Editoriale

Mentre si alzano muri e la chiusura ideologica e fisica si fa opprimente, il nostro magazine prende una rotta contraria, aprendosi ancora di più all’Europa e al Mediterraneo – grazie a tre corrispondenti in Gran Bretagna, Francia e Grecia.

Ogni redazione e testata ha la sua filosofia. Soprattutto quando il collante non è economico, il motivo per il quale si persevera a lavorare gratis deve essere un altro. La passione per il teatro può essere il primo mattone. Ma per costruire una casa, come Persinsala, che si avvia ai dieci anni da quel primo mattone, occorrono fondamenta solide e, soprattutto, il sogno comune a tutti di ergere, al posto di alte mura che ci assicurino nelle nostre certezze fasulle, una svettante torretta che ci permetta di guardare al di là del nostro orticello, finestre aperte su nuovi orizzonti artistici, culturali e umani.

Stay human, cantava Michael Franti e scriveva Vittorio Arrigoni. Per noi, questo significa un impegno costante al dialogo, al confronto con l’altro, alla critica costruttiva, alla voglia di stupirci, al desiderio di scoprire pensieri, emozioni, idee altre.

Ma in concreto, questa filosofia di essere e agire cosa significherà, a breve, per la nostra testata? L’apertura di tre redazioni stabili, grazie ad altrettanti validi corrispondenti – che hanno già lavorato con noi in Italia – a Londra, Lione e Atene.

Non faremo quindi (come, del resto, è nostra scelta politica da sempre) pubblicità a degli spettacoli mai visti attraverso presentazioni che virano al redazionale. Bensì pubblicheremo recensioni puntuali di performance alle quali i corrispondenti hanno assistito. E le pubblicheremo in inglese o francese, affinché la nostra testata diventi anche un punto di riferimento all’estero, oltre che per gli stranieri che, in Italia, vogliono essere aggiornati su cosa succede a livello teatrale negli altri Paesi.

Ma non solo, dato che da sempre vogliamo fare informazione, pubblicheremo anche un breve abstract in italiano (e in greco nel caso delle recensioni e degli articoli da Atene e dintorni) così da fornire un servizio ai direttori artistici di teatri e festival che siano interessati a scoprire Compagnie e artisti europei da invitare nel nostro Paese.

E, infine, il nostro spazio esteri potrà diventare un’opportunità per gli artisti italiani che vanno all’estero e che, segnalandoci le tappe delle loro tournée, potranno essere visti e recensiti dai nostri colleghi – ottenendo una visibilità immediata anche in Italia.

Ma presentiamo la squadra (dato che a noi piace giocare a carte scoperte). A Londra, la nostra corrispondente sarà Verena Leonardini (che ha già collaborato con Persinsala da Milano). Un Master in Arts Policy and Management (alla Birkbeck University di Londra) e uno in Scienze dello Spettacolo e Comunicazione Multimediale (all’Università degli Studi di Milano), e una passione innata per il teatro sperimentale e di ricerca, Verena si propone di setacciare Londra alla ricerca delle realtà emergenti e più nascoste. Come, del resto nella filosofia di Persinsala che, da sempre, ama l’off e preferisce stare sul pezzo, dando un riscontro concreto al lavoro di una giovane Compagnia piuttosto che autocompiacersi nell’analisi storico-filosofica del proprio ombelico. Come puntualizza Verena, Londra, con una popolazione che per il 36,7% è nata all’estero e artisti provenienti da tutto il mondo, è lo specchio della complessità – aldilà del referendum. E siccome il teatro (non lo spettacolo) deve essere specchio della società nel quale è agito, ci piace che Verena ricordi che “whether bold, witty, shameless or harshly critical, London mirrors this complexity, alongside the dreams and flights of fancy of its bizarre, provocative inhabitants. Whether we talk about war, loneliness, twerking, fame, dolphins or online dating”. (Bando all’Accademia della Crusca, apertura al multilinguismo).

A Lione – e già da qualche tempo operativo – Fabrizio Migliorati, direttore della Civica Raccolta d’Arte di Medole, curatore di mostre d’arte contemporanea e giornalista culturale, ha deciso di “consacrare la vita alla scoperta delle visioni di artisti che propongono una nuova modalità di presa sulla realtà. Ciò si traduce in un tradimento scritturale che, lungi dall’essere mera spiegazione del visivo e del sensitivo, accoglie il mondo estetico-artistico esterno in una prospettiva evocativa e personale. Una critica che è un appassionato invito alla scoperta”. Non possiamo che sottoscrivere, come redazione. Del resto Lione, grazie alla miriade di eventi e di festival di altissima qualità che propone, è uno tra i più importanti centri culturali d’Europa per quanto riguarda la danza, il teatro e l’opera – in delicato equilibrio, come ricorda lo stesso Fabrizio “tra la ricerca di nuove forme espressive e un indomito gusto per la classicità”.

Last but not least, dopo aver girato in lungo e in largo tra i festival dello Stivale, da Atene sarà Francesco Chiaro a tenerci informati su tutte le novità di un Paese spesso alle cronache per motivi economico-finanziari, e altrettanto spesso relegato al ruolo di testimone del passato – piuttosto che del presente o di un altro mondo possibile. Francesco, traduttore professionista, ha curato, tra l’altro, l’edizione di una raccolta di opere teatrali contemporanee, provenienti da Canada, Inghilterra, Australia, Messico e Stati Uniti. Trasferitosi ad Atene, dove studia lingua e cultura greca contemporanea, vede la sezione esteri di Persinsala, “focused on contemporary Greek Theatre, walking along the whitewashed, jasmine-clad alleys, under the bluest of skies, to seek the reeking shadows of a Country filled with pride and contradiction”. E aggiunge: “By analysing its performing arts, we aim to find the greed and heartbreak and ambition and bravery and love and trespass and contrition of a new, ancient, people”. Perché un tocco di poesia è necessario, quanto la bellezza.

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