premio ubu 2013

Ecco a chi sono stati assegnati gli ”Oscar” del teatro italiano.

Premi Ubu 2013

Spettacolo dell’anno: Il panico regia di Luca Ronconi
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Miglior regia: Antonio Latella (Francamente me ne infischio di Linda Dalisi e Federico Bellini)
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Miglior scenografia: Marco Rossi (Il panico)
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Miglior attore: Carlo Cecchi per La serata a Colono e Mario Perrotta per Un bés-Antonio Ligabue
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Miglior attrice: Caterina Carpio, Candida Nieri, Valentina Vacca
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Miglior attore non protagonista: Peppe Servillo per Le voci di dentro
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Miglior attrice non protagonista: Antonia Truppo
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Nuovo attore o attrice (under 30): Alice Spisa
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Nuovo testo italiano o ricerca drammaturgica: Pantani di Marco Martinelli
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Nuovo testo straniero: Jucatùre di Pau Mirò

Miglior spettacolo straniero presentato in Italia: Odyssey di Simon Armitage regia di Robert Wilson

Premi Speciali Ubu 2013

Chiara Guidi per la pluriennale ricerca – condotta dall’interno della Socìetas Raffaello Sanzio – nell’ambito pedagogico e in quello della sperimentazione vocale e preverbale. Una ricerca capace di porre sempre nuove domande al mondo del teatro. E per i festival Màntica e Puerilia, la cui concezione si connota come laboratorio e condivisione del proprio processo creativo, in dialogo con differenti artisti e con portatori di altri saperi, laboratorio la cui stessa scrittura del programma assume la valenza drammaturgica della composizione di un’opera.
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Danio Manfredini per l’insieme dell’opera artistica e pedagogica, condotta con poetica ostinazione e col coraggio della fragilità, senza scindere il piano espressivo dalla trasmissione dell’arte dell’attore. Questa costante ricerca, apertasi da ultimo alla via del canto, gli ha consentito di diventare uno dei rari maestri in cui diverse generazioni del teatro si possono riconoscere.
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Stefano Massini per il complesso dell’opera drammaturgica, la cui sapiente struttura e presa scenica immediata, sostenute da un limpido impianto epico, gli hanno conquistato l’interesse e il consenso della scena internazionale. In questa prospettiva si segnala in particolare la Lehman Trilogy, dove Massini affronta uno dei nodi cruciali del disordine globale. La trilogia, non ancora rappresentata in Italia, ha segnato all’estero risultati significativi per l’intera drammaturgia italiana.
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Il ratto d’Europa ideato e diretto da Claudio Longhi con la produzione di Ert e Teatro Stabile di Roma per l’impegno nel reinventare la funzione sociale del teatro penetrando a fondo nella città con un progetto che – attraverso il coinvolgimento di scuole, associazioni e altre realtà del territorio – porta alla creazione condivisa di momenti spettacolari. Il risultato, frutto di un processo di conoscenza, rappresenta un’estensione dell’esperienza scenica come azione del teatro e dei cittadini intorno al tema europeo.
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Antonio Rezza e Flavia Mastrella per il lucido percorso di scavo nella crudeltà ottenuto attraverso il genio sfrenato di un attore e l’intuito plastico di un’artista visiva originale. Capaci di creare drammaturgia a partire da un disarmante trasformismo, e sempre concentrati sulle bassezze dell’umanità – intime e manifeste, individuali e collettive –, i due artisti plasmano una materia dagli esiti estremamente comici e spiazzanti creando un linguaggio feroce che nella sua misteriosa iperbole riesce a toccare anche un grado nascosto della grazia.
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Premi collaterali
Premio Alinovi-Daolio a Maurizio Cattelan
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Premio Rete Critica ad Alessandro Sciarroni
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