Tragicommedia all’italiana

Al Tieffe Teatro Menotti, un musical da camera con una poliedrica Mariangela D’Abbraccio.

«50 anni di storia italiana, dagli anni Venti agli anni Settanta, raccontati attraverso le vicende amare e buffe di Teresa». Con queste parole Dacia Maraini, autrice del libro Memorie di una ladra da cui è tratto lo spettacolo, coglie l’essenza dello stesso. Teresa è una ragazza che deve affrontare le difficoltà della vita da sola, costretta ad affidarsi ad amicizie effimere o interessate che la conducono a una lunga serie di delusioni e disillusioni. Il solo modo di sopravvivere sarà quello di rubare.

Mariangela D’Abbraccio è il vero fulcro della performance. La sua interpretazione è memorabile, passando con disinvoltura dalla recitazione al canto e viceversa – in maniera naturale e con la medesima efficacia. Ad accompagnarla, una piccola orchestra che esegue una vera e propria colonna sonora – scritta da Sergio Cammariere – in grado di creare un fortissimo connubio tra musica e parole, che permette di definire lo spettacolo quasi un musical da camera. Un’orchestra che, tra l’altro, partecipa talvolta alla vicenda: i musicisti, infatti, assumono il ruolo di comparsa e addirittura gli strumenti possono trasformarsi in oggetti di scena – ad esempio, il contrabbasso può fungere da bara.

Con una scenografia spoglia – che conta soltanto di una tendina e che si serve di una piattaforma rotante per simulare il movimento – diventa fondamentale il potere evocativo delle note, delle parole e, soprattutto, degli abiti e delle luci. Teresa, infatti, porta con sé una valigia dalla quale estrae vari capi d’abbigliamento, utili per narrare i piccoli/grandi fatti di un’esistenza. L’illuminazione, studiata ad hoc, risulta sempre efficace: si passa da momenti di buio – quando un fascio proiettato dall’alto fa risaltare unicamente la figura della protagonista – alle torce elettriche per la scena del furto, dall’estremo chiarore in un momento di danza alla simulazione di uno spiraglio di luce tra le ante di un mobile.

Il ritmo è incalzante e coinvolgente, anche se lo schema ripetitivo conduce a una certa stanchezza nel finale.

Da notare come il titolo, Teresa la ladra, prima di questo spettacolo teatrale, identificasse un film con Monica Vitti, tratto dallo stesso romanzo della Maraini. Un libro, un film, uno spettacolo, quindi. Se a ciò si aggiunge la partitura musicale di Cammariere eseguita in scena, si deduce facilmente come l’arte possa travalicare i confini delle categorie e dei tecnicismi per esprimere una stessa storia e le medesime emozioni.

La storia, in questo caso, non è solo quella di Teresa, ma anche quella della nostra nazione dagli anni Venti agli anni Settanta, come rivela l’autrice stessa. Attraverso le vicende di una donna, infatti, ripercorriamo la Seconda guerra mondiale e i bombardamenti, e poi la fase del boom economico – rivelatosi alquanto effimero e illusorio. «È l’altra Italia – continua Maraini – quella dei poveri e dei diseredati, di tutti coloro per i quali conflitti e progresso sono comunque motivo di guai. Teresa è dalla parte di quelli che subiscono». Nonostante ciò, il racconto – a tratti disperato – è sempre insaporito da una triste ironia e da un marcato sarcasmo, come, ad esempio, nel momento in cui Teresa, commentando i bombardamenti, si esprime con la classica parlata in romanesco: «Ho fatto un salto da’a madonna». Ecco perché il termine più adatto a descrivere lo spettacolo è quello di tragicommedia.

Ed è triste quanto si possa sorridere di storie tanto drammatiche.

Lo spettacolo continua:
Tieffe Teatro Menotti
via Ciro Menotti, 11 – Milano
fino a domenica 20 novembre
orari: martedì, giovedì, venerdì e sabato, ore 21.00 – mercoledì ore 19.30 – domenica ore 17.00
 
Teresa la ladra
di Dacia Maraini
regia Francesco Tavassi
musiche originali Sergio Cammariere
canzoni Maraini-Cammariere
con Mariangela D’Abbraccio
L’orchestra: Luca Dirozzi (voce e chitarra), Luca Giacomelli (chitarra), Alessandro Golino (violino), Raffaele Toninelli (contrabbasso), Gianluca Casadei (fisarmonica), Vincenzo Gagliani (percussioni)
produzione Teatro e Società