza essere spostata dalla trasposizione speculare: Dodo resta stretto nella morsa.
Sono diventato etero! non si limita a ribaltare la trama sulla scena, ma volge al paradosso anche pregiudizi e apparenze del vivere quotidiano. Con un’operazione lucida, mostra il relativismo di ogni scelta umana, di ogni preconcetto e di ogni pregiudizio giustificato dall’apparenza. Cambiando punto di vista, tutto può essere visto come il suo perfetto contrario. Le prese di posizione nette o le scelte radicali si collocano alle estremità delle valutazioni di giusto o sbagliato, bello o brutto, buono o cattivo, e cambiando punto di osservazione, guardandole allo specchio, diventano il loro contrario. Le posizioni centrali rimangono mediocri, anche se ribaltate. Il punto della pièce è dimostrare che gli uomini guardano tutto con le lenti azzurre del giudizio e pensano che quella sia la realtà. Se le tolgono, tutto cambia. Più si è convinti di qualcosa, più si è destinati a scadere nel ridicolo quando l’inganno sarà svelato.
Mai prendere qualcosa per consolidato, osservare sempre il mondo con l’arma difensiva del dubbio e mettere sempre tutto in discussione: questo il senso di Sono diventato etero! (o no?).

Lo spettacolo continua:
Teatro Millelire
via Ruggero di Lauria, 22 – Roma
fino a domenica 31 marzo, ore 21.00
(durata 2 ore circa)

Sono diventato etero!
di Lorenzo De Feo
regia Lorenzo De Feo
con Cristiano Leopardi, Sonia De Meo, Antonio Lupi