Medea presa in diretta

Taking care of baby: attuale, corrotto, disturbante è il docu-teatro di Dennis Kelly.

Una rivisitazione del mito di Meda, verrebbe a pensare ad un primo avvicinamento a Taking care of baby, in cui una donna viene accusata di aver ucciso i propri figli. Eppure, quando si parla di Dennis Kelly nulla è mai come sembra e fermarsi al primo ”pensiero” può risultare fuorviante.

Una sorta di ”docu-teatro”, questo testo scritto da Kelly, che – mettendo insieme documenti realmente accaduti e fatto di cronaca in centro al dramma – che si presenta come una ulteriore tappa nel percorso che unisce l’indagine e la sperimentazione di quello che la drammaturgia può fare quando incontra il teatro.

Kelly e Arcuri accompagnano lo spettatore nella ricostruzione della vita dei personaggi, riuscendo a catturarlo e portarlo in un mondo dove è dominante un gioco di video a presa diretta. Una bravissima Ragonese nei panni di Donna interpreta il proprio personaggio ”lontano” dal palcoscenico, mentre una telecamera rimane strettissima sul suo volto, che viene così proiettato in diretta su uno schermo, in modo tale da non far perdere alcun movimento, alcuna espressione ed emozione. Isabella Ragonese risulta così distante dal pubblico, ma proprio per questo così vicina e simile nelle sue reazioni.

Mentre sul palco tutto è pronto per dare vita a un vero e proprio studio televisivo – con cambi a vista e personaggi che entrano ed escono – quello che sembra lacunoso è però il ritmo stesso della televisione. Non solo per i dialoghi ma anche per i passaggi da una scena all’altra, che sono sempre giocate con la stessa cadenza lenta, che – man mano che si entra nel cuore della vicenda – finisce per stancare e far sentire la necessità di qualcosa che muti ed esploda. Un’attesa che sfortunatamente non sarà mai ripagata, finendo così per inficiare anche la bravura degli attori, nessuno escluso, e del drammaturgo.

Pochi sono i dialoghi e i rapporti tra i vari personaggi che non vengono mediati dalle telecamere, uno fra tutti quello tra Donna e sua madre Lynn, quando quest’ultima tenta di abbracciare la propria figlia, che – in preda a una crisi di pianto – tenta invano di scacciare il documentarista lì, come sempre, presente e pronto a immortalare tutto.

Un testo attuale, controverso, dalle grande potenzialità che tuttavia non riescono ad emerge completamente e con cui Kelly vuole non dare risposte, ma domande sui media o sulla distanza che c’è tra il nostro ”io” sociale e quello pubblico.

Dennis Kelly si riconferma con questo testo come uno degli autori più interessanti del panorama teatrale contemporaneo. E con Orphans il prossimo aprile allo Spazio Tertulliano ritornerà nuovamente sulle scene milanesi per raccontarci altre vite, altri modi di vedere la realtà.

Lo spettacolo è stato in scena al Teatro Elfo Puccini
dal 3 al 5 dicembre 2013
orari: da martedì a giovedì ore 21.00

Taking care of baby
di Dennis Kelly
regia Fabrizio Arcuri
con Isabella Ragonese, Matteo Angius, Francesco Bonomo, Pieraldo Girotto, Francesca Mazza, Sandra Soncini
in video Vinicio Marchioni, Fiammetta Olivieri, Paolo Perinelli
luci Diego Labonia
video Lorenzo Letizia
scene Gianni Murru
costumi Valeria Bernini
organizzazione Rosario Capasso
produzione Accademia degli Artefatti – Teatro Stabile di Torino – Napoli Teatro Festival Italia