Mia sorella è figlia unica

Già proposto nel mese di maggio 2021 all’interno della micro-stagione post-pandemica di TPE “Re: RE/START”, Sorelle torna al Teatro Astra, restituendo alla scena non solo il duo Bertelà/Della Rosa, ma anche tutta la poetica dell’autore, regista, scenografo e coreografo francese Pascal Rambert.

Rileggendo una nostra recensione del suo successo più indiscusso, Clôture de l’amour, visto nel 2013, e paragonandola all’ultima produzione italiana di Rambert, ci si ritrova davanti a una cifra stilistica solida e ben definita: spazio scenico bianco, spoglio, libero da orpelli e dunque pieno di potenziale fisico, due persone in violenta contrapposizione emotiva e corporale e un momento di frantumazione musicale della loro intollerabile tensione relazionale. Allora come oggi, anche in Sorelle il conflitto è dunque principalmente spaziale e “prossemico”, seppur con un «corpo contro corpo» tutto verbale. Nelle parole dello stesso regista, infatti, «non esiste una trama, mi piace immaginare lo spettacolo in termini di energia. Non mi interessa raccontare una storia di conflitto, ma focalizzarmi su come le interpreti incarnano il testo. Sull’energia reale e organica che scaturisce dalla relazione che i loro due corpi instaurano nello spazio».

A differenza della Clôture de l’amour, però, in Sorelle il ring bianco su cui si consuma la tragedia segue una deriva policroma all’interno della quale, tra sedie più o meno allineate, la labirintica ricostruzione narrativa dei fatti si incaglia tra le barriere architettoniche erette da Sara, allontanando ancor di più una qualsiasi possibile riconciliazione tra le due. Imbrigliate dunque sia sul piano fisico che su quello testuale, Anna Della Rosa (in scena, Anna), già finalista dei premi Ubu 2020-2021 come migliore attrice per lo spettacolo Cleopatràs di Valter Malosti, e Sara Bertelà (in scena, Sara), recente vincitrice del Premio Maschere del Teatro 2021 come miglior attrice non protagonista in Molière/Il Misantropo, sempre dello stesso Malosti, si ritrovano a dover dar sfogo a una violenza inusitata già dal primo secondo di messa in scena, risultando, dopo 100 minuti di bile e astio dall’aplomb più che francese, poco credibili sul piano attoriale e ancor meno su quello testuale.

Figlie di un’intellighenzia snob e giramondo, infatti, Anna e Sara incarnano con raffinata ma pleonastica calligrafia tutte quelle contraddizioni umane «che nascono dal di dentro, dal lato più profondo di ciascuno di noi», arrivando a diventare l’una lo specchio rovesciato dell’altra, in perenne tensione tra l’amore sororale e l’odio viscerale di chi non sa comunicarsi. Della Rosa e Bertelà, dal canto loro, costrette a un impegno fisico e interpretativo ragguardevoli, sembrano non riuscire a sopravvivere al ritmo serratissimo degli affondi linguistici delle due, inciampando più volte tra i flutti tumultuosi delle innumerevoli catilinarie di stampo borghese che Rambert sciorina a profusione. La presenza stessa di più bottigliette d’acqua sparse sulla scena, poi, sembra riconfermare una propensione all’atleticità piuttosto che all’effettivo sviluppo drammatico della mise en espace, la quale costringe così le interpreti ad arroccarsi all’interno dei propri gesti meccanici e stereotipati pur di resistere all’assedio verbale agito dal drammaturgo.

Se nel 2013 notavamo come il regista francese arrivasse «al limite dell’umana tolleranza» con i suoi “monologhi a due”, oggi sembra che tale limite venga superato, sboccando però in un cortocircuito tra azione e parola che intorpidisce la lingua e strumentalizza il corpo, lasciandosi dietro solo sudore e ugole stanche, mentre tutti i discorsi politici e sociali pur presenti nel testo rimangono impigliati tra una sedia colorata e l’altra.

Lo spettacolo è ancora in scena
Teatro Astra
via Rosolino Pilo 6 – Torino
da giovedì 10 a domenica 13 febbraio 2022
giovedì, venerdì e sabato ore 21:00
domenica ore 17:00

TPE – Teatro Piemonte Europa presenta
Sorelle
di Pascal Rambert
testo, messinscena e spazio scenico Pascal Rambert
con Sara Bertelà e Anna Della Rosa
traduzione italiana Chiara Elefante
una produzione TPE – Teatro Piemonte Europa, FOG Triennale Milano Performing Arts