Un viaggio nell’universo-teatro

Con l’apertura della nuova Stagione, al Teatro Verga è iniziata un’Odissea che ci porterà su lidi lontani alla riscoperta dei grandi classici, da Plauto ad Aristofane fino a Pinter a Brecht. Ma non mancheranno piacevoli puntate nel teatro popolare.

“Non ci sono più le mezze stagioni”, si dice, ma, per fortuna, la Stagione del Teatro Verga non segue i luoghi comuni e ci riserva un biglietto di andata e ritorno per mondi di immagini, suoni e parole indimenticabili: i classici, intesi come al di fuori della contingenza. Autori antichi, moderni e contemporanei, in grado di raccontare l’universalità della vita, declinata a seconda del periodo storico e sociale. Drammi e gioie sempre identici, cambiando solo apparentemente i personaggi e i contesti.

La Stagione del Verga è stata inaugurata, non a caso, giovedì 20 ottobre con Il Calapranzi di Harold Pinter per la regia di Maurizio Salvalalio – attore e regista di Quelli di Grock.

Da giovedì 27 ottobre, invece, il Verga ospiterà il Festival Follemente, giunto alla sua VI edizione: tre giornate di incontri che affronteranno tematiche quanto mai reali e contingenti. La prima serata vedrà giornalisti, psichiatri e artisti discutere di salute ed esclusione sociale; focus di quest’anno: Lo schermo non ha vergogna, sesso e pudore nell’era di internet. L’inaugurazione avrà inizio alle 19.00 e il dibattito sarà moderato da Paolo Liguori, direttore del TGCOM. Dalle 20.00 alle 21.00 seguirà un cocktail – che intratterrà gli spettatori fino alle 21.00, quando avrà inizio lo spettacolo Sesso e pudore: Shakespeare nostro contemporaneo, a cura di Fabio Banfo.

Altro appuntamento da non perdere è quello con la rassegna di Teatro Antico: un’ottima occasione per i ragazzi di venire in contatto con i mostri “sacri” della letteratura e del teatro occidentali – perché (e questa volta condividiamo il detto popolare) si deve conoscere il passato per capire il presente. Si parte con le commedie di Plauto, Casina e Miles Gloriosus – dei registi Claudio Marconi e Fabio Banfo – e si prosegue con la satira di Aristofane negli spettacoli Le Nuvole e Le Rane, firmati da Luigi Guarnieri e Omar Nedjari. Mentre l’unico dramma della Stagione sarà Le Baccanti di Euripide sotto la direzione di Filippo Usellini.

In calendario anche la rassegna Terre Lontane – Uno Sguardo sul Mondo a cura di Roberto Cossu, viaggiatore e realizzatore di video fotografici sull’Etiopia, il Sudan, la Giordania, l’Uzbekistan e il Canada.

Da Cechov a Pinter, da Wilde a Brecht, anche i classici moderni godranno del loro giusto spazio. Già da giovedì 3 novembre avremo infatti Il gabbiano e sarà Fabio Banfo a cimentarsi con uno tra i capolavori di Cechov, mentre il 24 novembre debutterà L’importanza di chiamarsi Ernesto, testo tra i più ironici e divertenti di Oscar Wilde per la regia di Riccardo Scharf.

Per scoprire tutti gli appuntamenti, il consiglio è di visitare il sito del Teatroverga.

Teatro Verga
via Giovanni Verga, 5 – Milano
per la Stagione 2011-2012:

Da non perdere:
giovedì 27 ottobre, ore 19.00
(ingresso gratuito)
Festival Follemente – VI edizione
promosso dall’Associazione Culturale Il Cielo con il Patrocinio del Comune di Milano
con la gentile collaborazione di Save the Children Italia Onlus
Tavola rotonda. Lo schermo non ha vergogna. Sesso e pudore nell’era di Internet
Intervengono: il dottor Andrea Alemanno e la dottoressa Monica Mantovani, relatori della ricerca Sessualità e Internet: i comportamenti dei teenager italiani; la dottoressa Alessandra Carenzio, relatrice della ricerca Ragazzi connessi: i pre adolescenti italiani e i nuovi media; il neuropsichiatra dottor Paolo Giovannelli, Direttore Clinico Centro ESC e docente presso l’Università degli Studi di Milano; il dottor Mauro Buscaglia, Direttore Unità Operativa Ostetricia e Ginecologia ospedale San Carlo Borromeo; Don Antonio Mazzi, fondatore del progetto Exodus

A seguire:
Aperitivo, e
Sesso e pudore: Shakespeare nostro contemporaneo.
Romeo e Giulietta, ovvero l’invenzione dell’amore
liberamente tratto da William Shakespeare
monologo, lettura scenica e variazione sul tema a cura di Fabio Banfo, con Fabio Banfo e Serena Piazza
scritto e composto appositamente per la serata