Al Teatro della Cooperativa Debora Villa porta in scena il suo spettacolo, che la sveste dae panni della bruttina stagionata e la erge a paladina del sesso femminile. Due ore di risate in cui la donna vince la gara contro l’antagonista che, per secoli, ha cercato di prevalere senza successo.

Capita che uno spettatore si possa sentire a disagio durante uno spettacolo, magari per l’argomento trattato, o per la sgradevolezza del messaggio, oppure per l’interpretazione degli attori, ma quando è l’intrattenitore stesso a mettere in guardia parte del pubblico che ciò a cui assisterà sarà mortificante, allora la prospettiva cambia.

Questo, in breve, quanto accaduto al Teatro della Cooperativa nell’incipit dello spettacolo di Debora Villa che, partendo da riflessioni illustri – di Aristotele e Platone – messe alla gogna, ha avvertito il proprio pubblico maschile con una frase che ha lasciato pochi dubbi: «Stasera cari uomini vi faccio un. così», preludio a un’ovazione tutta al femminile. Se questa frase intimidatoria può avere spaventato inizialmente qualche signore ingessato in platea – che ha cercato qualche via di fuga, oppure chiesto spiegazioni alla moglie incurante – non ha impedito alla cabarettista milanese di proseguire nel suo intento denigratorio contro quello che i più si ostinano, tutt’oggi, a definire il sesso forte.

Le debolezze, i difetti e le paure degli uomini – sviscerati da una donna arguta – sono innumerevoli, ma soprattutto più sinceri perché resi evidenti dalla rappresentazione di tutti quei lati caratteriali, che gli uomini non riusciranno mai ad accettare nemmeno con se stessi. L’intelligenza e il brio di una delle donne più amate della televisione sono emersi proprio nel corso dello spettacolo: se qualche maschio, inizialmente, può essersi sentito ferito nell’orgoglio, con il passare del tempo e con lo scorrere delle battute, tutti indistintamente hanno apprezzato la logica distruttiva con cui Villa ha saputo portare avanti la sua tesi. Tesi che, per par condicio, è stata comunque confutata da Rafael Didoni – ormai compagno insostituibile della ragazzaccia di Zelig – ma con risultati non proprio convincenti.

Il batti e ribatti proprio dello show, suddiviso in diversi capitoli – che variano dal ruolo della donna nella letteratura e nella storia, fino a quello più recente del cinema e della tv – è stato veicolato dalla comicità rapida, pungente e frizzante della protagonista. Didoni stesso, a volte, è sembrato essere stato colto in contropiede dalla prorompenza della sua antagonista, tanto da rimanere senza parole – non riuscendo nemmeno a portare avanti la sua esile difesa.

Lo spettacolo è spettacolo vero e la Patty di Camera Cafè ha una presenza a tal punto convincente da potersi permettere improvvisazioni repentine e stravolgimenti di testo, senza che nessuno tra gli spettatori si accorga di nulla. D’altronde, quando un fuoriclasse commette un errore, lo fa con tale grazia da essere convincente anche in quel frangente. A proposito, Quentin Tarantino – in Kill Bill 2 – aveva utilizzato una spiegazione sulla filosofia del personaggio di Superman: mentre tutti i supereroi sono esseri umani che si travestono da supereroi, Superman è Superman e Clark Kent, il giornalista impacciato e timido, è il suo modo di mostrarsi agli occhi degli esseri umani. La riflessione che scaturisce, assistendo allo spettacolo della cabarettista milanese, è la stessa: Debora Villa è Debora Villa, Patty è solo il personaggio con cui si mostra, nella sua veste televisiva più famosa. Detto in parole povere: Villa è la supereroina della comicità italiana, il cui compito è restituire – se mai ce ne fosse bisogno – dignità alla donna.

Lo spettatore maschio, dopo aver assistito a uno dei suoi spettacoli, esce ridimensionato nell’ego, ma divertito e sorridente nello spirito, consapevole di tutti i suoi limiti. Congratulazioni signora Villa: missione compiuta!

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro della Cooperativa

via Hermada, 9 – Milano
Tutto quello che non avreste voluto sapere sulle donne, ma io ci tengo a dirvelo
ideato da Debora Villa, Francesca Micardi, Alessandra Torre.
con Debora Villa e Rafael Didoni