Sei personaggi in cerca d’amore

Al Teatro Petrolini di Roma, fino al 3 febbraio, amicizia e amore si prendono per mano e calcano la scena: si ride tanto, e si riflette, con Tu che ne pensi?, una commedia frizzante a uso e consumo dei “giovani ma non troppo”, che ci si rispecchiano in pieno.

Cos’è l’amore se non un garbuglio di equivoci, non detti e misunderstanding di cui discutere con le amiche più care? E a cosa servono le amiche se non a confidarsi sulle proprie disgrazie sentimentali, e a chiedere consigli giusti e sani che si cercherà con tutte le forze di non seguire? In bilico su questi interrogativi si muovono i sei personaggi di Tu che ne pensi?, equamente distribuiti in uomini e donne, non a caso, affinché ognuno trovi la sua metà nell’altra schiera.
Tutto ha inizio con una riunione confidenziale: Chiara (Martina Zuccarello), Giorgia (Silvia Santoro) e Valeria (Ania Rizzi Bogdan) si incontrano e si aggiornano sulle loro potenziali – e prossime – crisi di nervi amorose: Chiara ha ritrovato il suo storico ex Marco (Nico Di Crescenzo) ma non è chiaro se sia di nuovo amore o una simpatica, platonica amicizia; Giorgia si ostina a restare con Giulio (personaggio astratto, che viene solo “invocato” in scena a intervalli regolari e con epiteti infelici) pur essendo perennemente insoddisfatta, ignorando (o forse no?) la dedizione totale che il suo migliore amico Tiziano (Antonello Coggiatti) le riserva; Valeria, infine, trascina per abitudine il suo rapporto con Michele (Francesco Balbini), che la tradisce scaricando la responsabilità su di lei e sulla sua smarrita avvenenza fisica. Fin qui nulla di originale, il che è un complimento, perché non deve esserci nulla di originale in una commedia che voglia far da specchio alle nevrosi, i tic e i cliché dell’amore e del disamore radicati nella nostra società. La storia procede veloce, divertente, e raggiunge i suoi picchi esilaranti nelle scivolate dialettali (volute e azzeccatissime) degli attori nei dialoghi freschi e verosimili con cui si intrattengono. La loro recitazione è totalmente scevra da vezzi accademici, e per questo piace, poiché perfettamente intonata con il contesto e con il timbro leggero dell’opera. Tutt’intorno, una scenografia essenziale, due quinte e tre cubi movibili che ricompongono nuove location a ogni cambio di scena, e un gioco di luci perfettamente aderente ai toni e alle azioni. Il tutto colorito dalle dinamiche amicali delle tre ragazze, e le smanie virili dei tre compagni, che si incastreranno a formare un puzzle inatteso e un finale che non stupisce ma che appaga il sentimentalismo divertito del pubblico.
Tu che ne pensi? è uno spettacolo che riesce magicamente nell’intento di essere attuale pur tralasciando una serie di elementi ultra-contemporanei utili allo scopo (del tutto assenti le moderne patologie da smartphone e le dinamiche voyeristiche dei social network), il che conferisce una tinta anni Ottanta che non stona, anzi risulta essere un valore aggiunto, un segnale di genuinità drammaturgica.
Pollice in alto, quindi, per il giovane autore (anche attore) Antonello Coggiatti, per il regista Gianni Corsi e per tutta la compagnia, e più in generale per l’amore vero che si realizza e quello nocivo che, a tempo debito ma mai troppo presto, si smaterializza.

Lo spettacolo continua:
Teatro Petrolini
via Rubattino, 5 – Roma (testaccio)
fino a domenica 3 febbraio
orari: da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 18.00 (lunedì riposo)
(durata 1 ora e un quarto circa senza intervallo)

Associazione Culturale Sottovoce presenta
Tu che ne pensi?
di Antonello Coggiatti
regia Gianni Corsi
con Ania Rizzi Bogdan, Silvia Santoro, Martina Zuccarello, Francesco Balbini, Antonello Coggiatti, Nico Di Crescenzo
aiuto regia Elena Minelli
disegno luci, tecnico audio e luci Daniele Manenti