Il confine fra disfatta e disfatta

Tovaglia A QuadriCome ogni estate – da ventitré anni – per una decina di serate a cavallo di Ferragosto una schiera di commensali, alcuni provenienti anche da lontano, prendono posto alle tavole apparecchiate della piazzetta del Poggiolino, cuore dello splendido borgo di Anghiari per Tovaglia a Quadri

Quattro portate, dall’antipasto al dolce, una cena tipica toscana, interamente realizzata con prodotti locali a chilometro zero. Alle portate si alterna lo spettacolo: un gruppo di attori, tutti cittadini anghiaresi, portano i scena la nuova drammaturgia di Andrea Merendelli e Paolo Pennacchini, con la regia di Merendelli stesso.
Ogni anno si ripete il rito, che inizia col lavoro di studio e la stesura del testo, realizzato ascoltando e confrontandosi con la gente di Anghiari, raccogliendo le voci del paese, per scrivere un nuovo copione dedicato ai problemi più urgenti, sentiti, reali, riguardanti la vita della comunità.
Quest’anno è toccato alla rete e al mercato liquido globale. Ci Amazzon! racconta della sofferenza delle piccole botteghe di paese, dei negozietti (l’elenco dei caduti fornito da Confcommercio e letto in scena parla chiaro), che soccombono ai bombardamenti digitali del generale Amazon.
Una polemica contro la mancanza di un’autentica comunità, di un vivere comune che per le singole persone, oggigiorno, si traduce nel semplice contatto via WhatsApp, mentre per la comunità in rievocazione storica – con un’interessante dialettica fra quella della guerra e quella della festa dell’Unità: due forme molto diverse di rievocazione. La prima, di un evento storico, da celebrare nella memoria; la seconda, una buffonata per riportare in vita, nell’unico modo possibile, i bei vecchi tempi in cui le persone si incontravano in carne e ossa, per combattere battaglie politiche e sociali, che appunto adesso sopravvivono solo come rievocazione, messinscena, rappresentazione.
Aldilà della polemica contro il digitale, bersaglio di alcune battute sagaci, colpisce la satira verso l’élite degli intellettuali attivisti, ipocriti avviluppati nella seducente bambagia della movida vip, e ormai incapaci di seguire e sostenere le battaglie del popolo, e soprattutto colpisce quel senso di impotenza e scoramento, di smarrimento e abbandono, cui sembra essere antidoto solo la relazione viva fra le persone, in un happy end forse troppo facile – troppo facile davvero. La risposta alla deriva digitale, infatti, sarebbe che – gettato lo smartphone – la comunità torni a essere viva carne: ridiscenda in piazza, ci si guardi in faccia, si comperi nuovamente in bottega.
Fatto sta che, fra una portata e l’altra, si alternano la varie fasi della storia, in momenti staccati, episodi a sé stanti che, forse, non sopporterebbero la continuità della rappresentazione. Episodi/variazioni sul tema: Amazon, smartphone, macchine per esaudire desideri (e ci si chiede cosa c’entri H.A.L.D.O. Sarebbe la forma più avanzata di bottega? Oppure l’evoluzione verso un futuro sempre peggiore?). Intrigano la figura del genio, uno Steve Jobs aggiornato, che combatte per la luce (sebbene strana e inquietante), e il reporter di guerra, che ironizza su quelle figure particolari che possono diventare i cronisti.
Il paragone con Caporetto e la Grande guerra, con la relativa sezione di spettacolo dedicata a quel tragico episodio, appaiono forse fuori luogo. Essere strappati ai campi per finire nel macello del fronte non è davvero paragonabile alle difficoltà economiche, per quanto gravi, dei bottegai. La metafora centrale non regge e siamo un passo oltre il limite.
In ogni caso, Ci Amazzon! è una costellazione di argomenti importanti, affascinanti, pronunciati ma non approfonditi, anche se probabilmente non tocca a un simile progetto tale compito. Il nucleo di un’operazione come Tovaglia a Quadri è altrove: sta nel cercare di dare voce ai problemi, portarli alla luce ed elaborarli a livello di comunità (e non nell’analizzarli e approfondirli da un punto di vista teorico), nella creazione di un nutrito e affiatato gruppo di lavoro, nell’esperienza collettiva, nella convivialità, nell’esaltare e godere di una forma di cultura che fa mostra di sé per oltre cento spettatori/commensali a serata (una cultura teatrale e – lo rivendichiamo fieramente – enogastronomica). Esperienza particolare in cui cibo e teatro creano una serata da ricordare, e che lascia qualcosa da portarsi a casa. Uno spettacolo semplice, divertente per il pubblico, e per una comunità che si ritrova per stare insieme, lavorare insieme, confrontarsi. Riscoprirsi.

Lo spettacolo è andato in scena nell’ambito di Tovaglia a Quadri:
Piazzetta del Poggiolino – Anghiari
domenica 19 agosto 2018, ore 20.15

Associazione Culturale Tovaglia a Quadri presenta:
Ci Amazzon!
cena toscana dentro le mura con una storia da raccontare in quattro portate
una storia di Andrea Merendelli e Paolo Pennacchini
regia Andrea Merendelli
assistenza tecnica Stefan Schweitzer
oggetti di scena e costumi Armida Kim ed Emanuela Vitellozzi
appunti musicali ricomposti da Mario Guiducci
la gente del Poggiolino:
Katia, titolare Osteria del Poggiolino: Katia Talozzi
Elisa, figlia di Katia: Elisa Cenni
Stefania, ex libraia: Stefania Bolletti
Marta, donna alla finestra: Marta Severi
Ada, donna alla finestra: Ada Acquisti
Maris, donna alla finestra: Loredana Chini
Toto Capanno, élite: Fabrizio Mariotti
Sergio, maître dell’Osteria: Sergio Fiorini
Mario, regista del Centenario 1918-2018: Mario Guiducci
Gnacco, sentinella alpina: Alessandro Severi
Rossano, fotoreporter locale: Rossano Ghignoni
Genio, riparatore: Andrea Valbonetti
‘Mindo confezioni: Ermindo Santi
Gabriele, Figlio di ‘Mindo, commesso del ‘99: Gabriele Meoni
Andrea, runner precario: Andrea Finzi
Pietro detto Boia, volontario del popolo: Pietro Romanelli
H.A.L.D.O: intelligenza artificiale

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Ci Amazzon 2 Ci Amazzon 3