Sulla Mercéde(s) del Teatro romano

La Sala Umberto di Roma apre il sipario con un programma ricco di spettacoli sulla contemporaneità nel nostro paese. Impegno politico, risate, musica e volti noti, in tempo di crisi abbiamo bisogno di garanzie per le nostre serate a teatro.

La storica Sala Umberto di Roma ha aperto i battenti il 12 settembre con uno spettacolo di rara sensibilità. Maddalena Crippa accompagnata da quattro musicisti porta in scena un collage di musica e poesia che lega l’aulico e il popolare, restituendo per intero la cultura italiana e i residui di un senso d’appartenenza logorato dal carrozzone mediatico. Italia mia Italia, spettacolo intenso, la cui messa in scena porta la firma di Peter Stein, è un degno incipit di una stagione impegnata a raccontare i diversi volti del nostro paese. Il volto sfuggente e vigliacco della cattiva politica, nella rassegna dedicata all’impegno civile e alla drammaturgia d’inchiesta, Italy in Therapy. Sei spettacoli di sicuro interesse che danno voce a tematiche scomode, ma necessarie. È Stato la Mafia di Marco Travaglio, con la partecipazione di Isabella Ferrari, affronta il subdolo patto tra Stato e Mafia del 1992; il Mezzogiorno in bilico tra dramma e magia emerge dalle parole di Pino Aprile e dalle musiche di Eugenio Bennato in Profondo Sud; Le cattive strade porta in scena una lezione-spettacolo sulla protesta, attraverso il racconto di Giulio Casale e Andrea Scanzi che ripercorre la carriera di Fabrizio De André; il teatro cantato di Simone Cristicchi con Magazzino 18 si concentra sulla storia poco nota dei 350 mila emigranti partiti dal Porto Vecchio di Trieste per restare in territorio italiano, dopo che il Trattato di Parigi del 1947 aveva ceduto parte dell’Istria, dell’Altopiano carsico, Fiume e la Dalmazia alla Jugoslavia di Tito; c’è posto anche per la Santa Sede, la verve di Antonia Liskova in Nel nome di chi? si avventura, infatti, nei retroscena del Vaticano, dagli scandali legati alla pedofilia e allo IOR, alle vite di sacerdoti che, nel mondo, si impegnano in prima linea con coraggio per la propria comunità; infine, a febbraio, la coppia inconsueta di Gherardo Colombo e Frankie Hi-NRG discorrono sull’educazione alla libertà in un dialogo a due che coinvolge chiunque all’ascolto, Imparare la Libertà. Segue la stessa linea, ma con diverso registro, l’incursione nel teatro classico: Un Nemico del Popolo, allestimento della compagnia Pragma con Gianmarco Tognazzi, che adatta una lucida riflessione sull’etica applicata all’ambiente, scritta da Ibsen nel 1882. Sono quattro gli altri adattamenti da autori stranieri, due a febbraio: Il prigioniero della Seconda Strada tratto dal classico moderno di Neil Simon, rivisitato con estro partenopeo da Maurizio Casagrande e Tosca D’Aquino, e Due di noi, dal britannico Michael Frayn, lo stesso autore di Rumori fuori scena, con Lunetta Savino e Emilio Solfrizzi. A marzo sarà la volta della sofisticata satira francese, anche celebre trasposizione cinematografica (Cena tra amici) con Sabrina Ferilli e Maurizio Micheli in Le Paté de la maison di Carlo Buccirosso, mentre a ottobre Chiara Noschese porta in scena uno dei maggiori successi della commedia spagnola contemporanea, Tres, tradotta in tutto il mondo e qui supportata da un cast all star, Anna Galiena, Marina Massironi, Amanda Sandrelli e Sergio Muñiz. L’Italia che ride è anche quella delle scritture nazionali, a partire dall’irriverente penna di Natalia Ginzburg in Ti ho sposato per allegria, in scena a gennaio, con Chiara Francini, Emanuele Salce e Anita Bartolucci, ma anche il bel paese dal volto più popolare, quello che ha il vizio dei contrasti: tra classi sociali, nei volti romani di Max Tortora e Michela Andreozzi in Doppia coppia, di Paola Tiziana Cruciani, tra Nord e Sud nella maschera comica di Enrico Guarneri in L’aria continentale di Nino Martoglio, e poi i volti inconfondibili di Francesco Pannofino e Emanuela Rossi a chiusura di stagione. L’Italia della risata e della musica sarà poi rappresentata nel tripudio di Othello… la H è muta, rivisitazione shakespeariana polifonica firmata Oblivion. Atmosfera decisamente più cupa nell’atteso dramma poliziesco presentato a ottobre, Lo Sfascio, ambientato nei duri anni Settanta, in una Roma fatta di criminalità e disperazione, con Nicolas Vaporidis, Primo Reggiani. Mentre, lo scontro di Farà giorno tra un anziano partigiano e un giovane nazifascista offrirà un delicato affresco dell’umana incertezza. Protagonista, un mostro sacro del cinema, del teatro e della televisione, Gianrico Tedeschi, giovane novantenne, memoria storica, eleganza artistica, volto che è cambiato nel tempo, un volto e un vanto italiani.

In parallelo, la mattina il teatro accoglie un’interessante programmazione per i bambini e le scuole, anche in lingua. Da tenere d’occhio.

Lo spettacolo continua:
Teatro Sala Umberto
via della Mercede, 50 – Roma
dal 12 settembre 2013
orari: da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 17.00 (lunedì riposo)