La danza alla rovescia di Salomè

La rassegna Linee d’Orizzonte si conclude con uno spettacolo che mostra la lotta dell’uomo comune contro le passioni superficiali e distruttive.

Lo spettacolo The time is Salomè – ideato, diretto e interpretato da Roberto Sacripanti – conclude la rassegna Linee d’Orizzonte, organizzata nello storico Teatro Studio Uno di Roma dall’associazione culturale e compagnia teatrale La cattiva strada.

Un uomo, Giovanni, aspetta la propria esecuzione invitando il popolo degli internauti ad assistervi collegandosi a Facebook o Twitter mentre Salomè, interpretata dalla giovane Gabriella Luce, pesantemente truccata e vestita di nero, cerca di sedurlo e di convincerlo a entrare nel mondo popolato dai propri idoli. La figura biblica dell’avvenente e letale danzatrice non rappresenta solo la sensualità distruttiva ma si identifica, in questa messa in scena, con l’incapacità dell’uomo contemporaneo di evitare la dipendenza da passioni futili, da oggetti di per sé insignificanti ormai divenuti o spacciati come necessari. Feticci come la Coca Cola, il cellulare di ultima generazione o la venerazione per i cibi spazzatura dei fast food, legano l’una all’altra le nostre quotidianità. La Salomè tardo-moderna e Giovanni si scontrano sul palco tramite immagini che, se da un lato mostrano il volto accattivante della contemporaneità – il sesso, i soldi, la pubblicità e l’opulenza – dall’altro, ne svelano quello terrificante – l’orrore della fame, la guerra e la pena di morte.

La lotta fra l’elemento femminile e quello maschile è fra la semplicità e la spontaneità dell’essere umano e la sua versione omologata e superficiale. «L’idea per lo spettacolo è nata spontaneamente. Ho cercato di partire proprio da Salomè per arrivare a parlare di tematiche contemporanee», spiega Sacripanti e prosegue: «Lo spettacolo comincia dove la vicenda di Salomè finisce, in quanto rappresentazione della nostra cultura piuttosto che elemento prettamente femminile. Sono partito da un’idea precisa ma sul testo abbiamo lavorato come in una sorta di work in progress» e conclude: «Mano a mano che lo recitavamo nasceva qualcosa di nuovo». Anche per rendere meglio la diversità fra le nature dei due personaggi, la tecnica recitativa si modella su ognuno. Sacripanti, che per sua stessa ammissione trae ispirazione dal teatro della crudeltà di Antonin Artaud, tralascia la dizione e si muove sul palco con naturalezza, quasi con impaccio, mentre Gabriella Luce agisce come una marionetta o una bambola di pezza per poi lasciarsi conquistare da quell’umanità che accomuna entrambi i personaggi nell’unione finale.

Pur essendo uno spettacolo spontaneo, semplice e immediato, The time is Salomè avrebbe bisogno di diversi accorgimenti, primo fra tutti una maggior cura di alcuni dettagli a livello scenografico e degli oggetti di scena. Sarebbe opportuno, inoltre, riservare ad alcune sequenze che più di altre permettono dei collegamenti realistici con la realtà quotidiana – soprattutto quella di una metropoli – una durata e uno sviluppo più significativi (come, ad esempio, il momento in cui Giovanni si sveglia su di un marciapiede, spossato e confuso come reduce da una sbronza, e ripercorre l’incubo in cui Salomè ha tentato di sedurlo).

Si chiude così la rassegna Linee d’Orizzonte, ospitata in uno dei teatri storici della capitale: «Abbiamo deciso di rilevare questo teatro nel 2008 e da due anni è di nuovo in attività», afferma Alessandro Di Somma che, insieme a Marco Zordan, si occupa della direzione artistica del complesso ed è membro dell’associazione culturale e compagnia teatrale La Cattiva Strada. «La stagione ricomincerà a ottobre e allargheremo la programmazione dal martedì alla domenica anche perché, più degli altri anni, il nostro intento principale sarà di accogliere compagnie o singoli che portino in scena spettacoli innovativi e inediti. Inoltre, presenteremo anche uno o due spettacoli nostri, forse proprio come pièce di apertura della stagione. Le selezioni delle diverse proposte comincerà ad agosto, quindi invitiamo ufficialmente tutti i drammaturghi a farsi avanti».


Rassegna Linee d’Orizzonte
Lo spettacolo è andato in scena:

Teatro Studio Uno
via Carlo della Rocca, 6 – Roma
domenica 17 luglio, ore 21.30

The time is Salomè
di e con Roberto Sacripanti
con Gabriella Luce
regia Roberto Sacripanti