Una linea rossa tra storia e attualità

Sul palco della Casa delle Culture Les Enfant Terribles mettono in scena la vita e la morte dei giudici italiani assassinati da interessi occulti e giochi di potere. Uno spettacolo per non dimenticare

Persone perbene, punite per il desiderio di sapere. Sono i magistrati italiani uccisi nel nome della giustizia dalla mafia, dalla camorra, dalla ‘ndrangheta, dalle Brigate rosse o dal terrorismo nero. Sullo sfondo di una scenografia spoglia ed efficace Francesco Marino, Emanuela Valiante, Diego Migeni e Sebastiano Gavasso inanellano, come un rosario, le storie di alcuni dei giudici assassinati tra il 1969 e il 1994, in quei venticinque anni cupi, eppure pieni di speranza e carichi di fermento.
A vicende tristemente note come quelle di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, si aggiungono altre offuscate dall’oblio. Come quella di Agostino Pianta, il primo giudice dell’Italia repubblicana a essere ucciso, nel 1969, da un pregiudicato in libertà vigilata. Emilio Alessandrini aveva solo trentasei anni quando fu ammazzato nel 1979. Il delitto fu rivendicato da Prima Linea, organizzazione terroristica di sinistra. Il magistrato Mario Amato fu assassinato nel 1980, a Roma, mentre aspettava l’autobus per andare in Procura. Fu colpito alle spalle da un esponente dei Nar (Nuclei armati rivoluzionari), organizzazione eversiva di destra. Bruno Caccia stava indagando sulle infiltrazioni ‘ndranghetiste in Piemonte quando fu freddato con quattordici rivoltellate, una domenica del 1983 a Torino.
La prosa asciutta della trasposizione teatrale di Giacomo Carbone e la regia ben calibrata di Francesco Marino, infine, catalizzano l’attenzione del pubblico sul “caso irrisolto” di Paolo Adinolfi, scomparso il 2 luglio 1994. La settimana successiva alla scomparsa, il giudice avrebbe dovuto incontrare il procuratore della Repubblica di Milano per riferirgli “cose che avrebbero fatto crollare il tribunale di Roma”.
Lo spettacolo Toghe Rosso Sangue, tratto dall’omonimo libro di Paride Leporace, fondatore del quotidiano Calabria Ora e direttore del Quotidiano della Basilicata, incrocia la storia con l’attualità e la denuncia. Palese l’intenzione di mantenere vivo il ricordo di chi ha sacrificato la vita per il desiderio di migliorare il nostro Paese. Un messaggio ancor più sentito se paragonato a quanto sta accadendo al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano, area controllata dal clan camorristico dei Casalesi, dove non ci sono abbastanza magistrati. Nonostante il periodo di crisi occupazionale, i due bandi di concorso sono andati deserti. Senza azzardare giudizi sulle scelte personali, è d’obbligo una riflessione. Gli esempi di Pianta, Alessandrini, Amato, Caccia, Falcone, Borsellino, Adinolfi sono stati una goccia nel mare? Hanno vinto loro? Quelli delle pratiche occulte e dei segreti di Stato, quelli nati e cresciuti nella cultura malavitosa, quelli che si beffano della giustizia, delle regole, dell’etica, quelli che non hanno rispetto della bellezza del nostro Paese e della vita delle persone perbene e delle loro famiglie, che continuano a soffrire. In sala, infatti, erano presenti Simonetta Dalla Chiesa – figlia del generale Dalla Chiesa ucciso dalla mafia nel 1982 con la moglie – e Lorenzo Adinolfi, figlio di Paolo. Al termine dello spettacolo hanno condiviso con il pubblico il dolore per la scomparsa del congiunto, il senso di solitudine, la rabbia e la frustrazione per gli aspetti ancora colpevolmente oscuri di quei delitti.
Toghe Rosso Sangue è una bella pagina di teatro civile, che stuzzica la riflessione e invita alla rilettura di fatti che, ancora oggi, influenzano le nostre esistenze e le nostre scelte come comunità.

Lo spettacolo continua:
Casa delle Culture
via di San Crisogono, 45 – Roma
fino a domenica 18 dicembre
orari: da martedì a sabato ore 21.30, domenica ore 18.00

Les Enfants Terribles presentano
Toghe Rosso Sangue
di Giacomo Carbone
tratto dall’omonimo libro di Paride Leporace
regia di Francesco Marino
con Francesco Marino, Emanuela Valiante, Diego Migeni, Sebastiano Gavasso
costumi Olivia Bellini
disegno luci Nuccio Marino
assistente alla regia Annette Pieramico
responsabile di produzione Sebastiano Gavasso
organizzazione Marzia Martino
con il contributo di Fondazione CARICAL