Una notte in questura

pergola-teatro-firenzeUn’altra prima nazionale al Teatro della Pergola di Firenze. È la volta di Una pura formalità, riadattamento teatrale dell’omonimo film di Giuseppe Tornatore. Sul palco la storica coppia Mauri Sturno affiancata da quattro giovani e validi attori.

È notte, fuori piove a dirotto e fa un freddo cane. Un uomo urlante, incredulo e fuori di sé viene condotto all’interno di una bizzarra stazione di polizia o, almeno, di quella che sembra essere una bizzarra stazione di polizia. L’uomo, un celebre scrittore chiamato Onoff, incontrerà degli strani poliziotti e un curioso commissario. Cosa vogliono questi uomini da lui? E perché lo sottopongono a un serrato interrogatorio? Perché non gli permettono di tornare a casa? Cosa sanno che lui non sa? Lo scrittore si addentrerà in un viaggio all’interno di se stesso, alla ricerca della Memoria apparentemente perduta. Una vicenda concitata e folle, ricca di suspense e di colpi di scena, che conduce lo spettatore attimo dopo attimo a inaspettate rivelazioni e alla tanto agognata Verità.

«Una pura formalità è una lunga e misteriosa notte dove un uomo aiuta un altro uomo a cercare di capire quel viaggio a volte stupendo e a volte terribile che è la vita». Con queste parole Glauco Mauri definisce l’opera che lo stesso Tornatore descriveva come «l’anomalo regalo di una notte d’insonnia». Il regista, che sul palco interpreta il Commissario, non si era mai cimentato nell’adattamento teatrale di un’opera cinematografica, tuttavia, come egli stesso ha affermato, si è lasciato coinvolgere dal ritmo scolvolto della sceneggiatura e dalla razionale e al tempo stesso commossa visione della vita che ne emerge. «Un’opera» continua l’autore «tanto più è valida quanto più dona a un interprete la possibilità di scoprire sfumature umane e poetiche in essa nascosta». Così, l’opera del regista di Nuovo cinema paradiso, ha preso a germogliare nell’animo di Mauri e la sua struttura, sospesa tra cinema e teatro, ha permesso la creazione di un copione davvero notevole, assolutamente adatto alle esigenze tecnico-espressive del teatro.

Ottimi come sempre, Mauri e Sturno. Severo ma comprensivo il primo e disperato fino alla folle rassegnazione il secondo, i due artisti si dimostrano padroni della scena dall’inizio alla fine dello spettacolo, capaci di mantenere costantemente viva l’attenzione del pubblico in un climax di tensione che culmina con la rivelazione finale. Bravi e adatti ai propri ruoli anche gli altri attori: Amedeo D’Amico, Paolo Benvenuto Vezzoso, Marco Fiore e soprattutto Giuseppe Nitti, giovane e malinconico “poliziotto” i cui discorsi, se ascoltati attentamente e ben interpretati, possono condurre l’attento spettatore alla Verità

Un cenno di particolare approvazione meritano scenografia (Giuliano Spinelli) e luci. L’opprimente struttura della caserma, la pioggia battente e i continui blackout aiutano infatti a conferire allo spettacolo connotati angoscianti e misteriosi, fino al respiro finale che, ovviamente, coinciderà con l’arrivo dell’alba e il diradarsi delle nuvole sul palco così come nell’animo di Onoff.

Gli amanti del teatro non saranno delusi dall’adattamento di quello che Glauco Mauri ha definito un «piccolo capolavoro cinematografico» e che lo stesso Mauri ha trasformato in un piccolo capolavoro teatrale.

Lo spettacolo continua
Teatro della Pergola
Via della Pergola, 18 Firenze
Martedì 28 gennaio, ore 20:45
Mercoledì 29 gennaio, ore 20:45
Giovedì 30 gennaio, ore 20:45
Venerdì 31 gennaio, ore 20:45
Sabato 1 febbraio, ore 20:45
Domenica 2 febbraio, ore 15:30

Una pura formalità
dal film di Giuseppe Tornatore
Versione teatrale e regia di Glauco Mauri
Con Giuseppe Nitti, Amedeo D’Amico, Paolo Benvenuto Vezzoso, Marco Fiore
Scene Giuliano Spinelli
Costumi Irene Monti
Musiche Germano Mazzocchetti
Produzione Compagnia Mauri Sturno in collaborazione con Fondazione Teatro della Pergola
Prima nazionale