Una risata li seppellirà

Al Teatro Libero, dal 10 al 13 dicembre, Tutto va… come non deve andare, spettacolo di risate amare sulle contraddizioni della contemporaneità, scritto e recitato da Arturo di Tullio.

Il titolo rievoca la frase-slogan degli anarchici degli anni 70: si dice che fu pronunciata da un anarchico che, portato via in manette dai poliziotti, reagì così alla loro prevaricazione: sorridendo e pronunciando questa frase. Ma alla risata come strategia di difesa, come riflessione profonda e risposta all’assurdo della vita possiamo pensare anche nei termini del riso dianoetico di Beckett. O ancora, può venire in mente la famosa massima del castigat ridendo mores, concetto attraverso il quale il latinista Jean de Santeul definì perfettamente il nucleo portante della satira romana: criticare e correggere i costumi ormai corrotti attraverso la risata. Lo spettacolo di Arturo de Tullio apre tutti questi spunti: le sue logiche divagazioni ci fanno ridere delle contraddizioni e delle nevrosi della contemporaneità. Grazie a una scenografia nella quale domina il bianco di un paio di tavoli, sedie e tre sottili teli, si crea uno spazio architettonico essenziale, aperto a tutte le variabili del caso: prima si è in una discoteca, poi all’interno della casa dell’attore, infine nello studio del suo psichiatra.

Arturo de Tullio ha una lunga esperienza di cabarettista, e tiene corsi di teatro comico al Libero: non a caso, è bravissimo nel gestire i tempi, così come nell’affascinare e tenere desta l’attenzione del pubblico, pur restando da solo sul palco per un’ora e mezza. Le risate che strappa agli spettatori sono però amare, col senno di poi: partendo dall’argomento che più preme l’italiano di oggi, ovvero la crisi, tanti sono gli spunti che sottolineano i modi assurdi che assumiamo per reagirvi: viaggiando continuamente, comprando cellulari super smart e super slim pieni di applicazioni inutili ma inadempienti nelle funzioni fondamentali, con la psicosi del redditest, o le tante inseminazioni artificiali alle quali si sottopongono donne che hanno bisogno dell’esperienza della maternità ma, così facendo, si torturano per anni. La presenza di uno schermo laterale permette lo sfoglio di foto e diapositive che testimoniano la documentazione, seria, che l’attore ha vagliato prima di parlare di notizie di cronaca, corruzione della politica, scoperte scientifiche tanto eclatanti quanto assurde. Insomma, nulla è lasciato al qualunquismo, alla demagogia o alla bassa retorica che, spesso, altri comici usano per strappare la risata, non avendo quell’arguzia e quella capacità di analisi alternativa che un bravo autore deve possedere, e che de Tullio, infatti, possiede.

Anziché lamentarsi e piangersi addosso, regalatevi una serata per ridere dell’assurda Italietta che stiamo vivendo: la risata libera, smitizza e aiuta a comprendere meglio la realtà; aiuta a essere più combattivi contro le iniquità quotidiane di quanto non lo si sarebbe con il livore e la severità.

Lo spettacolo continua:
Teatro Libero
via Savona, 10 – Milano
fino a giovedì 13 dicembre, ore 21.00
 
Tutto va come non deve andare
di e con Arturo de Tullio
Produzione Teatro Libero