Nessuna magia

Bianca Guaccero è la protagonista di Una vita da strega al teatro Sistina. Un musical che non ricalca la serie cult degli anni ’70, ma la fa rimpiangere.

È stato annunciato come un musical ispirato liberamente alla sit-com di successo statunitense Vita da strega prodotta dalla Screen Gems tra il 1964 e il 1972, ma a ben guardare Una vita da strega, in scena al teatro Sistina di Roma dal 6 al 20 gennaio per la regia di Armando Pugliese, non si riferisce minimamente alla storia interpretata da Elizabeth Montgomery. Bianca Guaccero prende comunque in eredità la scopa della strega e appare sul palco con essa, avvolta da una nuvola di fumo, unico effetto speciale dello spettacolo.
Cornice unica delle azioni è l’Abracadabra, un ufficio creativo in cui gli impiegati si scambiano caramelle “stupefacenti”: qui lavorano sia Chiara-Samantha (Bianca Guaccero) come addetta alle pulizie “Svip” (acronimo che sta per Scopa Volante Impresa Pulizia) che Angelo Santi (Francesco Venditti), aspirante pubblicitario e dogsitter, di cui la streghetta s’invaghisce, sperando di continuare a vivere da “ragazza normale”. Ad ostacolare i suoi piani la madre (Carla Cassola), sempre pronta a far sì che la figlia non raggiunga lo scopo.
Fin dall’inizio dello spettacolo si avvertono alcune mancanze fisiche nell’allestimento, in primis nella scenografia, composta solo da pannelli mobili che rappresentano la prospettiva dell’ufficio e qualche tavolo in ferro. Elementi in sé sufficienti a supportare una storia, ma non quando i dialoghi si rivelano inconsistenti e non portano a nulla se non a un’inevitabile delusione.
I testi, privi di originalità e talvolta banali, appesantiscono lo spettacolo per oltre due ore di messa in scena.
Durante il secondo atto la situazione non migliora: la trama scade nel nonsense, i personaggi, tra cui la segretaria interpretata da Serena Mazzone, sono troppo stereotipati e i dialoghi sempre più lunghi. Le canzoni, che dovrebbero essere il fulcro di un musical, non creano stimoli, e anche le rime si baciano a fatica. Gli applausi dal pubblico stentano ad arrivare, se non dopo le esibizioni canore della Guaccero, la cui presenza scenica e il cui talento non bastano a salvare la mediocrità dell’opera.
Luigi Tabita e Simone Càstano, che dovrebbero formare una coppia comica, si lasciano andare a siparietti per lo più irritanti e ripetitivi, e Francesco Venditti non scalda il pubblico con la voce come suo padre, tanto che Alessandro Cremona, suo alter ego, spesso gli ruba la scena.
Per restare in tema, servirebbe una pozione magica, dunque, per migliorare questo soggetto scritto da Andrea Taddei e Armando Pugliese, che non fanno storcere il naso alla strega, come di consueto, bensì al pubblico, che retrocede in attesa di uno spettacolo migliore.

Lo spettacolo continua:
Teatro Sistina
via Sistina, 129 – Roma
fino a domenica 20 gennaio
orari: da martedì a venerdì ore 21.00, sabato ore 17.00 e ore 21.00, domenica ore 17.00
(durata 2 ore e mezza intervallo escluso)

NAUSICAA SRL e PRAGMA SRL presentano
Una vita da strega
di Armando Pugliese, Andrea Taddei
regia Armando Pugliese
con Bianca Guaccero, Francesco Venditti, Carla Cassola, Alessandro Cremona, Luigi Tabita, Simone Càstano, Serena Mazzone, Raffaello Di Pietro
musiche originali Raffaello Di Pietro
costumi Sabrina Chiocchio
scene Andrea Taddei
coreografie Enzo Celli