Fascino, divertimento e brividi

Il Teatro Vittoria ritorna uno spettacolo che è allo stesso tempo un classico, un’opera di humour e un thriller; in altre parole tutto il fascino di Agatha Christie.

Può risultare inaspettato scoprire che lo spettacolo più replicato nella storia del teatro non sia uno dei classici di Shakespeare e neppure una delle tragedia attiche; non si tratta né di Goldoni e neppure di Molière, bensì di un testo di Agatha Christie, pensato originariamente come racconto e poi tradotto in pièce teatrale. Trappola per topi è l’opera nota per il guinness dovuto al fatto che, dalla prima del 1952, è stato rappresentato ininterrottamente tutte le sere per 55 anni nei teatri di Londra, oltre a essere rappresentato in 45 paesi diversi e tradotto in oltre 20 lingue. A confronto di altri testi immortali, a primo impatto questo record può sembrare paradossale, e tuttavia, vedendo rappresentata l’opera si intuisce il perché di tale successo: Trappola per topi è un perfetto marchingegno, puntuale come un orologio, capace di divertire e generare suspense, oscillando tra crime-giallo e dramma. Stefano Messina è partito da tali consapevolezze, e la sua versione di Trappola per topi in scena al Teatro Vittoria fino al 16 dicembre riesce a restituire tutte le angolature del testo. La caratterizzazione attenta dei personaggi, la loro psicologia e soprattutto il complesso intreccio impensabile alle prime battute della scena: si tratta di tipi sociali che riescono a riflettere la varietà sfaccettata e tesa dell’Inghilterra del dopoguerra, con grande eleganza e mai in maniera didascalica.

Gli interpreti sono bravissimi non solo a seguire il testo nel suo repentino scambio di battute spesso taglienti, ma anche a giocare nell’allusione continua, nel non detto che si esprime soprattutto nel gioco di sguardi e nei gesti. I personaggi, immersi nel mondo e nell’atmosfera della provincia inglese degli anni ’50, attraversano un incubo o una specie di “interrogatorio” continuo nel corso del loro soggiorno in una locanda di campagna: il tutto è una sorta di thriller da camera, tipico dello stile della Christie, e tanto la regia quanto le luci e la scenografia sono attentissimi nel bilanciare il vortice di sentimenti che si sussegue con ritmo frenetico.

Insomma, Trappola per topi è un testo che senza essere idealmente un classico lo è diventato per la sua originalità e il suo fascino; esso merita di entrare a pieno titolo nel novero dei grandi classici, compresi i classici di quello Shakespeare omaggiato fin dal titolo, che allude alla “trappola per topi” che Amleto congegna a danno di Claudio con la rappresentazione della Morte di Gonzaga. Non è un caso che nella stessa opera di Christie ci sia l’elemento metatestuale nel quale il sergente decide di mettere in scena un omicidio già avvenuto, ma per poter operare in maniera migliore il suo piano malefico: Agatha Christie gioca come sempre a smarcare le aspettative del pubblico, costringendolo a inseguire indizi e spingendolo e pensare l’impensato nell’enigma dei suoi marchingegni drammatici.

Lo spettacolo continua
Teatro Vittoria
Piazza Santa Maria Liberatrice 10, Roma
dal 6 al 16 dicembre

Trappola per topi
di Agatha Christie
regia Stefano Messina
con Claudia Crisafio, Stefano Messina, Carlo Lizzani, Annalisa Di Nola, Roberto Della Casa, Elisa Di Eusanio, Sebastiano Colla, Massimiliano Franciosa