Senso di appartenenza o pudore?

Il ridotto del Teatro Morlacchi di Perugia ospita lo spettacolo di Livia Ferracchiati che affronta il delicato mondo dei trentenni di oggi che vivono nella provincia umbra.

Che cos’è uno scandalo? Gli spettatori che prendono posto in sala ascoltano, dall’uscita dell’impianto audio, delle possibili risposte al quesito. Persone comuni che rispondono nella maniera più disparata. L’antefatto crea una certa dose di curiosità e cala fin da subito lo spettatore nella dimensione da colloquio di questa pièce. Gli attori in scena sono cinque: Ludovico Röhl è l’intervistatore di quattro ragazzi di Todi che sono Caroline Baglioni, Michele Balducci, Elisa Gabrielli e Stella Piccioni in scena con i propri nomi reali.
La peculiarità principale di questo lavoro di Livia Ferracchiati sembra di voler dare risalto a interpreti minori – che sono chiamati in causa tramite dei filmati proiettati quali intermezzo alla rappresentazione – per fornire un forte senso di appartenenza degli attori alla realtà tuderte. Tale ambientazione è funzionale alla recitazione e ben coesa con essa. I quattro hanno storie diverse da raccontare che vengono alla luce quasi in contemporanea, pur se l’intervistatore parla singolarmente a Elisa e Caroline, mentre intervista Michele e Stella insieme. Ciò è reso possibile della situazione ripetitiva con cui i quattro si incontrano ogni giorno dai tempi dell’infanzia, dove si raccontano tutti (forse) i propri segreti.
Tutti sanno tutto di tutti. Tale situazione è enfatizzata, oltre che dalle interviste ai passanti, dal fatto che i ragazzi quando escono insieme abbiano poche possibilità di scelta per andare in pizzeria (Cavour o Le Scalette) e altrettante per mangiare un gelato: Pianegiani, oppure la gelateria in piazza. Di gran lunga preferiscono tutti il gelato del primo, perché l’altra “fa dei gusti strani” e quindi è vista con una certa diffidenza, come a porre un’alternativa tra la vita tranquilla e conosciuta di Todi e l’ambiguità (o il diverso) tendenzialmente evitare.
La pièce pone lo spettatore a riflettere su diversi punti di vista rispetto alla domanda “che cos’è uno scandalo?” rispondendo – singolarmente i quattro attori intervistati da Ludovico Röhl – e fornendo motivazioni personali, ma in parte simili nel ricondursi a un evento vissuto dagli stessi intervistati nel passato. L’intervistatore porta il discorso su una situazione presente e lo fa con la domanda precisa: “cosa è meglio non fare a Todi?”.
E fra le varie situazioni esaminate, proprio quelle legate al presente appaiono più difficili da rivelare, non tanto all’intervistatore, quanto agli stessi amici di una vita. Pur vivendo in una città dove certe situazioni da tenere nascoste sono comunque sulla bocca di tutti, c’è un certo pudore diffuso.
La riflessione sulla vita in una piccola città offerta da Livia Ferracchiati, originaria proprio di Todi, è anche lo spunto per estendere la visione sulla natura umana. Il culmine stilistico di questa rappresentazione è il porre il singolo individuo come la somma delle proprie capacità comunicative, fra luoghi comuni e frasi dette a metà per pudore. La scelta fatta dalla regia di poggiare il racconto sul rapporto di amicizia/conflittualità fra i quattro ragazzi riesce a far entrare lo spettatore nel vivo delle situazioni con una evidente partecipazione emotiva, anche grazie agli scambi di battute che tengono leggera la visione globale e facile la comprensione.

Lo spettacolo è andato in scena:
Ridotto del Teatro Morlacchi

piazza Morlacchi, 19 – 06123 Perugia (PG)
da mercoledì 26 aprile a domenica 7 maggio

Todi is a small town in the center of Italy
scritto e diretto da Livia Ferracchiati
drammaturgia Greta Cappelletti
con Caroline Baglioni, Michele Balducci, Elisa Gabrielli, Stella Piccioni, Ludovico Röhl
aiuto regia, movimenti scenici e costumi Laura Dondi
scene Lucia Menegazzo
ideazione luci Emiliano Austeri
consulenza illuminotecnica Giacomo Marettelli Priorelli
riprese e montaggio video Brando Currarini e Ilaria Lazzaroni
una produzione Teatro Stabile dell’Umbria/Terni Festival
con il sostegno di Indisciplinarte e Associazione Demetra
in collaborazione con compagnia The Baby Walk