Al Teatro i uno spettacolo da vedere almeno tre volte prima di coglierne davvero l’essenza.

Per la quarta edizione di Face à Face, progetto promosso dall’Ambasciata di Francia – grazie al quale l’Italia incontra la drammaturgia d’Oltralpe – il Teatro i propone il dittico Tremo 1 e Tremo 2 di Joël Pommerat.

Il curatore della mise en espace, Renzo Martinelli, avverte gli spettatori con un piccolo discorso introduttivo: quello che vedremo è una serie di letture – gli attori infatti avranno in mano il copione – ma si è tentato di dare una direzione drammaturgica unitaria all’intero spettacolo. Scorgere però questa direzione unitaria è piuttosto difficile.

Lo spazio scenico è delimitato da un grande sipario bianco diviso in tre parti – dalle quali si accede al palco e che sono aperte in maniera diversa per far spuntare i personaggi dal nulla.

Dietro alla tenda di sinistra, quasi sempre nascosto allo spettatore, un musicista, Guido Baldoni, esegue, con una fisarmonica, la colonna sonora di questo incredibile succedersi di episodi: l’uomo che soffre di “abbellimento di sé” finge di vedere la compagna nelle sembianze di una vecchia; la donna-sirena che rinuncia alle proprie pinne viene abbandonata dall’innamorato perché ha perso la caratteristica che la rendeva speciale; un’ostinata madre operaia, per distrazione, perde diversi arti dentro ai macchinari ma decide di continuare a lavorare nello stesso posto. Gli altri elementi dell’arredo scenico sono un microfono ad asta e un’ulteriore tenda che ha la funzione di fondale e, quando si apre, crea la suggestione dell’apparizione o sparizione dei personaggi.

Lo spettatore ha spesso difficoltà a dipanare il filo degli intrecci: appena sembra aver capito che una storia si ricollega a un’altra, ecco verificarsi un nuovo fatto, o comparire in scena un attore, il quale pronuncia una battuta che si ricollega a passaggi diversi e il puzzle torna a scomporsi.

Gli interpreti tengono però la scena con grande bravura, e una menzione speciale va al giovanissimo Ludovico D’Agostino – il quale osserva buona parte dello spettacolo da una poltrona posta a lato del palcoscenico, mangiando pop corn e bevendo Coca Cola, come se fosse al cinema e guardasse questo film in cui un gruppo di adulti si comporta in modo strano e vive situazioni al limite dell’assurdo. Finisce anche per partecipare all’azione, per poi ritornare nel proprio ruolo di spettatore e, alla fine, concludere la mise-en-scène chiudendo per l’ultima volta il sipario bianco e regalando agli spettatori un enigmatico sorriso che spunta tra le tende.

Al termine della rappresentazione resta lo sguardo del ragazzino che osserva questo mondo sconclusionato – dove nessuno ha più sogni e si finisce per chiederli in prestito ad altri – senza giudicare e senza esserne particolarmente colpito. Ma quanto i ragazzi, in realtà, recepiscono del mondo che li circonda?

Lo spettacolo è andato in scena
Teatro i
Via Gaudenzio Ferrari 11, Milano
Sabato 17 aprile 2010

Tremo 1 e 2
di Joël Pommerat
traduzione di Caterina Gozzi
con la collaborazione di Antonia Gozzi
a cura di Renzo Martinelli
con Gigio Alberti, Ludovico D’Agostino, Giovanni Franzoni, Milvia Marigliano, Alberto Onofrietti, Laura Pasetti, Roberto Rustioni, Emanuela Villagrossi