Amleto o amletico?

Teatro Cantiere FloridaAl Teatro Cantiere Florida va in scena Un principe, di Occhisulmondo, riduzione dell’opera shakespeariana che attinge a vari generi teatrali senza creare un unicum convincente

Lo spettacolo presentato a Firenze ci lascia con una serie di perché ai quali non sappiamo rispondere.
Sebbene si sia afferrato il lavoro fatto dalla Compagnia a livello di ibridazione, le scelte – sia a livello estetico sia dal punto di vista semiotico – non paiono del tutto convincenti, restando a livello di citazioni e riprese piuttosto che parti di un discorso complessivamente unitario e coerente.
Il primo dubbio nasce dai tagli al testo originale. Alcune parti salienti, necessarie ad esempio per comprendere come muoia Ofelia, sono del tutto espunte, mentre si recitano dialoghi che appaiono perfino pretenziosi all’interno di una struttura eccessivamente scarnificata.
Se l’inizio e la pantomima finale convincono (così come la scelta delle musiche), non si può dire altrettanto per la postura a ginocchia piegate di Amleto. Il rimando è a un ripiegamento psicologico oppure – e questo riguarderebbe l’intera Compagnia – al Teatro del Nō e ai suoi ruoli fissi dai movimenti codificati? La sensazione, visto che il busto di Amleto resta eretto, è di una postura imposta ma non ben gestita, che infastidisce invece di coinvolgere nelle elucubrazioni dell’eroe – di una tragedia di vendetta – meno risoluto della storia del teatro elisabettiano.
Costumi e maschere s’intonano con il generale clima di finzione e di teatro nel teatro propri dell’opera del Bardo, e altresì con alcuni codici del Teatro del Nō (tra i quali anche la scena spoglia); d’altronde, i due clown sfuggono a entrambe le letture e non rendono giustizia alla tragicità delle figure che interpretano, ossia Rosencrantz e Guildenstern, e nemmeno alla stessa clownerie – dato che i loro brevi lazzi non divertono né possiedono i cosiddetti tempi comici, indispensabili per far scaturire una sincera risata.
Tornando ad Amleto, la sua voce monotòna e fioca non riesce a incarnare la parola del Bardo, che s’innalza tra eufuismi pindarici e s’incunea negli abissi della psiche – togliendo vigore alla follia lucida e sconfinando in un’ansia da Giandomenico Fracchia, sulla poltrona sacco del direttore Orimbelli (con tutto il rispetto per entrambi).
La lenta discesa verso quel putridume marcescente adombrato nel prologo si ravvisa solo a tratti. Nel tentativo di amplesso tra un Amleto edipico e una Gertrude-vecchia bambola di porcellana; nella rumoristica a effetto (lo scoppio del pallone-mondo che sembra ferire mortalmente Claudio); o ancora, nel rimando a Il Grande Dittatore (quando Amleto gioca con lo stesso pallone-mondo).
Il resto è silenzio.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Cantiere Florida
Via Pisana, 109 – Firenze
martedì 18 dicembre, ore 21.00

Occhisulmondo presenta:
Un principe
drammaturgia e regia Massimiliano Burini
con Daniele Aureli, Amedeo Carlo Capitanelli, Caterina Fiocchetti, Andrey Maslonkin, Greta Oldoni, Raffaele Ottolenghi e Matteo Svolacchia
costumi e scene Francesco SKY Marchetti
realizzazione costumi Elsa Carlani Caschemire
sound designer Nicola “Fumo” Frattegiani
assistenza alla regia Matteo Svolacchia
in co-produzione con Regione Umbria, Comune di Perugia, Centrodanza, Associazione Demetra Centro di Palmetta, Teatro Cucinelli, Teatro Mengoni
con il sostegno di Teatro Stabile dell’Umbria