Combattere il secolo con le sue stesse armi

Al Teatro Quirino di Roma, è in scena Un marito ideale, una dimostrazione chiara dell’attualità del genio di Oscar Wilde.

Alcune personalità riescono ad incarnare in maniera esemplare lo spirito del tempo in cui vivono, rendendosene testimonianza storica nel corso dei secoli avvenire; questa prerogativa è specifica dei più grandi artisti, che attraverso la loro opera immortalano un determinato contesto sociale documentandolo attraverso le loro narrazioni o rappresentazioni. Poi ci sono artisti che riescono in questa impresa non solo attraverso il prodotto della loro creazione artistica, ma persino attraverso il loro stesso stile di vita, che diviene emblematico e indicativo di una sensibilità collettiva. Fare della propria vita un’opera d’arte, e perciò riuscire a esprimere un immaginario attraverso il proprio comportamento e le proprie attitudini, era tipico di una generazione di artisti vissuti a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, nella fase di massima espansione della modernità industriale, quando le maggiori capitali europee scoprivano il fascino irresistibile della moda e il mondo dell’alta società borghese. Ci riferiamo all’epoca della diffusione e dell’affermazione della figura del dandy, espressione quanto mai efficace dell’epoca in questione; tra questi artisti, uno dei nomi che spicca sia per i suoi costumi alternativi e persino scandalosi per l’epoca, sia per la sua produzione letteraria, è quello di Oscar Wilde. Nato nel 1854 a Dublino, Wilde condusse una vita complicata, arrivando persino a pagare con la prigionia i suoi ambigui gusti sessuali; d’altronde, il buon costume e l’ipocrisia della società londinese e di quella parigina furono scardinate dal genio di Wilde, eccessivo nei modi e rapace nei giudizi. Divennero immortali i suoi modi sferzanti, la sua impertinenza in grado di mettere a nudo le storture e la povertà di spirito dell’epoca, ancora per molti versi chiusa nel bigottismo della tradizione cattolica, e i suoi aforismi e pensieri sono ciniche lame di metallo che ancora oggi scalfiscono il pensiero comune; tutto questo si riflette anche nella straordinaria produzione letteraria di Wilde, specie nella sua produzione teatrale, che ha regalato alla modernità alcuni capolavori tra i quali Un marito ideale, pièce portata in scena dalla Compagnia Lavia Anagni al Teatro Quirino fino al 19 maggio, per la regia di Roberto Valerio. Spettacolo di ottima qualità, straordinari i costumi e la scenografia, tutti fattori che riescono a rendere meravigliosamente l’essenza dell’Età Vittoriana, le sue contraddizioni, ma anche la sua magia prosaica. Quanto Wilde fosse consapevole dei principi dell’età in cui viveva lo rivela l’attenzione nei confronti dei temi centrali dei salotti londinesi, primo fra tutti il rapporto tra successo politico e corruzione, tra ambizione personale e dovere morale nei confronti della collettività, cardine di quest’opera. Due splendide Valentina Sperlì e Chiara Degani danno vita a un universo femminile di incredibile attualità, come di grande attualità è tutto il nucleo narrativo, e anche gli attori maschili, Roberto Valerio e Pietro Bontempo si rivelano perfetti interpreti del mondo wildiano. Soprattutto il secondo, il visconte Goring, chiaro alter ego dello stesso Wilde, che parla attraverso i suoi aforismi e folleggia sul palco quasi fosse uno spiritello istrionico che trova le soluzioni ai problemi senza mai rinunciare a tutto il suo stile dandy, votato alla vanità e all’apparenza. Il risultato è uno spettacolo tanto divertente quanto profondo per contenuti, con un’ottima messa in scena e una recitazione partecipata e vibrante; da segnalare il simpatico prologo dello spettacolo, che ci proietta nel passato della Londra vittoriana in maniera esplicita, dato che gli attori si prestano a un reverse come se assistessimo al riavvolgimento di una vecchia pellicola.

Lo spettacolo continua:
Teatro Quirino
via delle Vergini, 7 – Roma
fino a domenica 19 maggio
orari: da martedì a venerdì ore 20.45, sabato 18 maggio ore 16.45 e 20.45, domenica 19 maggio ore 16.45

Compagnia Lavia Anagni presenta
Un marito ideale
di Oscar Wilde
regia Roberto Valerio
con Valentina Sperlì, Roberto Valerio, Pietro Bontempo, Alarico Salaroli, Chiara Degani, Luca Damiani