La stagione è servita

Presentato il cartellone 2016/17 del Giglio di Lucca. Oltre ai Puccini Days, sette titoli di prosa tra tradizione e televisione

Luglio è un mese ambiguo, così placido sulla sua pelle. Tutto il lavoro ribolle nelle sue viscere, all’ombra di grotte profonde, in attesa del freddo.
Prendiamo il teatro: la Stagione è già pronta, con alcuni mesi di anticipo. Quest’anno si è giocato di contrasti e seduzione tra lirica e prosa, producendo dialoghi e contrappunti. Continua fedelissimo e immutato quello tra il teatro e il Comune, tra il teatro e la Banca del Monte, tra il teatro e la Cassa di Risparmio, tra il teatro, la Gesam Spa e l’Unicoop. Agli sponsor si unisce anche Lucar, quest’anno, una vecchia fiamma di ritorno; mentre Fondazione Toscana Spettacolo onlus marcia, come sempre, a fianco della prosa. Ma andiamo oltre.
La Stagione lirica apre a novembre intrecciandosi con i Lucca Puccini Days. Tra la Bohème di Paszkowski, con la regia di Gandini, e il brio tutto contemporaneo di Mimì è una Civetta, per la regia e l’ideazione di Cristina Mazzavillani Muti, s’incrociano a duello le prime bacchette. Un duello all’insegna del Maestro (Giacomo Puccini) che si continuerà a combattere anche in altre arene, con altri campioni, in un continuo alternarsi e prevaricarsi di grande storia e piccole rivoluzioni.
La Stagione del Giglio, ben più pacata, seguirà le vie canoniche, portando in scena l’Orlando Furioso di Vivaldi, eseguito con strumenti barocchi (Orchestra Harmonicus Concertus), su partitura del Fondo Giordano 39-bis della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. Sabato 14 gennaio, per i 500 anni del poema.
Con il Flauto Magico mozartiano, in scena il 21 e 22 gennaio in lingua originale sovratitolata, per la regia di Lindsay Kemp e Marco Guidarini, la Stagione lirica procederà in quell’abissamento fatato, destinato a culminare, a febbraio, nella Cenerentola di Gioacchino Rossini (presto duecentenario), che farà sfoggio dei costumi dello scomparso Lele Luzzati; nonché di Erina Yashima, direttrice orchestrale dalla cerchia del Maestro Muti. Fanalino di coda (cronologicamente parlando) del Cartellone sarà Il Cappello di Paglia di Firenze, di Nino Rota, il 4 e il 5 marzo, con una brusca riemersione dalla favola a una parvenza di goldoniana realtà, in cui l’essenza di un cappello dà corpo alle futilità umane.
Ma veniamo alla Stagione di prosa, che prenderà il via venerdì 7 ottobre, laddove il teatro lucchese non riesce a farsi passare l’infatuazione per cinema e tv. È infatti Vacanze Romane, remake della pellicola di William Wyler, a condurre il vessillo del cartellone. Con Serena Autieri nel ruolo che fu dell’indimenticabile Audrey Hepburn (e già questo avrebbe dovuto impedire a chiunque di tentare il paragone, così come dimostrò il fiasco cinematografico del remake di Sabrina nel ’95). Forse il collegamento ideale sarà con lo storico evento vespisti – che invaderà Lucca in concomitanza con lo spettacolo.
Seguirà, dal 4 al 6 novembre, The Pride, copione teatrale di Campbell portato sugli spalti italiani da Luca Zingaretti. Con questa sofferente corsa di trame parallele (due storie simili, due epoche differenti) il Giglio può affermare di aver detto la sua anche sulla questione gender, divampata quest’anno come una moda – chissà quanto effettivamente compresa.
Gradito ritorno il Teatro del Carretto, con una nuova produzione. David, in scena dal 9 all’11 dicembre. Tema dell’ultima fatica della Compagnia – tanto e giustamente acclamata – è l’influsso dell’Alzheimer sull’esistenza di un anziano padre. Ci aspettiamo la consueta violenza – e l’inaspettata poesia. Con questo titolo, si può parlare di teatro.
Difficile dire cosa aspettarsi, al contrario, dal progetto annuale – incentrato sulla figura del Pasolini, a quarant’anni dalla sua morte. Interessante l’amalgama in cui Gallione lo coinvolge nel suo Quello che non ho (17,18 e 19 febbraio), con un Fabrizio De André che ne completa il respiro. Ma da venerdì 24 a domenica 26 febbraio, andrà in scena Porcile, nella reinterpretazione di Valerio Binasco, già visto al MET di Prato – dove non ha assolutamente convinto la nostra redazione.
A 400 anni dalla morte di Shakespeare, ecco comparire in Cartellone anche Macbeth, rivisitato da Franco Branciaroli, tra venerdì 10 e domenica 12 marzo; e, infine, Giocando con Orlando, lettura spensierata del poema di Ariosto con l’accoppiata Accorsi/Baliani (quello Stefano Accorsi che ormai calca le scene con il poema dell’emiliano da anni, quasi non esistessero altri autori).
Per la danza tre soli appuntamenti, il che è triste.
Con Kafka sulla Spiaggia (15 gennaio) interpretazione danzata del romanzo di Murakami, si assisterà alla contaminazione di stili disparati contemporanei soffusi di musica house e jazz rock. Più canonico, Giselle (8 marzo) con il Balletto dell’Opera Nazionale di Odessa. Mentre la Parsons Dance Company arriverà da New York il 22 marzo, travolgendo di energia un cartellone agli ultimi ansiti. Ci si chiede però se i fondi destinati a una tale operazione non sarebbero stati spesi meglio invitando Compagnie italiane (o persino europee) magari meno note (e costose) ma di qualità altrettanto riconosciuta.
Il Cartellone è servito. Risponderemo all’invito?

Teatro del Giglio
piazza del Giglio, 13/15 – Lucca
Stagione 2016/17

Il Programma della prosa:

da venerdì 7 a domenica 9 ottobre
Vacanze Romane
regia Luigi Russo
con Serena Autieri e Attilio Fontana

da venerdì 4 a domenica 6 novembre
The Pride
di Alexi Kaye Campbell
traduzione di Monica Capuani
regia di Luca Zingaretti
con Luca Zingaretti

da venerdì 9 a domenica 11 dicembre
David
drammaturgia e regia Paolo Civati
con Luigi Diberti, Valentina Fois e Giorgio Marchesi

da venerdì 17 a domenica 19 febbraio 2017
Quello che non ho
liberamente ispirato all’opera di Pier Paolo Pasolini
canzoni di Fabrizio De Andrè
drammaturgia e regia Giorgio Gallione
con Neri Marcorè

da venerdì 24 a domenica 26 febbraio
Porcile
di Pier Paolo Pasolini
regia Valerio Binasco

da venerdì 10 a domenica 12 marzo
Macbeth
di William Shakespeare
traduzione Agostino Lombardo
regia Franco Branciaroli

da venerdì 17 a domenica 19 marzo
Giocando con Orlando
liberamente tratto dall’omonimo libro di Ludovico Ariosto
adattamento teatrale e regia Marco Baliani
con Stefano Accorsi e Marco Baliani