KilowattArriviamo a Sansepolcro pronti ad assistere a tre spettacoli: Avalanche di Marco d’Agostin, Panni sporchi di Rasoterra e I Will Survive di Qui e Ora Residenza Teatrale + Fratelli Dalla Via

Che cos’è Avalanche? Come affermano i due interpreti, all’inizio, è il tentativo di recuperare il ricordo. Assistiamo a un rito, forse (un rito sciamanico? Magari sotto l’effetto di qualche sostanza?), oppure a una sessione di lavoro psico-corporeo per recuperare o ripercorrere il passato, in modo guidato e attraverso un percorso specifico.
Cinque lingue diverse, dilatazione del movimento, del pensiero, della reazione.
All’inizio l’esplorazione dello spazio, che immaginiamo (visto che la scena è totalmente sgombra) sospeso a metà strada fra una cameretta per bambini, una stanza dei giochi (sempre con movimenti lentissimi, lievemente spezzati) e una terra aliena, arida, marziana, rispondente all’immaginario della fiction fantascientifica, habitat delimitato da una teca di vetro, in cui lo sguardo si alza alla ricerca di chi sta fuori, osservando.
Poi il procedere della vita – dalla casa abbandonata al vagabondaggio esistenziale che ne consegue. Figli che nascono. Il corpo che perde il suo centro, che si fa eccentrico, in senso geometrico e fisico, ovvero sottoposto a più fuochi che ne determinano il moto.
Cosa lascia il rito? Qualche parola: famiglia, una strada in salita, ferite. Ricordi, attraverso immagini e dialoghi. Visioni, come frammenti in formato superotto, con o senza audio, a velocità rallentata o normale. Vita quotidiana, apparenti banalità in cui si nasconde ciò che conta davvero.

Ore 22.00 piazza Torre di Berta, mossi anche dalle aspettative generate dal ricordo delle passate edizioni, ci fermiamo ad assistere al circo e guardiamo Panni sporchi di RasoTerra, per un rifornimento di leggerezza. Giochi fra un lui e una lei, adulti-bambini, acrobazie ed equilibrismi: avvicinamento, schermaglie, battaglie, demoni interni, e soprattutto il tentativo di un bilanciamento fra i sessi, maschio e femmina, chiamati entrambi a sorreggersi l’un l’atro alla ricerca di una parità. Un filo narrativo esile che come un tratteggio collega tutte le tappe della storia, supportando quanto basta lo svolgimento delle acrobazie.

Alle 23.15 ultimo appuntamento con la prima assoluta di I Will Survive. Vi notiamo un uso degli elementi scenici (le sedie) e degli oggetti (simboli, icone surreali per il rispettivo trauma/problema/richiesta delle protagoniste) come costruzione parallela che si affianca e supporta la messinscena – spettacolo esso stesso. Nuvolette blu per il padre immaginario ma reale, un panda perché il panda? È coerente col personaggio, oltre a essere un’immagine pop che, insieme alla nuvoletta, ci catapulta nel mondo visuale dei videogiochi e di un immaginario giapponese da cartone animato?) e i faldoni.
Nella parte finale le tre attrici, in proscenio, lanciano il loro invito alla ribellione verso il cattivo sistema che mangia la vita della gente: un invito a trattarsi in modo diverso, a supportarsi a vicenda. Di tutto questo, però, francamente, ci resta solo l’idea di un teatro che vuol essere ricercato, curato nel linguaggio, che lavora sull’uso dei simboli, sull’approfondimento dei temi e sulla trasmissione dei messaggi, ma non altro, perché lo spettacolo è come se rimanesse lì, sulla scena. Tanto impegno nel comporre nel modo migliore gli elementi, a delineare coreografie di oggetti e percorsi di significato, eppure talvolta ci si confronta con spettacoli molto più semplici o addirittura grezzi, senza pretese stilistiche o linguistiche, ma che riescono a lasciare molto più di un segno in chi guarda. È come se tutto lo sforzo per creare una scena rifinita, bloccasse l’energia su quella stessa scena, impedendo che vi sia trasmissione con l’altra sponda del fiume (ossia col pubblico).
C’è perplessità su un teatro che vuole essere ricerca e impegno ma che non tocca il cuore – ovvero, non comunica con il pubblico, o non sa trasmettere i problemi che intende trattare. Le battute e la drammaturgia sono senza mordente, senza effettivo pathos o climax. Si dovrebbe ridere ma non fa ridere, si dovrebbe sussultare per i colpi di scena, ma le evoluzioni della storia si susseguono senza generare tensione. Rimane al contrario, purtroppo, quel vago senso di antipatia che si prova davanti a coloro che cercano di insegnarti qualcosa portandoti un messaggio salvifico.

Gli spettacoli sono andati in scena:
Sansepolcro (AR), luoghi vari
martedì 17 luglio 2018

ore 20.30
Teatro della Misericordia, Via della Misericordia, 19
Avalanche
di Marco D’Agostin
con Marco D’Agostin e Teresa Silva
suono Pablo Esbert Lilienfeld
luci Abigail Fowler
vocal coach Melanie Pappenheim
coaching Marta Ciappina
consulenza Chiara Bersani, Tabea Martin
direzione tecnica Paolo Tizianel
cura e promozione Marco Villari
coproduzione Rencontres Choréographiques de Sein-Saint-Denis, VAN, Marche Teatro, CCN de Nantes
con il supporto di O Espaco do Tempo, Centrale Fies, PACT Zollverein, Tanzhaus Zurich, Sala Hiroshima, ResiDance XL
durata 50 minuti

ore 22.00
Piazza Torre di Berta
La Compagnia Rasoterra presenta:
Panni Sporchi
creatori e interpreti Alice Roma e Damiano Fumagalli
impulsi di creazione, drammaturgia e regia Fiorenza Guidi
creazione musicale, compositore e interprete David Murray
luci Valerio Alfieri
tecnico suono e luci Alessandro Giannella
sostegni alla creazione Espace Catastrophe, Bruxelles (Be), ELAN (European Live Arts Network)- Elan Frantoio et Elan Wales, L’Ecole de Cirque de Lyon (Fr), Association ALARUE festival « Les Zaccros d’ma rue », Nevers (Fr), Le Columban, Wavre (Be), La maison des cultures, Ath (Be), La maison du cirque, Bruxelles (Be), Teatro Comunale di Lari (It)
durata 55 minuti

ore 23.15
Chiostro di Santa Chiara
Qui e Ora Residenza Teatrale + Fratelli Dalla Via presentano:
I Will Survive
regia Marta Dalla Via
drammaturgia Diego Dalla Via
con Francesca Albanese, Silvia Baldini e Laura Valli
luci Paolo Tizianel
prima assoluta
durata 60 minuti

La Compagnia Capotrave presenta:
Kilowatt Festival 2018
dal 13 al 21 luglio 2018

programma completo: www.kilowattfestival.it

Panni Sporchi Ph Elisa Nocentini
Panni Sporchi Ph: Elisa Nocentini
I Will Survive Ph Luca Del Pia
I Will Survive Ph: Luca Del Pia