Pellegrini musicali

PodereUna lodevole manifestazione teatrale tra le splendide Terre di Siena. San Quirico d’Orcia ospita l’anteprima di Storie e amori sulla Via Francigena all’interno del Podere Forte Summer Festival

L’idea, in sé originale e affascinante, è quella di raccontare – attraverso il viaggio e gli incontri di un pellegrino medievale – la Storia (con la S maiuscola) e le storie che vi si sono intrecciate sull’antica Francigena. Un percorso a ritroso nel tempo per rivisitare luoghi, modi di vivere, usi e costumi, idee, sogni e aspirazioni di quella marea umana che, nei secoli, ha percorso il tragitto da Canterbury fino a Roma.
Funestata, purtroppo, da un temporale che ha causato alcuni problemi tecnici (sia a livello di scenografia che di luci), l’anteprima di questo ambizioso musical, Storie e amori sulla Via Francigena, non ha purtroppo convinto sotto tre aspetti non proprio secondari.
In primis, le musiche. In effetti, in un musical, le stesse dovrebbero ricreare l’atmosfera e/o sottolineare i momenti clou a livello emotivo (pensiamo, per i ritmi medievali, anche semplicemente a melodie in stile Modena City Ramblers o, a livello molto più elevato, all’impareggiabile Mauro Pagani e agli studi che fece per ricreare l’universo di Crêuza de Mä). In questo caso, le musiche non hanno alcun aggancio con strumenti e melodie medievali, più simili alle canzoni di un’esibizione sanremese di genere melodico italiano – eseguite, soprattutto, in forma di assolo. Mentre la scelta di non alternare recitazione e musica (come accade solitamente nel musical) bensì recitativo e arie (come nell’opera) rende il tutto più lento, con dialoghi che perdono brio e credibilità (quando, elemento indispensabile del genere, è anche il côté ironico/irriverente oppure corrosivo/graffiante, vedasi Priscilla, la regina del deserto o The Rocky Horror Picture Show o, ancora, Hairspray – Grasso è bello, solo per citare i primi tre titoli che vengono in mente).
In secondo luogo lasciano perplessi i movimenti di gruppo. Ora, parlare di coreografie è difficile, dato che si sono visti soprattutto degli intermezzi danzati in stile televisivo, con un rimando forse voluto, o forse involontario, a Thriller di Michael Jackson. Aldilà, quindi, di una mancanza di coesione estetico/poetica tra gesto e racconto medievale, le coreografie in un musical sono soprattutto il risultato di un linguaggio espressivo che permette di muovere le cosiddette masse con precisione, creando continuamente situazioni di equilibrio e disequilibrio anche spaziale che producono un effetto di complessità visiva.
Il terzo punto che non ha convinto è la trama del musical e la sua suddivisione in scene che appaiono staccate e non conseguenti (quando non congruenti, come il fatto che i pellegrini sembrano arrivati in Italia ma poi pare che il ferito sia ricoverato in un ospitale di Losanna – ma forse abbiamo afferrato male).
Troppa carne al fuoco, troppe storie da serial tv – come Alla Fiera dell’Est: la prostituta redenta, che si rivela madre, che è in cerca della figlia, che si scopre amata dal Crociato, che nel tempo libero legge la mano a Boccaccio padre, che alla fine ovviamente muore, lasciando in eredità al Crociato la propria bambina; o il mercante, che è pugnalato in una rissa, che si salva grazie alle preghiere, che deve raggiungere l’amata, che nel frattempo, per non essere violentata, è uccisa, e lui (non si bene perché) che deve darsi alla macchia – prima o dopo aver ammazzato il maniaco sessuale ante litteram. Troppi fili che non si ricongiungono in una trama credibile o in un discorso circolare di senso compiuto (perché far partire il racconto da un vecchio – voce off – che dovrebbe narrare il viaggio di un antico, omonimo al nipote e, di fronte al rifiuto di quest’ultimo di ascoltarlo, inizia comunque il racconto? E perché il nipote ricompare, ossia l’interprete principale si riveste di abiti contemporanei, quando il suo omonimo non sembra aver imparato alcunché da questo viaggio iniziatico, da questa picaresca avventura che non ha il brio di Tom Jones né l’afflato de l’Éducation sentimentale?).
Idea, quindi, originale e sicuramente da approfondire. Ma con scelte stilistiche e linguistiche magari più conseguenti.

Lo spettacolo ha avuto luogo:
Cappella della Madonna di Vitaleta
San Quirico d’Orcia (SI)
sabato 4 agosto 2018, ore 21.45

Il Podere Forte Summer Festival 2018, in collaborazione con il Comune di San Quirico d’Orcia, ha presentato:
Storie e amori sulla Via Francigena
ideato e scritto (musiche e testi) Nicola Costanti e Marco Brogi
regia Fabrizio Checcacci
coreografie Camilla Gai
costumi Associazione Agresto
organizzazione generale Simone Giusti
produzione Rock Opera/La Macchina del Suono

www.podereforte.it