Minimalismo e solennità

La Tallin Sinfonietta, tra le austere navate della Chiesa di San Francesco, offre un momento di raccoglimento musicale all’interno di Mittelfest 2011.

La cornice della Chiesa di San Francesco fa da palcoscenico alla musica, a volte solenne, ma anche contemporanea – soprattutto nella seconda esecuzione, degna del miglior Cage – della Tallin Sinfonietta.
Il programma della serata presenta quattro autori del secondo Novecento, cresciuti in quella che fu Unione Sovietica, e un compositore polacco, Krzysztof Penderecki.

Il concerto si apre con un brano molto spezzettato, Trisagion, di Arvo Pärt – composto da temi semplici largamente intervallati che, successivamente, crescono fino a trasformarsi in una sinfonia che si diffonde tra le navate. Il direttore, Andres Mustonen, mostra una totale padronanza dell’orchestra – che lo segue con precisione attenta fin dall’esecuzione di questo primo pezzo.
Si prosegue con Abii de viderem di Giya Kancheli – brano che ci rimanda ai lavori di Luigi Nono – nel quale si dà ampio spazio al silenzio come riflessione per le successive e impetuose sonorità, in un gioco di pieni e vuoti che invita a cercare quello che nella scrittura e, quindi, nell’esecuzione musicale manca – il non detto o il sottotesto drammaturgico, per fare un paragone calzante. Abii de viderem si avvale della performance del pianista Ferdinando Mussutto, oltre che del bassista Imre Eenma e, al flauto, di Massimo Marcelli, che riempiono con poche note ossessive gli ampi spazi lasciati intonsi dai guizzi degli archi.

La composizione Prayer (for strings) è firmata dall’uzbeko Alexander Knaifel, che inizialmente ha fatto parte delle avanguardie musicali sovietiche per passare poi – dal 1990 al 2000 – a opere influenzate dai temi religiosi. Il brano della serata è un insieme di armonie che scorrono dai violini alle viole senza soluzione di continuità: una musica che sembra non spegnersi mai, trasferendosi dall’archetto di un solista a quello di un altro per essere reinterpretata da ensemble di strumenti sempre diversi.

Il quarto pezzo, Stille Musik, dell’ucraino Valentin Silvestrov, ha un sapore dolce che attinge al passato Romantico e Tardo-romantico – utilizzato nella creazione di suggestioni che, in un lento crescendo, rievocano differenti figure musicali – e non solo. Tutti questi elementi si ricomporranno in un quadro finale – se di finale si può parlare per un autore che afferma la propria musica «essere una risposta a un’eco preesistente».

La conclusione della serata è affidata ad Agnus Dei di Krzysztof Penderecki che, dopo aver composto musiche contemporanee – quali quelle in ricordo delle vittime di Hiroshima – è passato, negli anni Settanta, al Post-romanticismo per approdare infine alle composizioni di carattere prettamente religioso, come il brano di chiusura, che lascia lo spettatore con una nota di malinconia, propria di Agnus Dei, pezzo composto nel pomeriggio successivo alla morte dell’amico di Penderecki, il cardinale Wyszynski, come ricorda lo stesso autore.
Una pausa di riflessione quella proposta dalla Tallin, all’interno di un Festival – il Mittelfest – che offre, ogni giorno, momenti di approfondimento sui temi più vari, dal lavoro e dalla critica sociale all’importanza della cultura e della multietnicità nella società contemporanea.

Lo spettacolo è andato in scena:
Mittelfest 2011
XX edizione
Nazioni e identità
Cividale del Friuli
da sabato 9 a domenica 24 luglio
presidente Antonio Devetag
direzione artistica Furio Bordon (prosa), Claudio Mansutti (musica), Walter Mramor (danza)
lunedì 18 luglio, ore 22.15
Chiesa San Francesco

Tallin Sinfonietta in Concerto
musiche di Arvo Pärt, Giya Kancheli, Alexander Knaifel, Valentin Silvestrov, Krzysztof Penderecki
Tallin Sinfonietta
Andres Mustonen, direttore
Massimo Marcelli, flauto
Imre Eenma, basso elettrico
Ferdinando Mussutto, pianoforte
coproduzione Emilia Romagna Festival e MittelFest 2011 (Estonia)