A furia di palleggi, gli spettatori lasciano il campo

Cinque anni di iniziative e di trattative: il Teatro Rossi Aperto sembrava avercela fatta. Ben 100.000 Euro stanziati dalla Regione Toscana per la rifunzionalizzazione dello spazio. Eppure qualcosa non quadra, ma il TRA rilancia con una serie di eventi e incontri.

Perché in Italia sembra sempre tutto così difficile? Perché da trent’anni si parla di lentezze burocratiche e l’unica cosa che si semplifica è il licenziamento dei lavoratori? Perché i politici continuano a pensare che con la cultura non si mangia e chi lavora in questo ambito lo faccia per hobby?
Queste alcune domande che sorgono quando si legga della lunga ed estenuante trattativa tra istituzioni locali e nazionali (dal Comune di Pisa alla Regione Toscana fino al Demanio e alla Soprintendenza) e l’associazione che da anni porta avanti il progetto del Teatro Rossi Aperto. Trattativa che, a fronte di un piano di riqualificazione elaborato gratuitamente da una serie di professionisti, che avrebbe comportato un esborso totale di 500.000 Euro da suddividersi in tranche e che otteneva, finalmente, un primo effettivo impegno con i 100.000 Euro stanziati dalla Regione, sembra tornare nel limbo per nuovi tentennamenti da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. Come se non fare nulla fosse meglio che fare qualcosa: una strana interpretazione del wu wei taoista, che le nostre istituzioni paiono tradurre in non-azione invece di azione consapevole.
Per evitare la passività, il Teatro Rossi Aperto rilancia la sfida e propone – per festeggiare i cinque anni di riapertura e restituzione dello spazio alla cittadinanza, alle associazioni e alle organizzazioni no-profit – una serie di eventi multidisciplinari, che vanno ad aggiungersi alle 598 pagine di iniziative già messe in atto.
Il 26 settembre (alle ore 21.00) si inizia con Dell’abbandono (Ernesto rimane), un adattamento di uno spettacolo incentrato sul tema citato nello stesso titolo. Il 27 (sempre alle 21.00) si prosegue con il duo composto da Elisabetta Maulo e Roberto Luti, protagonisti del concerto acustico Betta&Luti. Il 28 settembre (ore 21.00) sarà tempo di cinema di qualità, con la proiezione di Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi (al Cineclub Arsenale di Pisa), per la regia di Marco Martinelli e l’interpretazione di Ermanna Montanari. Il 29, alle 21.30, nuova incursione nel mondo del teatro con Friendly Feuer. Una polifonia europea; e gran finale, il 30 alle 21.00, ancora con Marco Martinelli e il suo Farsi Luogo. Varco al teatro in 101 movimenti – mentre dalle 23.00 è prevista una festa con dj set.
Non mancheranno nemmeno due importanti momenti di confronto su tematiche di scottante attualità. Il 29 settembre, alle 15.00, si parlerà di Lavoratori culturali e spazi liberati; e il 30, sempre alla stessa ora, di Spazi liberati e gestioni sostenibili. Perché con la cultura si può e si deve mangiare.

Tutti gli eventi (tra la proiezione del film) si terranno:
Teatro Rossi Aperto

via Collegio Ricci 1 (ang. piazza Carrara)
Pisa