Quando il XXI secolo incontra Shakespeare

Teatro Duse gremito per il debutto di Tutto è bene quel che finisce bene, uno spettacolo all’insegna dell’ironia e della leggerezza.

Il Duse è sold-out, il pubblico è vario e copre tutte le fasce d’età, l’aria è allegra e frizzante, ma al contempo intima. Dopo gli avvisi di rito, le luci si abbassano, il sipario si apre e sul palco semplice e spoglio compaiono i personaggi, una melodia tetra li accompagna.

Subito salta all’occhio il contrasto fra i colori vivaci e brillanti dei costumi e l’atmosfera creata dalla musica, non passa molto tempo prima di rendersi conto di essere di fronte a un riadattamento molto particolare dell’opera shakespeariana, Tutto è bene quel che finisce bene.

L’autore inglese non è solo un classico, ma è, soprattutto, un pilastro della letteratura e del teatro. Bisogna quindi avere una certa dose di sangue freddo per confrontarsi con un suo lavoro, commedia o tragedia che sia; la Ardini non solo lo affronta ma lo attualizza.

È una sfida pericolosa: i puristi potrebbero storcere il naso; ma le scelte registiche passano inosservate perché camuffate ad hoc e lo spettatore non viene disturbato dalle comparse improvvise della contemporaneità: i giochi linguistici e gli oggetti più vari, dai monopattino alle biciclette, provocano l’ilarità nel pubblico – che, con spirito e apertura mentale, apprezza le contaminazioni. I temi della pièce sono quelli tipici del genere – un amore non ricambiato, il pentimento, la guerra – ma sottolineati da un umorismo pungente e, a tratti, grottesco.

Il risultato è uno spettacolo ironico, brillante, a tratti grezzo – con attori a loro agio sul palco, che si lasciano andare a momenti di ilarità, senza risultare troppo forzati o ingabbiati nei loro ruoli.

II Tutto bene è quel che finisce bene della Ardini è un piccolo gioiello: alleggerisce il cuore, e le uniche lacrime che fa versare sono quelle di una risata.

Lo spettacolo continua:
Teatro Duse di Genova
Via Nicolò Bacigalupo, 2, Genova
fino a domenica 22 maggio

Tutto è bene quel che finisce bene
di William Shakespeare
regia di Daniela Ardini
versione italiana Mario Marchi
con Mariella Lo Giudice, Enrico Mutti, Myria Selva, Andrea Benfante, Alberto Carpanini, Paolo Drago, Fabrizio Maiocco, Mario Marchi, Anna Nicora, Marina Remi e Vittorio Ristagno
scene Giorgio Panni, Giacomo Rigalza
costumi Mariangela Cerruti
movimenti coreografici Silvana lo Giudice
luci e fonica Alessio Panni
produzione Lunaria Teatro