All’insegna della solidarietà e della lotta contro gli stereotipi

Il 12 settembre, nei Chiostri di via Rovello, è stato presentatoTramedafrica, il Festival che si terrà al Teatro Grassi e al Teatro Studio di Milano, e che promette tanti spunti di riflessione.

Quando fu avviato undici anni fa, pochissimi credevano nel progettoTramedautore del Piccolo Teatro, e nella possibilità di portare a Milano drammaturgie e culture teatrali così lontane dalla nostra; e, invece, siamo arrivati all’XI edizione.
Queste le parole d’apertura di Sergio Escobar, che dimostrano uno stupore costruttivo, positivo nel vedere crescer un progetto che ha raccolto in questi anni un folto pubblico e il consenso della critica.
Una rassegna ricca che presenta nel proprio bouquet non solamente spettacoli teatrali e musicali, performance di danza e mostre d’arte africana, ma anche progetti che puntano, da una parte, al recupero di realtà culturali ed economiche di Paesi in grave difficoltà e, dall’altra, all’integrazione dei migranti (africani e non solo) nel territorio milanese.
Per questo motivo, alla conferenza stampa, è stato particolarmente interessante l’intervento di Stefano Boeri, che ha sottolineato il grande interesse e sostegno che la nuova giunta darà alla rassegna, in quanto capace di puntare su due aspetti cari alla nuova amministrazione: l’integrazione e la “ riqualificazione ” della cultura teatrale milanese.
E infatti Escobar, agganciandosi all’intervento di Boeri, ha ribadito i valori della rassegna: l’importanza in positivo delle differenze etniche e culturali e, quindi, di evolversi da un’idea di integrazione a una logica di inclusione nella società; la capacità di sviluppare occasioni di incontro e confronto con le diverse generazioni di migranti, per comprendere quale percorso è stato fatto fino a oggi; e tutto ciò, portando avanti la riqualificazione del teatro come luogo di riflessione civile e politica, così come si faceva negli anni 60.
Tra gli interventi anche quello diAngela Lucrezia Calicchio (direttore artistico del progetto), che ha spiegato i tre filoni intorno ai quali si sviluppa la rassegna: il primo concerne una serie di spettacoli che guardano all’Africa cinquant’anni dopo l’indipendenza (quali,Le lacrime nel cielo d ’ agosto, la serieI cantastorie, lo spettacolo-cerimonia sulla cultura vudu, e il docu-filmNo more fear, incentrato sulla rivolta in Libia); il secondo filone affronta l’annosa questione dell’apartheid, cercando di capire se, a distanza di vent’anni dalla fine ufficiale di tale regime, si possa davvero dire che quella tragica stagione si sia conclusa (e uno tra gli spettacoli da non perdere è certamenteIl conducente del treno ); e infine, l’ultimo filone, comprende una serie di incontri, tavole rotonde, dibattiti, mostre che si terranno nei chiostri e che puntano a far conoscere la cultura africana in tutti i suoi aspetti (anche culinari) e a mostrare quanto sia preziosa l’intellighenzia africana che vive e produce nel nostro Paese. Sotto questo punto di vista sono stati di sicuro interesse gli interventi dell’attore Modou Gueye e di Otto Bitjonka (presidente della Fondazione Ethnoland e vicepresidente di Extrabanca), che hanno affascinato l’uditorio con riflessioni filosofiche, antropologiche e artistiche, puntando sull’importanza dell’ibridazione culturale.
Soprattutto Modou ha tenuto a sottolineare come spesso le parti politiche utilizzino gli africani (anche acculturati) per conquistarsi demagogicamente l’attenzione di molti, giusto per “ fare colore ” e promettere aiuti a progetti di sostegno all’Africa che poi non vengono realizzati.
Una rassegna che si prospetta davvero interessante e nuova, grazie a un approccio non retorico e soprattutto lontano da quel pietismo che spesso contraddistingue i progetti di aiuto ai cosiddetti Paesi del Terzo Mondo o che è proprio di un’idea superficiale di integrazione.

Tramedafrica
XI edizione Tramedautore
Da sabato 17 a domenica 25 settembre
(Direttore artistico Angela Lucrezia Calicchio
Direttore organizzativo Claudia Trevino Minutti)
Piccolo Teatro Grassi e Chiostro
Via Rovello, 2 – Milano
Piccolo Teatro Studio EXPO
Via Rivoli, 6 – Milano

Il cartellone prosa:
martedì 20, ore 19.30 (Chiostro del Teatro Grassi)
giovedì 22, ore 21.30 (Chiostro del Teatro Grassi)
Minkana
di e con Binda Ngazolo e con Olivier Elouti (traduttore in scena)

martedì 20 e mercoledì 21, ore 21.30 (Piccolo Teatro Studio Expo)
Les larmes du ciel d ’ aout – Le lacrime del cielo d ’ agosto
di Aristide Tarnagda
regia Ados Ndombasi
m ercoledì 21 e venerdì 23, ore 19.30 (Chiostro del Teatro Grassi)
Kpombossou-ambombossou-kokofossou-andoh-Contes a l ’ africaine
di e con Manfei Obin e con Olivier Elouti (traduttore in scena)
v enerdì 23, ore 21.00 (Piccolo Teatro Grassi)
The train driver – Il conducente del treno
di Athol Fugard
sabato 24 e domenica 25, ore 21.00 (Piccolo Teatro Grassi)
The syringa tree – Il Lillà
di Pamela Gien

Il Cartellone danza:
sabato 17, ore 21.30 (Piccolo Teatro Grassi)
S.A.T. – SOLE ACQUA TERRA
La danza per sostenere l ’ Africa degli africani
di e con Mama Diop
e con Diougouna Sehedi, Dieynaba Koyate, Omar Sene, Papis Ndoye, Waly Toure, Chiekh Bass, Naby Camara, Thiamas
domenica 18, dalle ore 11 alle 18 (Piccolo Teatro Grassi)
Danza di ricerca – performance di Lazare Ohandia, Britta Oling
Danza tradizionale – performance di Dioucuna Seydi, Ousmane Tourè, Fanta Tourè, Dotcha
lunedì 19, ore 20.30 (Chiostro e Piccolo Teatro Grassi)
Cerimonia/spettacolo sulla cultura Vudu
a cura di e con Michel Koffi Fadonougbo
e con i danzatori dell ‘ Associazione Assileassime del Togo

Per qualsiasi altra info su concerti ed eventi legati al Festival: www.outis.it